venerdì, aprile 11, 2014
Come altri paesi dell’Estremo Oriente, anche la Corea del Nord sta affrontando un’epidemia di influenza aviaria, ammessa ora ufficialmente dopo le segnalazioni sudcoreane e di organizzazioni internazionali.

Misna - L’impegno delle autorità a contenere la diffusione del virus è iniziato il mese scorso e i media ufficiali segnalano l’abbattimento di decine di migliaia di polli contagiati. Ufficialmente, le prime tracce del virus H5N1 sono state riscontrate il 21 marzo in un allevamento di Pyongyang, ma successivamente anche altrove. Come conferma il direttore del ministero dell’Agricoltura Ri Kyung Kun, il paese “sta soffrendo un pesante danno economico per l’eliminazione o la morte spontanea di un gran numero di animali”. Il governo finora non è riuscito nel tentativo di fermare l’epidemia che anzi, secondo quanto segnalato dall’agenzia ufficiale Kcna, “continua a diffondersi”. Per questo, e anche nel ricordo dei gravi danni portati all’economia dall’epidemia del 2013, è stata dichiarata l’emergenza.

L’ultima in ordine di tempo, dato che a febbraio lo scoppio di un’epidemia di afta epizootica aveva costretto a eliminare migliaia di maiali in un allevamento alla periferia della capitale e a metà marzo nella provincia di Kangwon si erano riscontrate le prime avvisaglie di questa malattia tra i bovini.


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