Si conclude qui il viaggio sulla fraternità vissuta nei vari ambiti presentati nel Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace da papa Francesco e termineremo con alcune realtà e proposte formative che fanno della fraternità via della pace.
di Monica Cardarelli
“Un autentico spirito di fraternità vince l’egoismo individuale che contrasta la possibilità delle persone di vivere in libertà e in armonia tra di loro. Tale egoismo si sviluppa socialmente sia nelle molte forme di corruzione, oggi così capillarmente diffuse, sia nella formazione delle organizzazioni criminali, dai piccoli gruppi a quelli organizzati su scala globale, che, logorando in profondità la legalità e la giustizia, colpiscono al cuore la dignità della persona. Queste organizzazioni offendono gravemente Dio, nuocciono ai fratelli e danneggiano il creato, tanto più quando hanno connotazioni religiose.” Così papa Francesco propone l’appello per la pace intesa non come assenza di conflitto ma come relazioni da vivere in armonia e libertà. Per questo motivo è fondamentale la funzione della fraternità, perché per fare ciò si parte dalla persona umana e dalle relazioni che è in grado di sviluppare.
Non mancano gli appelli di papa Francesco a tutte quelle realtà che incidono sull’armonia e l’equilibrio personale e sociale: “Penso al dramma lacerante della droga, sulla quale si lucra in spregio a leggi morali e civili; alla devastazione delle risorse naturali e all’inquinamento in atto; alla tragedia dello sfruttamento del lavoro; penso ai traffici illeciti di denaro come alla speculazione finanziaria, che spesso assume caratteri predatori e nocivi per interi sistemi economici e sociali, esponendo alla povertà milioni di uomini e donne; penso alla prostituzione che ogni giorno miete vittime innocenti, soprattutto tra i più giovani rubando loro il futuro; penso all’abominio del traffico di esseri umani, ai reati e agli abusi contro i minori, alla schiavitù che ancora diffonde il suo orrore in tante parti del mondo, alla tragedia spesso inascoltata dei migranti sui quali si specula indegnamente nell’illegalità.”
Papa Francesco però in questo documento pone l’accento sulla fraternità ed è questa che ci interessa, come sorgente e fonte di pace. “La fraternità ha bisogno di essere scoperta, amata, sperimentata, annunciata e testimoniata. Ma è solo l’amore donato da Dio che ci consente di accogliere e di vivere pienamente la fraternità. Solo se accettano di muoversi nell’ampio spazio assicurato da questa apertura a Colui che ama ogni uomo e ogni donna, la politica e l’economia riusciranno a strutturarsi sulla base di un autentico spirito di carità fraterna e potranno essere strumento efficace di sviluppo umano integrale e di pace.”
Nel borgo medievale di Rondine, in provincia di Arezzo, ha sede l’Associazione Rondine Cittadella della Pace (www.rondine.org), presieduta da Franco Vaccari, una Onlus che dal 1997 svolge un ruolo attivo nella promozione della cultura del dialogo e della pace, grazie all’esperienza dello Studentato Internazionale, in cui convivono studenti provenienti da paesi in conflitto dei Balcani, del Caucaso, del Medio Oriente e dell’Africa, sperimentando così una vita di convivenza, di formazione e di studio. “I giovani del progetto, una volta completato il ciclo di studi (corso di laurea o master), rientrano nel paese di origine per testimoniare, nei luoghi del proprio impegno professionale e civile, la concreta possibilità del dialogo e della pacifica convivenza.” Ai ragazzi di Rondine vengono proposte attività artistiche, culturali e spirituali come costitutive del percorso formativo dei giovani dello Studentato Internazionale. Si potrebbe dire una specie di “Scuola Europea della Pace” permanente, aperta a tutti e articolata in forme e tempi diversi per permettere la massima partecipazione. È interessante che a Rondine arrivino giovani da varie zone di guerra che così si ritrovano a vivere delle relazioni con altri giovani che potrebbero essere considerati come “nemici” ma che invece in una realtà di dialogo, convivenza e rispetto reciproco, aiutano entrambi a capire che le divisioni, l’odio e i conflitti non sono indispensabili né insiti nell’uomo. “La realtà da cui ognuno di loro proviene ha generato sospetto, diffidenza, rancore, odio e vendetta. Quando arrivano a Rondine, questi ragazzi si lasciano alle spalle convinzioni alimentate per anni dalla propaganda, si guardano negli occhi, studiano insieme e iniziano a cambiare. Cambiano le loro relazioni, cambia la coscienza del loro ruolo oggi e di come potrebbe evolversi domani.”
Il 14 e 15 aprile si è svolto ad Assisi il Meeting Nazionale per la Pace a cui hanno partecipato più di 2000 giovani provenienti da tutta Italia che hanno lavorato tutto l’anno nelle loro classi riflettendo su parole come dialogo, fraternità, pace. Al termine del Meeting i ragazzi hanno sottoscritto la Carta di Assisi che sarà consegnata nei prossimi giorni al Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini. Si tratta di otto impegni che si sono assunti per dare valore e concretezza alla pace alla fraternità e al dialogo partendo dalle piccole cose di tutti i giorni. Questo documento è alla base di un ricco programma di attività con cui la neonata “Rete nazionale delle scuole di pace” propone di rendere permanente l’educazione alla cittadinanza democratica nella scuola italiana. Due giorni di laboratori tematici, incontri e conferenze conclusi con la presenza di Jovanotti che, dialogando con Aldo Nove sul suo ultimo libro, ha cantato delle sue canzoni ma anche laudi francescane. Indispensabile dunque una formazione alla pace dei nostri giovani. Anche la scuola in questo senso, raccogliendo l’indicazione del Parlamento (legge 24/2005), da ora in avanti è chiamata a celebrare San Francesco con azioni educative integrate nella programmazione scolastica. Un primo passo è rappresentato dal prossimo 4 ottobre 2014, giornata in cui i ragazzi saranno chiamati a riscoprire il valore della “fraternità”. Inoltre, il prossimo anno scolastico prenderà il via anche il programma “Dalla grande guerra alla grande pace” pensato per ricordare il centenario dello scoppio della prima guerra mondiale.
Per espresso desiderio della comunità parrocchiale di Ottobrun, in Germania, un gruppo di giovani della Parrocchia accompagnati dal Parroco e da due Consiglieri Comunali e da alcune famiglie, si recheranno a Cortona per una “Settimana di Pace”dal 23 al 25 aprile 2014 in ricordo della strage di Falzano. Ottobrun è il paese in cui è nato l’autore della vicenda che portò morte e lutto nella montagna cortonese. Nelle giornate verranno proposti occasioni di incontro tra gli studenti cortonesi e i ragazzi di Ottobrun, momenti di preghiera con tutta la famiglia francescana e cerimonie di commemorazione e di festa insieme. L’iniziativa nasce dal il desiderio di ricordare e fare memoria ma anche superare l’odio e il rancore attraverso relazioni fraterne.
Piccoli e grandi iniziative dunque, che pongono la fraternità come strumento per la realizzazione di relazione rispettose e pacifiche perché, come ci ricorda papa Francesco: “Cristo è venuto nel mondo per portarci la grazia divina, cioè la possibilità di partecipare alla sua vita. Ciò comporta tessere una relazionalità fraterna, improntata alla reciprocità, al perdono, al dono totale di sé, secondo l’ampiezza e la profondità dell’amore di Dio, offerto all’umanità da Colui che, crocifisso e risorto, attira tutti a sé: ‘Vi dò un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri’. Cristo abbraccia tutto l’uomo e vuole che nessuno si perda.”
“Un autentico spirito di fraternità vince l’egoismo individuale che contrasta la possibilità delle persone di vivere in libertà e in armonia tra di loro. Tale egoismo si sviluppa socialmente sia nelle molte forme di corruzione, oggi così capillarmente diffuse, sia nella formazione delle organizzazioni criminali, dai piccoli gruppi a quelli organizzati su scala globale, che, logorando in profondità la legalità e la giustizia, colpiscono al cuore la dignità della persona. Queste organizzazioni offendono gravemente Dio, nuocciono ai fratelli e danneggiano il creato, tanto più quando hanno connotazioni religiose.” Così papa Francesco propone l’appello per la pace intesa non come assenza di conflitto ma come relazioni da vivere in armonia e libertà. Per questo motivo è fondamentale la funzione della fraternità, perché per fare ciò si parte dalla persona umana e dalle relazioni che è in grado di sviluppare.
Non mancano gli appelli di papa Francesco a tutte quelle realtà che incidono sull’armonia e l’equilibrio personale e sociale: “Penso al dramma lacerante della droga, sulla quale si lucra in spregio a leggi morali e civili; alla devastazione delle risorse naturali e all’inquinamento in atto; alla tragedia dello sfruttamento del lavoro; penso ai traffici illeciti di denaro come alla speculazione finanziaria, che spesso assume caratteri predatori e nocivi per interi sistemi economici e sociali, esponendo alla povertà milioni di uomini e donne; penso alla prostituzione che ogni giorno miete vittime innocenti, soprattutto tra i più giovani rubando loro il futuro; penso all’abominio del traffico di esseri umani, ai reati e agli abusi contro i minori, alla schiavitù che ancora diffonde il suo orrore in tante parti del mondo, alla tragedia spesso inascoltata dei migranti sui quali si specula indegnamente nell’illegalità.”
Papa Francesco però in questo documento pone l’accento sulla fraternità ed è questa che ci interessa, come sorgente e fonte di pace. “La fraternità ha bisogno di essere scoperta, amata, sperimentata, annunciata e testimoniata. Ma è solo l’amore donato da Dio che ci consente di accogliere e di vivere pienamente la fraternità. Solo se accettano di muoversi nell’ampio spazio assicurato da questa apertura a Colui che ama ogni uomo e ogni donna, la politica e l’economia riusciranno a strutturarsi sulla base di un autentico spirito di carità fraterna e potranno essere strumento efficace di sviluppo umano integrale e di pace.”
Nel borgo medievale di Rondine, in provincia di Arezzo, ha sede l’Associazione Rondine Cittadella della Pace (www.rondine.org), presieduta da Franco Vaccari, una Onlus che dal 1997 svolge un ruolo attivo nella promozione della cultura del dialogo e della pace, grazie all’esperienza dello Studentato Internazionale, in cui convivono studenti provenienti da paesi in conflitto dei Balcani, del Caucaso, del Medio Oriente e dell’Africa, sperimentando così una vita di convivenza, di formazione e di studio. “I giovani del progetto, una volta completato il ciclo di studi (corso di laurea o master), rientrano nel paese di origine per testimoniare, nei luoghi del proprio impegno professionale e civile, la concreta possibilità del dialogo e della pacifica convivenza.” Ai ragazzi di Rondine vengono proposte attività artistiche, culturali e spirituali come costitutive del percorso formativo dei giovani dello Studentato Internazionale. Si potrebbe dire una specie di “Scuola Europea della Pace” permanente, aperta a tutti e articolata in forme e tempi diversi per permettere la massima partecipazione. È interessante che a Rondine arrivino giovani da varie zone di guerra che così si ritrovano a vivere delle relazioni con altri giovani che potrebbero essere considerati come “nemici” ma che invece in una realtà di dialogo, convivenza e rispetto reciproco, aiutano entrambi a capire che le divisioni, l’odio e i conflitti non sono indispensabili né insiti nell’uomo. “La realtà da cui ognuno di loro proviene ha generato sospetto, diffidenza, rancore, odio e vendetta. Quando arrivano a Rondine, questi ragazzi si lasciano alle spalle convinzioni alimentate per anni dalla propaganda, si guardano negli occhi, studiano insieme e iniziano a cambiare. Cambiano le loro relazioni, cambia la coscienza del loro ruolo oggi e di come potrebbe evolversi domani.”
Il 14 e 15 aprile si è svolto ad Assisi il Meeting Nazionale per la Pace a cui hanno partecipato più di 2000 giovani provenienti da tutta Italia che hanno lavorato tutto l’anno nelle loro classi riflettendo su parole come dialogo, fraternità, pace. Al termine del Meeting i ragazzi hanno sottoscritto la Carta di Assisi che sarà consegnata nei prossimi giorni al Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini. Si tratta di otto impegni che si sono assunti per dare valore e concretezza alla pace alla fraternità e al dialogo partendo dalle piccole cose di tutti i giorni. Questo documento è alla base di un ricco programma di attività con cui la neonata “Rete nazionale delle scuole di pace” propone di rendere permanente l’educazione alla cittadinanza democratica nella scuola italiana. Due giorni di laboratori tematici, incontri e conferenze conclusi con la presenza di Jovanotti che, dialogando con Aldo Nove sul suo ultimo libro, ha cantato delle sue canzoni ma anche laudi francescane. Indispensabile dunque una formazione alla pace dei nostri giovani. Anche la scuola in questo senso, raccogliendo l’indicazione del Parlamento (legge 24/2005), da ora in avanti è chiamata a celebrare San Francesco con azioni educative integrate nella programmazione scolastica. Un primo passo è rappresentato dal prossimo 4 ottobre 2014, giornata in cui i ragazzi saranno chiamati a riscoprire il valore della “fraternità”. Inoltre, il prossimo anno scolastico prenderà il via anche il programma “Dalla grande guerra alla grande pace” pensato per ricordare il centenario dello scoppio della prima guerra mondiale.
Per espresso desiderio della comunità parrocchiale di Ottobrun, in Germania, un gruppo di giovani della Parrocchia accompagnati dal Parroco e da due Consiglieri Comunali e da alcune famiglie, si recheranno a Cortona per una “Settimana di Pace”dal 23 al 25 aprile 2014 in ricordo della strage di Falzano. Ottobrun è il paese in cui è nato l’autore della vicenda che portò morte e lutto nella montagna cortonese. Nelle giornate verranno proposti occasioni di incontro tra gli studenti cortonesi e i ragazzi di Ottobrun, momenti di preghiera con tutta la famiglia francescana e cerimonie di commemorazione e di festa insieme. L’iniziativa nasce dal il desiderio di ricordare e fare memoria ma anche superare l’odio e il rancore attraverso relazioni fraterne.
Piccoli e grandi iniziative dunque, che pongono la fraternità come strumento per la realizzazione di relazione rispettose e pacifiche perché, come ci ricorda papa Francesco: “Cristo è venuto nel mondo per portarci la grazia divina, cioè la possibilità di partecipare alla sua vita. Ciò comporta tessere una relazionalità fraterna, improntata alla reciprocità, al perdono, al dono totale di sé, secondo l’ampiezza e la profondità dell’amore di Dio, offerto all’umanità da Colui che, crocifisso e risorto, attira tutti a sé: ‘Vi dò un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri’. Cristo abbraccia tutto l’uomo e vuole che nessuno si perda.”
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