"Da ripensare dopo la crisi Ucraina"
La crisi in Ucraina porterà la Russia a "un serio ripensamento" delle proprie relazioni con l'Unione europea e con la Nato. Lo ha affermato il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov in un incontro con il suo omologo slovacco Miroslav Lajcak. Il presidente russo, Vladimir Putin, ha mostrato soddisfazione per l'inizio del dialogo tra Kiev e i sostenitori della federalizzazione dell'Ucraina. Putin, ha anche dato ordine di mettere fine alle esercitazioni militari al confine con l’Ucraina e ha disposto che le truppe interessate all’operazione nelle regioni di Rostov, Belogorod e Bryansk si ritirino alle loro basi permanenti. Lo ha reso noto il Cremlino, come riporta Interfax.
Non si fa attendere la risposta dell’Alleanza Atlantica, che avrebbe proposto un incontro del Consiglio Nato-Russia la prossima settimana, denunciando la necessità di un riposizionamento, giacché le «azioni illegali della Russia» in Crimea e in Ucraina «hanno creato una situazione completamente diversa» e se «la dottrina russa considera la Nato un avversario la Nato deve adattare i piani di difesa collettiva».
La crisi in Ucraina porterà la Russia a "un serio ripensamento" delle proprie relazioni con l'Unione europea e con la Nato. Lo ha affermato il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov in un incontro con il suo omologo slovacco Miroslav Lajcak. Il presidente russo, Vladimir Putin, ha mostrato soddisfazione per l'inizio del dialogo tra Kiev e i sostenitori della federalizzazione dell'Ucraina. Putin, ha anche dato ordine di mettere fine alle esercitazioni militari al confine con l’Ucraina e ha disposto che le truppe interessate all’operazione nelle regioni di Rostov, Belogorod e Bryansk si ritirino alle loro basi permanenti. Lo ha reso noto il Cremlino, come riporta Interfax.
Non si fa attendere la risposta dell’Alleanza Atlantica, che avrebbe proposto un incontro del Consiglio Nato-Russia la prossima settimana, denunciando la necessità di un riposizionamento, giacché le «azioni illegali della Russia» in Crimea e in Ucraina «hanno creato una situazione completamente diversa» e se «la dottrina russa considera la Nato un avversario la Nato deve adattare i piani di difesa collettiva».
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