Le accuse del leader dell’opposizione Narendra Modi verso la presidente del partito del Congresso, Sonia Gandhi, durante un affollato comizio elettorale il 31 marzo, ha provocato oggi la reazione del primo ministro dello stato del Kerala, Oommen Chandy.
Misna - Chandy, che fa parte dello stesso partito del Congresso ha chiesto a Modi le scuse per avere avanzato “insinuazioni senza fondamento” riguardo a presunti favoritismo della Gandhi, italiana di nascita ma naturalizzata indiana, nei confronti di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i due fucilieri di Marina italiani accusati di avere ucciso il 15 febbraio 2012 due pescatori indiani mentre erano in servizio di scorta alla petroliera Enrica Lexie.
Il presunto duplice omicidio aveva avuto come teatro le acque internazionali al largo delle coste meridionali dell’India, ma aveva coinvolto il Kerala, sia perché stato di provenienza dei pescatori, sia perché qui, nel porto di Kochi, l’Enrica Lexie venne convinta a attraccare e qui si verificarono l’arresto dei due italiani e le prime fasi della loro vicenda giudiziaria.
Chandy, che aveva a sua volta giocato a proprio favore la carta dei marò prima che la competenza venisse portata alla capitale New Delhi, ha chiesto a Modi, candidato premier dal maggiore partito d’opposizione e possibile vincitore delle elezioni che inizieranno il 7 aprile, di provare le sue accuse, oppure di scusarsi formalmente con Sonia Gandhi.
La loro libertà su cauzione, senza però la possibilità di lasciare l’India e i due viaggi effettuati in Italia negli ultimi due anni, in occasione del Natale e per partecipare alle elezioni nazionali, in cambio di precise garanzie per il rientro, sono ora al centro delle insinuazioni di Modi e dei nazionalisti filo-induisti verso una leadership del Congresso già in difficoltà e che per il rilancio del partito punta sulla candidatura del 43enne Rahul Gandhi, figlio di Sonia e segretario del partito.
Misna - Chandy, che fa parte dello stesso partito del Congresso ha chiesto a Modi le scuse per avere avanzato “insinuazioni senza fondamento” riguardo a presunti favoritismo della Gandhi, italiana di nascita ma naturalizzata indiana, nei confronti di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i due fucilieri di Marina italiani accusati di avere ucciso il 15 febbraio 2012 due pescatori indiani mentre erano in servizio di scorta alla petroliera Enrica Lexie.
Il presunto duplice omicidio aveva avuto come teatro le acque internazionali al largo delle coste meridionali dell’India, ma aveva coinvolto il Kerala, sia perché stato di provenienza dei pescatori, sia perché qui, nel porto di Kochi, l’Enrica Lexie venne convinta a attraccare e qui si verificarono l’arresto dei due italiani e le prime fasi della loro vicenda giudiziaria.
Chandy, che aveva a sua volta giocato a proprio favore la carta dei marò prima che la competenza venisse portata alla capitale New Delhi, ha chiesto a Modi, candidato premier dal maggiore partito d’opposizione e possibile vincitore delle elezioni che inizieranno il 7 aprile, di provare le sue accuse, oppure di scusarsi formalmente con Sonia Gandhi.
La loro libertà su cauzione, senza però la possibilità di lasciare l’India e i due viaggi effettuati in Italia negli ultimi due anni, in occasione del Natale e per partecipare alle elezioni nazionali, in cambio di precise garanzie per il rientro, sono ora al centro delle insinuazioni di Modi e dei nazionalisti filo-induisti verso una leadership del Congresso già in difficoltà e che per il rilancio del partito punta sulla candidatura del 43enne Rahul Gandhi, figlio di Sonia e segretario del partito.
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