mercoledì, giugno 18, 2014
Il Consiglio di sicurezza dell’Onu esprime preoccupazione e condanna le violenza nei confronti dei giornalisti in Ucraina. 

Radio Vaticana - Gli ultimi, due russi uccisi ieri nell’est separatista, sono stati al centro di una telefonata tra il presidente russo Putin e quello ucraino Poroshenko. Si profilerebbe l’ipotesi di un cessate il fuoco. Intanto sul terreno, l’ombra del terrorismo si estende sull’esplosione di un gasdotto verso l'Europa, nella regione di Poltava. Il servizio di Giuseppe d’Amato: ascolta

"Ci sono dei colpevoli per la morte di Igor Korneljuk”. Così il premier Dmitrij Medvedev ha commentato l’uccisione del giornalista del canale “Russia 24”, colpito da un mortaio nella regione di Lugansk. Dopo poche ore si è scoperto che anche il suo operatore era morto. Varie organizzazioni federali e internazionali lanciano appelli, affinché il lavoro dei mass media possa essere maggiormente protetto. Nella regione di Poltava un gasdotto, che trasporta metano dalla Siberia all’Ue, è saltato in aria. Non ci sono state vittime. La pista terrorista non viene scartata. A Kiev, intanto, il mondo politico discute sulle elezioni parlamentari anticipate da tenersi in autunno. Il presidente Poroshenko, che ha nominato un suo inviato per la pace all’Est, è d’accordo. Alla Rada i deputati non sono riusciti ieri a far passare una mozione per decretare lo Stato di emergenza militare in Donbass e a Lugansk. Il sindaco di Kharkov Kernes, ferito in un attentato ad aprile, è tornato al lavoro.

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