lunedì, maggio 12, 2014
Giornata di voto per il referendum separatista nelle regioni russofone di Donetsk e Lugansk, nel sud-est dell'Ucraina.  

Radio Vaticana - Alta l’affluenza al 70% stando ai ribelli pro -Mosca. "Una farsa criminale" la definisce il governo di Kiev spalleggiato dall’occidente, con la Francia e gli Stati Uniti che ritengono non valide le consultazioni . E Sul terreno si continua comunque a combattere: l servizio di Giuseppe D’Amato: ascolta
 
Il referendum si è svolto esclusivamente nelle località controllate dai separatisti filo-russi. Code si sono registrate in alcuni seggi a Donetsk e a Mariupol. Secondo fonti straniere presenti in Ucraina orientale, si poteva votare più volte, e l’organizzazione è apparsa caotica come le liste elettorali. Poiché le urne sono trasparenti è facilmente preventivabile la vittoria dei “sì” all’autonomia. Sui dati sull’affluenza è guerra di cifre. I terroristi tentano di coprire “con il referendum” i loro delitti, ha commentato il capo dell’Amministrazione presidenziale ucraina Pashinskij. Gli Stati Uniti – si legge in una nota diplomatica - non riconosceranno l’esito del voto “illegale secondo la legge ucraina ed un tentativo di creare divisioni e disordini”. Della stessa opinione anche gli europei. Le preoccupazioni legate all’ordine pubblico sono ovunque forti. A Mariupol è stato ritrovato impiccato l’ex capo della polizia cittadina. A Slaviansk si è sparato nella notte intorno alla torre tv.

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