Attore, regista, modello, performer circense, giocoliere, acrobata, mago, fotografo, mondi molto diversi tra loro dove però Aron Marzetti svolge sempre brillantemente lo stesso mestiere, quello di interpretare, di immedesimarsi, di diventare, esprimendo al meglio emozioni, sensazioni, sentimenti e pensieri.
intervista di Simona Santullo
Lui è nato a Milano il 15 marzo del 1976 e nella sua carriera artistica non ha bruciato le tappe. La padronanza con cui calca il set è sicuramente frutto della formazione svolta brillantemente , della gavetta fatta sui palcoscenici teatrali e dell’esperienza acquisita nel corso degli anni. Oggi presta il suo bellissimo volto al personaggio Brando Salani nella soap opera ‘Centovetrine’, in onda tutti i giorni su Canale5 ormai da tredici anni con ottimi riscontri di audience: circa quattro milioni di telespettatori a puntata. Brando ha simpaticamente risposto alle nostre domande .
D.- Ciao Aron, grazie per essere qui con noi di LPL News24.
Aron, il tuo nome è molto particolare e ti rende ancora più affascinante. Come mai i tuoi genitori hanno scelto questo bellissimo nome per te?
R.- Hanno trovato questo nome in un libro di John Steinbeck “ La valle dell’Eden”. Sono rimasti molto colpiti da questo nome un po’ americano di questo personaggio molto particolare e me l’hanno dato.
D.- Ti sei diplomato all’accademia dei filodrammatici di Milano. Perché hai scelto di studiare proprio l’accademia di Milano e cosa ricordi del provino?
R.- A Milano ci sono tre grandi scuole, Il Vicolo, I Filodrammatici e La Paolo Grassi. È stato un piacere rientrare nei Filodrammatici perché è una scuola molto classica dato che è l’accademia più antica d’Italia e ancora oggi è finanziata dai nobili milanesi, perciò è una grossa tradizione italiana. A me piaceva molto l’idea di poter entrare a far parte un po’ della storia di questa accademia. Il provino, come ogni prova da superare, è stato molto emozionante. Mi ricordo che l’ho affrontato con grande grinta perché per me era l’ultimo anno per entrare poiché c’è un limite di età per accedere nelle varie accademie. Se non ricordo male, all’epoca il limite era di ventitré anni, perciò affrontai il provino con grande determinazione. Erano diverse prove, mi ero preparato durante uno stage e sono poi arrivato a portare i miei pezzi che son piaciuti agli esaminatori. Da li è partito tutto il mio percorso professionale.
D.- Oltre all’accademia di teatro, decidi di fare anche un altro tipo di formazione, e t’iscrivi all’accademia italiana del circo. Come mai questa decisione e da dove viene la passione per l’arte circense?
R.- Questa passione è nata totalmente per caso. Un giorno al parco c’erano dei ragazzi che facevano girare tre palline e imparai molto velocemente a giocolare come facevano loro. Da lì l’animazione e l’arte circense mi hanno sempre un po’ accompagnato nella vita perché per mantenermi. Invece di fare qualunque altro tipo di lavoro come facevano i miei amici o colleghi, io ho usato quest’arte per lavorare e per esibirmi, perciò ho fatto spettacoli di strada piuttosto che feste private, convention ecc. Devo dire che la giocoleria e la clownerie mi hanno sempre aiutato, affascinato e sostenuto anche perché poi in accademia di arte drammatica ho studiato la maschera e la commedia dell’arte, che è alla base del clown e del clown moderno il quale ha un’espressione mimica molto particolare. Affascinato da questo percorso durato comunque due anni e mezzo, ho deciso di approfondire quest’arte in modo molto più serio e mi sono iscritto all’accademia di circo italiano.
D.- Dopo l’accademia cos’hai fatto?
R.- Sono entrato in due compagnie teatrali nelle quali speravo di poter lavorare come attore fisso. Sono quindi entrato a lavorare nella compagnia teatrale di Quelli di Grock ed ho avuto delle collaborazioni molto importanti con il Teatro di Genova e con altri teatri milanesi che comunque io stimavo e stimo molto tutt’ora. Ho fatto tanti anni di teatro con loro in giro per l’Italia. Come ti dicevo le performance non mi hanno mai abbandonato e quindi posso dire di aver fatto tanta gavetta sul palcoscenico.
D.- E’ vero che sei appassionato di fotografia?
R.- Assolutamente sì. Per un periodo ho lavorato anche come fotografo. Diciamo che l’espressione artistica un po’ mi accompagna ed è stato molto bello mettere a disposizione della fotografia, o viceversa, la conoscenza delle persone, perché quando lavori sul palcoscenico acquisisci una conoscenza profonda di te stesso e di tutti i molteplici lati umani. E’ stato bello con la fotografia poterli immortalare durante i vari eventi come i matrimoni o gli shooting fotografici in studio con delle modelle.
D.- Tu hai fatto anche molto teatro recitando in spettacoli classici come “ IL MALATO IMMAGINARIO” “ CYRANO” “ I PROMESSI SPOSI” “ CASANOVA”. Il teatro è una realtà professionale totalmente diversa dalla soap dalla televisione in genere, dagli spot pubblicitari e dalla moda. Tutte queste realtà però fanno parte della tua vita. Quale di queste ti affascina di più e perché?
R.- Credo che ogni periodo della mia vita abbia avuto un innamoramento speciale. In questo momento in particolare è sicuramente la televisione e il grande schermo, proprio perché ho scoperto un nuovo tipo di recitazione e un altro tipo di espressione. Nel teatro la recitazione è totalmente diversa rispetto a quella che sto portando avanti adesso, sono molto contento di essere qui e voglio approfondire e seguire questo percorso ancora per un bel po’.
D.- Aron, fai tantissime cose, attore, regista, modello, sei un performer circense, sei un giocoliere, un acrobata, un mago, ti piace organizzare grandi eventi, tutto questo nella tua Milano. Ami molto la tua città, vero?
R.- Con Milano ho un rapporto di amore e odio nel senso che è una città molto difficile. E’ una città con tanto traffico, con brutto tempo perciò non è una città facile da vivere. Vorrei tanto vivere al mare ma Milano mi ha dato tanto e per ora sono qui… qualche giorno al mese in realtà. Come ci dicevamo prima dell’inizio dell’intervista, vivo con il trolley e sono sempre in giro per l’Italia perciò negli ultimi anni è sempre una corsa continua.
D.- Deve essere comunque una quotidianità affascinante, come ci dicevamo all’inizio dell’intervista.
Abbiamo detto che sei anche un regista. La tua prima regia è stata per il teatro in “ DONNE IN SORPASSO… FORSE” . Il tuo prossimo progetto da regista?
R.- In questo momento il teatro l’ho messo un attimo in standby perché vorrei appunto unire l’esperienza televisiva e l’esperienza registica teatrale e girare un cortometraggio. Ho diverse storie in testa, mi piacciono molto le storie reali e in questo momento vorrei raccontare una storia vera, realmente accaduta e riportarla sulla pellicola. Vedremo se riuscirò a trovare il tempo per farlo.
D.- In Centovetrine sei Brando Salani, la domanda è d’obbligo: quanto c’è di Aron in Brando?
R.- Abbiamo diversi punti in comune con Brando, siamo due grandi lavoratori, siamo due persone dai sani principi e siamo anche due persone molto impulsive. Questi sono i tre punti in comune che credo di avere con Brando Salani. Aron sorride tanto nella vita, mentre Brando è sempre molto serio, sempre arrovellato da pensieri e da problemi.
D.- Come ci si sente a essere uno degli attori più belli di una soap amatissima dal pubblico italiano?
R.- No assolutamente. Sono solo dicerie, non è vero. Io faccio questo lavoro perché amo recitare perciò non sono molto interessato a tutto quello che è il jet set, tant’è che anche i lavori che ho avuto come modello sono arrivati, presi e vissuti proprio come lavori fine a se stessi. È chiaro che l’aspetto fisico può aiutare, ma credo possa aiutare in qualsiasi settore lavorativo e non.
D.- Aron, oltre che bravo sei molto bello. Quando ti riconoscono per strada com’è il tuo rapporto con le fan?
R.- Mi fa molto piacere perché comunque è un feedback che mi arriva. Quando registri su un set, non hai un pubblico che ti da subito un rimando e una certa energia. In televisione questo si ha nel momento in cui il prodotto viene messo in onda e poi le persone ti fermano, ti riconoscono e ti danno il loro affetto. Vuol dire che quello che faccio funziona, piace, sono molto contento e mi fa piacere.
D.- Posso fare un po’ di gossip?
R.- Vai.
D.- Aron hai una fidanzata?
R.- Aron sta frequentando una persona, è molto contento in questo momento e sì, sto uscendo con questa ragazza da sei mesi , stiamo bene, vedremo… chissà cosa ci riserva il destino.
D.- Come deve essere una donna per rubare il tuo cuore?
R.- Sicuramente deve essere spiritosa, paziente, intraprendente, autonoma, deve amare viaggiare e…. direi che già di cose ce ne sono!
D.-Ok torniamo a esser seri, quando hai capito di voler lavorare nel mondo dello spettacolo e chi ti ha ispirato?
R.- L’ho capito a quindici anni. È stato un pomeriggio sotto la doccia, avevo tante idee in testa e non so perché decisi di fare l’attore. Avevo già fatto diverse esperienze di palcoscenico, nel senso che in famiglia frequentavamo villaggi turistici ed io ero sempre sul palcoscenico per fare diverse rappresentazioni e decisi di fare l’attore. Se non avessi fatto l’attore, avrei fatto il missionario.
D.- Un regista e un attore italiano con cui vorresti lavorate in un ipotetico prossimo film per il cinema e perché?
R.- Mi piacerebbe lavorare sia con Ozpetek sia con Martinelli, sono due registi che secondo me guidano molto bene gli attori. Poi ce ne sono tanti altri, ma loro mi hanno sempre colpito anche per la loro capacità di raccontare le storie in modo molto particolare e mi hanno sempre affascinato. Gli attori… Giannini per me è un grande, perciò ti dico lui.
D.- Un sogno personale chiuso nel cassetto e che speri si realizzi presto?
R.- Di vita privata o lavorativo?
D.- Il primo di vita privata.
R.- Di vita privata di andare a vivere presto al mare.
D.- Lavorativo?
R.- Lavorativo…vorrei arrivare a interpretare un personaggio diverso da Brando Salani o al cinema o in televisione, magari in qualche prodotto che sia una bella fiction d’azione.
D.- Ultima domanda e ti lascio andare al tuo lavoro: oltre l’impegno in Centovetrine, ci sono altri progetti professionali futuri di cui ci puoi parlare?
R.- In questo momento ce ne sono diversi in standby ma al momento non si è ancora sbloccato niente, un po’ per il mio grosso impegno sul set di Centovetrine un po’ per la disponibilità dei tempi che non si riescono mai ad incastrare. Rimangono lì in standby, chissà che presto non ti chiami per di dirti: è partito il mio nuovo progetto.
Grazie Aron, a presto.
intervista di Simona Santullo
Lui è nato a Milano il 15 marzo del 1976 e nella sua carriera artistica non ha bruciato le tappe. La padronanza con cui calca il set è sicuramente frutto della formazione svolta brillantemente , della gavetta fatta sui palcoscenici teatrali e dell’esperienza acquisita nel corso degli anni. Oggi presta il suo bellissimo volto al personaggio Brando Salani nella soap opera ‘Centovetrine’, in onda tutti i giorni su Canale5 ormai da tredici anni con ottimi riscontri di audience: circa quattro milioni di telespettatori a puntata. Brando ha simpaticamente risposto alle nostre domande .
D.- Ciao Aron, grazie per essere qui con noi di LPL News24.
Aron, il tuo nome è molto particolare e ti rende ancora più affascinante. Come mai i tuoi genitori hanno scelto questo bellissimo nome per te?
R.- Hanno trovato questo nome in un libro di John Steinbeck “ La valle dell’Eden”. Sono rimasti molto colpiti da questo nome un po’ americano di questo personaggio molto particolare e me l’hanno dato.
D.- Ti sei diplomato all’accademia dei filodrammatici di Milano. Perché hai scelto di studiare proprio l’accademia di Milano e cosa ricordi del provino?
R.- A Milano ci sono tre grandi scuole, Il Vicolo, I Filodrammatici e La Paolo Grassi. È stato un piacere rientrare nei Filodrammatici perché è una scuola molto classica dato che è l’accademia più antica d’Italia e ancora oggi è finanziata dai nobili milanesi, perciò è una grossa tradizione italiana. A me piaceva molto l’idea di poter entrare a far parte un po’ della storia di questa accademia. Il provino, come ogni prova da superare, è stato molto emozionante. Mi ricordo che l’ho affrontato con grande grinta perché per me era l’ultimo anno per entrare poiché c’è un limite di età per accedere nelle varie accademie. Se non ricordo male, all’epoca il limite era di ventitré anni, perciò affrontai il provino con grande determinazione. Erano diverse prove, mi ero preparato durante uno stage e sono poi arrivato a portare i miei pezzi che son piaciuti agli esaminatori. Da li è partito tutto il mio percorso professionale.
D.- Oltre all’accademia di teatro, decidi di fare anche un altro tipo di formazione, e t’iscrivi all’accademia italiana del circo. Come mai questa decisione e da dove viene la passione per l’arte circense?
R.- Questa passione è nata totalmente per caso. Un giorno al parco c’erano dei ragazzi che facevano girare tre palline e imparai molto velocemente a giocolare come facevano loro. Da lì l’animazione e l’arte circense mi hanno sempre un po’ accompagnato nella vita perché per mantenermi. Invece di fare qualunque altro tipo di lavoro come facevano i miei amici o colleghi, io ho usato quest’arte per lavorare e per esibirmi, perciò ho fatto spettacoli di strada piuttosto che feste private, convention ecc. Devo dire che la giocoleria e la clownerie mi hanno sempre aiutato, affascinato e sostenuto anche perché poi in accademia di arte drammatica ho studiato la maschera e la commedia dell’arte, che è alla base del clown e del clown moderno il quale ha un’espressione mimica molto particolare. Affascinato da questo percorso durato comunque due anni e mezzo, ho deciso di approfondire quest’arte in modo molto più serio e mi sono iscritto all’accademia di circo italiano.
D.- Dopo l’accademia cos’hai fatto?
R.- Sono entrato in due compagnie teatrali nelle quali speravo di poter lavorare come attore fisso. Sono quindi entrato a lavorare nella compagnia teatrale di Quelli di Grock ed ho avuto delle collaborazioni molto importanti con il Teatro di Genova e con altri teatri milanesi che comunque io stimavo e stimo molto tutt’ora. Ho fatto tanti anni di teatro con loro in giro per l’Italia. Come ti dicevo le performance non mi hanno mai abbandonato e quindi posso dire di aver fatto tanta gavetta sul palcoscenico.
D.- E’ vero che sei appassionato di fotografia?
R.- Assolutamente sì. Per un periodo ho lavorato anche come fotografo. Diciamo che l’espressione artistica un po’ mi accompagna ed è stato molto bello mettere a disposizione della fotografia, o viceversa, la conoscenza delle persone, perché quando lavori sul palcoscenico acquisisci una conoscenza profonda di te stesso e di tutti i molteplici lati umani. E’ stato bello con la fotografia poterli immortalare durante i vari eventi come i matrimoni o gli shooting fotografici in studio con delle modelle.
D.- Tu hai fatto anche molto teatro recitando in spettacoli classici come “ IL MALATO IMMAGINARIO” “ CYRANO” “ I PROMESSI SPOSI” “ CASANOVA”. Il teatro è una realtà professionale totalmente diversa dalla soap dalla televisione in genere, dagli spot pubblicitari e dalla moda. Tutte queste realtà però fanno parte della tua vita. Quale di queste ti affascina di più e perché?
R.- Credo che ogni periodo della mia vita abbia avuto un innamoramento speciale. In questo momento in particolare è sicuramente la televisione e il grande schermo, proprio perché ho scoperto un nuovo tipo di recitazione e un altro tipo di espressione. Nel teatro la recitazione è totalmente diversa rispetto a quella che sto portando avanti adesso, sono molto contento di essere qui e voglio approfondire e seguire questo percorso ancora per un bel po’.
D.- Aron, fai tantissime cose, attore, regista, modello, sei un performer circense, sei un giocoliere, un acrobata, un mago, ti piace organizzare grandi eventi, tutto questo nella tua Milano. Ami molto la tua città, vero?
R.- Con Milano ho un rapporto di amore e odio nel senso che è una città molto difficile. E’ una città con tanto traffico, con brutto tempo perciò non è una città facile da vivere. Vorrei tanto vivere al mare ma Milano mi ha dato tanto e per ora sono qui… qualche giorno al mese in realtà. Come ci dicevamo prima dell’inizio dell’intervista, vivo con il trolley e sono sempre in giro per l’Italia perciò negli ultimi anni è sempre una corsa continua.
D.- Deve essere comunque una quotidianità affascinante, come ci dicevamo all’inizio dell’intervista.
Abbiamo detto che sei anche un regista. La tua prima regia è stata per il teatro in “ DONNE IN SORPASSO… FORSE” . Il tuo prossimo progetto da regista?
R.- In questo momento il teatro l’ho messo un attimo in standby perché vorrei appunto unire l’esperienza televisiva e l’esperienza registica teatrale e girare un cortometraggio. Ho diverse storie in testa, mi piacciono molto le storie reali e in questo momento vorrei raccontare una storia vera, realmente accaduta e riportarla sulla pellicola. Vedremo se riuscirò a trovare il tempo per farlo.
R.- Abbiamo diversi punti in comune con Brando, siamo due grandi lavoratori, siamo due persone dai sani principi e siamo anche due persone molto impulsive. Questi sono i tre punti in comune che credo di avere con Brando Salani. Aron sorride tanto nella vita, mentre Brando è sempre molto serio, sempre arrovellato da pensieri e da problemi.
D.- Come ci si sente a essere uno degli attori più belli di una soap amatissima dal pubblico italiano?
R.- No assolutamente. Sono solo dicerie, non è vero. Io faccio questo lavoro perché amo recitare perciò non sono molto interessato a tutto quello che è il jet set, tant’è che anche i lavori che ho avuto come modello sono arrivati, presi e vissuti proprio come lavori fine a se stessi. È chiaro che l’aspetto fisico può aiutare, ma credo possa aiutare in qualsiasi settore lavorativo e non.
D.- Aron, oltre che bravo sei molto bello. Quando ti riconoscono per strada com’è il tuo rapporto con le fan?
R.- Mi fa molto piacere perché comunque è un feedback che mi arriva. Quando registri su un set, non hai un pubblico che ti da subito un rimando e una certa energia. In televisione questo si ha nel momento in cui il prodotto viene messo in onda e poi le persone ti fermano, ti riconoscono e ti danno il loro affetto. Vuol dire che quello che faccio funziona, piace, sono molto contento e mi fa piacere.
D.- Posso fare un po’ di gossip?
R.- Vai.
D.- Aron hai una fidanzata?
R.- Aron sta frequentando una persona, è molto contento in questo momento e sì, sto uscendo con questa ragazza da sei mesi , stiamo bene, vedremo… chissà cosa ci riserva il destino.
D.- Come deve essere una donna per rubare il tuo cuore?
R.- Sicuramente deve essere spiritosa, paziente, intraprendente, autonoma, deve amare viaggiare e…. direi che già di cose ce ne sono!
D.-Ok torniamo a esser seri, quando hai capito di voler lavorare nel mondo dello spettacolo e chi ti ha ispirato?
R.- L’ho capito a quindici anni. È stato un pomeriggio sotto la doccia, avevo tante idee in testa e non so perché decisi di fare l’attore. Avevo già fatto diverse esperienze di palcoscenico, nel senso che in famiglia frequentavamo villaggi turistici ed io ero sempre sul palcoscenico per fare diverse rappresentazioni e decisi di fare l’attore. Se non avessi fatto l’attore, avrei fatto il missionario.
D.- Un regista e un attore italiano con cui vorresti lavorate in un ipotetico prossimo film per il cinema e perché?
R.- Mi piacerebbe lavorare sia con Ozpetek sia con Martinelli, sono due registi che secondo me guidano molto bene gli attori. Poi ce ne sono tanti altri, ma loro mi hanno sempre colpito anche per la loro capacità di raccontare le storie in modo molto particolare e mi hanno sempre affascinato. Gli attori… Giannini per me è un grande, perciò ti dico lui.
D.- Un sogno personale chiuso nel cassetto e che speri si realizzi presto?
R.- Di vita privata o lavorativo?
D.- Il primo di vita privata.
R.- Di vita privata di andare a vivere presto al mare.
D.- Lavorativo?
R.- Lavorativo…vorrei arrivare a interpretare un personaggio diverso da Brando Salani o al cinema o in televisione, magari in qualche prodotto che sia una bella fiction d’azione.
D.- Ultima domanda e ti lascio andare al tuo lavoro: oltre l’impegno in Centovetrine, ci sono altri progetti professionali futuri di cui ci puoi parlare?
R.- In questo momento ce ne sono diversi in standby ma al momento non si è ancora sbloccato niente, un po’ per il mio grosso impegno sul set di Centovetrine un po’ per la disponibilità dei tempi che non si riescono mai ad incastrare. Rimangono lì in standby, chissà che presto non ti chiami per di dirti: è partito il mio nuovo progetto.
Grazie Aron, a presto.
Tweet |
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.