sabato, aprile 26, 2014
Per la prima volta nella storia della Chiesa saranno presenti due pontefici alla cerimonia di canonizzazione di altrettanti predecessori. 

di Elisabetta Lo Iacono 

La conferma sulla partecipazione del papa emerito Benedetto XVI è stata data stamani durante l’ultimo dei sette briefing della settimana, appuntamenti nel corso dei quali la sala stampa della Santa Sede ha offerto approfondimenti sulle figure di Giovanni XXIII e di Giovanni Paolo II. Dunque papa Ratzinger sarà presente e lo sarà tra i concelebranti, nell’area sinistra del sagrato. Una notizia molto attesa e che va a confermare la straordinarietà dell’evento:due pontefici della storia più recente, uno dei quali ha accompagnato gran parte della vita di tutti noi, sono dichiarati santi nella stessa cerimonia, in una messa presieduta da papa Francesco e con la partecipazione del suo predecessore, autore di quel gesto di rinuncia che ha dimostrato il coraggio di una Chiesa capace di leggere i segni dei tempi con uno spirito di servizio dal quale tanto c’è da imparare.

Dunque alle 10 inizierà la celebrazione eucaristica in una Roma straripante di fedeli provenienti da ogni angolo della terra e sotto evidenti e strette misure di sicurezza, anche in considerazione della partecipazione di quasi un centinaio di rappresentanti di Stato. Tra le notizie dell’ultima ora, i nomi di chi porterà i reliquiari dei due pontefici: per papa Roncalli saranno i nipoti Letizia, Beltramino, Maria e Flaviano, il sindaco di Sotto il Monte Eugenio Bolognini e don Ezio Bolis, direttore della Fondazione Giovanni XXIII. Per Giovanni Paolo II, la signora che ha ottenuto il miracolo con il quale è stato decretato il miracolo, Floribeth Mora Diez accompagnata dalla famiglia. Sarà presente anche suor Marie Simon Pierre che ricevette il miracolo per la beatificazione e che sarà la voce francese per la lettura della preghiera universale.

Una giornata, dunque, che rappresenterà un grande evento mondiale attraverso la canonizzazione di due papi che hanno lasciato un forte segno nella storia e nel cuore di tanti fedeli. D’altra parte gli onori degli altari si conquistano solo per meriti eccezionali, anche attraverso quella fama di santità che si diffonde e pervade le persone, illuminandone la vita e lasciando segni inconfondibili. Proprio per questo è stata accolta la richiesta di canonizzazione di Giovanni XXIII, nonostante non sia stato riconosciuto ufficialmente alcun miracolo successivo alla beatificazione, avvenuta nel 2000, un altro primato storico di questa giornata. Ma la sua fama di santità, il culto in tante diocesi e le grazie ottenute hanno spinto la Postulazione a chiedere, mesi fa a papa Francesco, questo riconoscimento pro gratia, in considerazione di questa devozione così diffusa e in concomitanza anche con un anniversario così significativo come il cinquantesimo dalla morte.

L’evento della duplice canonizzazione può dunque rappresentare un’occasione di approfondimento della vita dei santi, così da entrare appieno in quelle esistenze elevate, progressivamente, al modello di Cristo attraverso una coerenza e un coraggio che fanno la differenza, ieri come oggi. Il Martirologio romano riporta oltre 6.500 beati e santi molti dei quali vengono da secoli di storia, da periodi tanto differenti dal nostro quanto a sfide e condizioni di vita. Proprio per questo possono sembrare, talvolta, modelli cristallizzati, testimoni di un messaggio senza tempo ma tanto lontani dalle prove alle quali la vita ci sottopone ogni giorno.

Entrare nella vita di protagonisti di pagine di storia non ancora ingiallite o, addirittura, di contemporanei, è un ottimo strumento per conoscere concretamente i percorsi di santità, per comprendere i contesti in cui sono maturati e per tentare di metterli a frutto. La canonizzazione contemporanea di questi due papi riveste quindi una grande opportunità per tutti, per avviare un percorso di approfondimento e riflessione su due figure che hanno guidato la Chiesa universale e che continuano a rappresentarci con la grande attualità del loro messaggio e della loro testimonianza.


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