Dura presa di posizione del Messico che ribadisce agli Usa fermare le esecuzioni di cittadini messicani
Misna - “Il governo del Messico esorta nuovamente gli Stati Uniti ad adottare azioni effettive che impediscano che lo stato del Texas, o qualsiasi altro, porti a termine l’esecuzione di qualsiasi cittadino messicano in violazione della sentenza Avena e dei suoli obblighi internazionali”: così l’esecutivo messicano ha reagito all’esecuzione di Ramiro Hernández, 44 anni, condannato per omicidio, ucciso ieri con un’iniezione letale in una prigione del Texas. Hernández è il quarto messicano giustiziato negli Stati Uniti nonostante una sentenza della Corte internazionale di giustizia che un decennio fa ha chiesto agli Stati Uniti la revisione di 51 casi per violazioni dei diritti consolari dei condannati in base alla Convenzione di Vienna del 1963, ratificata da 175 paesi, inclusi gli Usa. Il caso di Hernández era uno dei 51.
Misna - “Il governo del Messico esorta nuovamente gli Stati Uniti ad adottare azioni effettive che impediscano che lo stato del Texas, o qualsiasi altro, porti a termine l’esecuzione di qualsiasi cittadino messicano in violazione della sentenza Avena e dei suoli obblighi internazionali”: così l’esecutivo messicano ha reagito all’esecuzione di Ramiro Hernández, 44 anni, condannato per omicidio, ucciso ieri con un’iniezione letale in una prigione del Texas. Hernández è il quarto messicano giustiziato negli Stati Uniti nonostante una sentenza della Corte internazionale di giustizia che un decennio fa ha chiesto agli Stati Uniti la revisione di 51 casi per violazioni dei diritti consolari dei condannati in base alla Convenzione di Vienna del 1963, ratificata da 175 paesi, inclusi gli Usa. Il caso di Hernández era uno dei 51.
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