La notizia è stata data dalla Fondazione intitolata a Benedetto XVI che ha anche annunciato un importante convegno in Colombia
La francese Anne-Marie Pelletier e il polacco Waldemar Chrostowski sono i vincitori della quarta edizione del Premio Ratzinger, promosso dalla Fondazione vaticana Joseph Ratzinger-Benedetto XVI, che sarà conferito il prossimo 22 novembre. I nomi dei due vincitori sono stati comunicati durante la conferenza stampa nel corso della quale è stata presentata un'altra importante iniziativa: il convegno sul tema "Il rispetto per la vita, cammino per la pace" che si terrà il 23 e 24 ottobre presso la Pontificia Università Bolivariana di Medellín, in Colombia. I dettagli delle due iniziative sono stati illustrati, in Sala stampa vaticana, dal cardinale Camillo Ruini, presidente del comitato scientifico della Fondazione e dal presidente della stessa Fondazione, monsignor Giuseppe Scotti, alla presenza dell'ambasciatore di Colombia presso la Santa Sede, Germán Cardona Gutiérrez e del direttore della Sala stampa vaticana p. Federico Lombardi. Il comitato scientifico ha dunque scelto questi due studiosi, la professoressa Anne-Marie Pelletier - classe 1946 - prima donna a vincere il Premio e monsignor Waldemar Chrostowski, nato nel 1951, primo polacco a ottenere l'ambito riconoscimento. L'obiettivo dell'iniziativa è di premiare quegli studiosi che si distinguono per ricerca scientifica e pubblicazioni, contribuendo così a riportare la teologia in una posizione dominante tra le altre scienze. Il tutto nel nome di un grande teologo come Joseph Ratzinger ma, al contempo, indipendentemente dal fatto che i premiati si pongano sulla sua stessa scia di pensiero. I profili biografici e accademici dei vincitori sono stati tracciati dal cardinale Camillo Ruini che ha messo in evidenza le loro grandi personalità: la professoressa Pelletier come studiosa di ermeneutica e di esegesi biblica che si è anche dedicata alla questione della donna nel cristianesimo e nella Chiesa; monsignor Chrostowski come biblista, impegnato a fondo nel dialogo cattolico-giudaico. "La professoressa Pelletier - ha precisato il cardinale Ruini - è una personalità di forte rilievo nel cattolicesimo francese contemporaneo, che unisce a un meritato prestigio scientifico e a una grande e versatile vivacità culturale un’autentica dedizione a cause assai importanti per la testimonianza cristiana nella società. Il professor Waldemar Chrostowski, da parte sua, unisce al rigore scientifico la passione per la Parola di Dio, il servizio alla Chiesa e la sollecitudine per il dialogo interreligioso". L'altro appuntamento di rilievo, che vede impegnata la Fondazione intitolata al papa emerito, è il convegno di ottobre in Colombia. Un'iniziativa di alto valore scientifico promossa dall'Università Bolivariana in collaborazione con la Fondazione vaticana "Joseph Ratzinger": "come nei precedenti convegni - ha spiegato il presidente della Fondazione, monsignor Scotti - anche qui saranno attivamente coinvolte le università del Paese e del continente, oltre alla Chiesa locale e alle realtà civili e politiche". Appena un anno dopo la sua costituzione, avvenuta nel marzo del 2010, la Fondazione organizzò il primo convegno a Bygdoszcz, in Polonia, nel 2012 a Rio de Janeiro in Brasile e l'anno scorso a Roma, all'Università Lateranense. I primi due appuntamenti hanno rappresentato un momento di riflessione e di preparazione per accompagnare i viaggi del papa, rispettivamente in Polonia e Brasile, mentre quello dell'anno scorso ha voluto offrire un contributo scientifico a conclusione della trilogia su Gesù di Nazaret di Joseph Ratzinger. "In questi tre anni - ha aggiunto monsignor Scotti - vi è stata una partecipazione attiva e interessata di ben 275 Università di ogni continente e un coinvolgimento in progetti di riflessione e ricerca di oltre 1600 persone fra docenti e studenti. L’appuntamento di ottobre è in sintonia con questo cammino e, nello stesso tempo, sottolinea ancora una volta che le università possono e vogliono farsi parte attiva nella costruzione di un futuro pienamente umano". L'ambasciatore colombiano presso la Santa Sede, Germán Cardona Gutiérrez, ha sottolineato l'importanza del tema scelto, rimarcando come sia necessario difendere il valore del rispetto della vita, peraltro dinanzi alle molteplici minacce alle quali è esposta. Tra le iniziative della Fondazione, finalizzate a incoraggiare e premiare gli studi teologici, anche le borse di studio per dottorandi in teologia, patristica e sacra scrittura (per maggiori info: http://www.fondazioneratzinger.va/content/fondazioneratzinger/it.html).
Ecco, nel dettaglio, i vincitori della quarta edizione del Premio Ratzinger:
Anne-Marie Pelletier è nata a Parigi il 13 giugno 1946, è sposata e ha tre figli. Ha conseguito nel 1972 l’Aggregazione in Lettere moderne e nel 1986 il Dottorato di Stato in Scienze delle religioni all’Università di Parigi VIII, mentre nel 1984 ha ottenuto la Licenza in Teologia all’Istituto Cattolico di Parigi. Ha insegnato Linguistica generale e Letteratura comparata all’Università di Parigi X, poi Marne-la-Vallée, oltre che Teologia del matrimonio all’Istituto Cattolico di Parigi. Attualmente, e da molti anni, insegna Sacra Scrittura ed Ermeneutica biblica allo Studio della Facoltà Notre Dame del Seminario di Parigi. Fino al 2013 ha avuto anche l’incarico di insegnamento della Bibbia all’Istituto Europeo di Scienze delle Religioni (IESR), inquadrato nell’École Pratique des Hautes Études di Parigi. Le sue attività di ricerca si sono estese a "Giudaismo e Cristianesimo", presso il Collège des Bernardins, e al mondo monastico, con insegnamenti allo Studio Teologico Inter-monasteri e con ritiri comunitari che ha tenuto presso varie abbazie in Francia e in Belgio. Partecipa di frequente a Congressi e Simposi promossi a Roma dalla Santa Sede ed è stata Uditrice al Sinodo dei Vescovi del 2001, dedicato al Vescovo servitore del Vangelo. La sua produzione letteraria è molto estesa. Nel campo dell’ermeneutica e dell’esegesi biblica si segnalano Lectures du Cantique des Cantiques. De l’énigme du sens aux figures du lecteur, Roma, Pontificio Istituto Biblico 1989; Lectures bibliques. Aux sources de la culture occidentale, Parigi, Cerf 1995, tradotto in italiano dalle Dehoniane con il titolo La Bibbia e l’Occidente; D’âge en âge les Ecritures. La Bible et l’herméneutique contemporaine, Bruxelles, Lessius 2004; Le livre d’Isaïe, l'histoire au prisme de la prophétie, Parigi, Cerf 2008. Sono numerosissimi i suoi articoli e le sue partecipazioni a opere collettive.
Riguardo alla questione delle donne nel cristianesimo e nella Chiesa Anne-Marie Pelletier ha scritto due libri: Le christianisme et les femmes. Vingt siècles d’histoire, Parigi, Cerf 2001, tradotto in italiano da Jaca Book con il titolo Il Cristianesimo e le donne, e Le signe de la femme, Parigi, Cerf 2007, oltre a vari articoli. Infine, quanto alle relazioni tra il giudaismo e il cristianesimo, è stata Vice-Presidente del Servizio Informazione Documentazione Giudei-Cristiani (SIDIC) di Parigi ed è autrice di vari studi e interventi.
Mons. Waldemar Chrostowski è nato il 1° febbraio 1951 a Chrostowo, in Polonia. Nel 1968, dopo aver conseguito la maturità classica, è entrato in Seminario a Łomża e poi a Varsavia, dove ha ottenuto il Baccellierato in Teologia nel 1974. È stato ordinato sacerdote il 6 giugno 1976 per l’Arcidiocesi di Varsavia. Nel 1977 ha conseguito la Licenza in Teologia all’Accademia di Teologia, sempre a Varsavia. Dal 1978 al 1982 ha studiato al Pontificio Istituto Biblico di Roma ottenendo nel 1981 la Licenza in Sacra Scrittura e l’anno seguente la candidatura al Dottorato. Ha vinto una borsa di studio che gli ha permesso di approfondire l’ebraico biblico e contemporaneo all’Università Ebraica di Gerusalemme, oltre all’archeologia e alla geografia storica. Ha visitato a scopo scientifico la Grecia, Creta e l’Asia Minore. Nel 1986 ha ottenuto il Dottorato in Teologia all’Accademia di Varsavia. Poi, nel 1996, la libera Docenza in Teologia nel campo delle scienze bibliche. Infine, nel 2013, ha ricevuto il titolo di Professore Universitario dal Presidente della Repubblica Polacca. È redattore generale della rivista di teologia polacca Collectanea Theologica e fa parte dei Consigli scientifici di varie altre riviste. Dal 2004 è Preside dell’Associazione dei Biblisti Polacchi. Ha partecipato come Esperto al Sinodo dei Vescovi del 2008 sulla Parola di Dio e la missione della Chiesa. E’ Consultore della Commissione per la Dottrina della Fede dell’Episcopato polacco.
La sua produzione sia scientifica sia divulgativa è quanto mai abbondante. Tra i numerosi testi: Profeti di fronte alla storia. L’interpretazione della storia d’Israele in Ezechiele 16,20 e 23 e la loro reinterpretazione nella Bibbia dei Settanta, pubblicata nel 1991; i due volumi Il giardino di Eden – conosciuta testimonianza della diaspora assira, del 1996, e Diaspora assiriana degli Israeliti, del 2003, oltre ai due libri-intervista Dio, Bibbia, Messia, del 2006, e La Chiesa, i Giudei, la Polonia, del 2009. Sono moltissimi gli articoli a sua firma nei dizionari ed enciclopedie, oppure pubblicati su riviste bibliche e teologiche. Il suo campo di lavoro preferito è l’Antico Testamento, in particolare i Profeti, ma anche la letteratura giudaica intertestamentaria e il giudaismo rabbinico e i suoi rapporti con il cristianesimo. Dal 1987 insegna alla Facoltà di Teologia dell’Accademia di Varsavia, ora Università Cardinale Stefan Wyszyński, e in varie altre Università e Seminari: è particolarmente benemerito nella formazione di docenti e ricercatori. Ma è anche un infaticabile e apprezzatissimo divulgatore della conoscenza della Bibbia, attraverso corsi di formazione, esercizi spirituali, pellegrinaggi. E’ impegnato inoltre nel dialogo cattolico-giudaico e polacco-giudaico: è stato a lungo membro della Commissione dell’Episcopato polacco per il dialogo con il giudaismo ed è co-istitutore del Consiglio Polacco dei Cristiani e degli Ebrei.
La francese Anne-Marie Pelletier e il polacco Waldemar Chrostowski sono i vincitori della quarta edizione del Premio Ratzinger, promosso dalla Fondazione vaticana Joseph Ratzinger-Benedetto XVI, che sarà conferito il prossimo 22 novembre. I nomi dei due vincitori sono stati comunicati durante la conferenza stampa nel corso della quale è stata presentata un'altra importante iniziativa: il convegno sul tema "Il rispetto per la vita, cammino per la pace" che si terrà il 23 e 24 ottobre presso la Pontificia Università Bolivariana di Medellín, in Colombia. I dettagli delle due iniziative sono stati illustrati, in Sala stampa vaticana, dal cardinale Camillo Ruini, presidente del comitato scientifico della Fondazione e dal presidente della stessa Fondazione, monsignor Giuseppe Scotti, alla presenza dell'ambasciatore di Colombia presso la Santa Sede, Germán Cardona Gutiérrez e del direttore della Sala stampa vaticana p. Federico Lombardi. Il comitato scientifico ha dunque scelto questi due studiosi, la professoressa Anne-Marie Pelletier - classe 1946 - prima donna a vincere il Premio e monsignor Waldemar Chrostowski, nato nel 1951, primo polacco a ottenere l'ambito riconoscimento. L'obiettivo dell'iniziativa è di premiare quegli studiosi che si distinguono per ricerca scientifica e pubblicazioni, contribuendo così a riportare la teologia in una posizione dominante tra le altre scienze. Il tutto nel nome di un grande teologo come Joseph Ratzinger ma, al contempo, indipendentemente dal fatto che i premiati si pongano sulla sua stessa scia di pensiero. I profili biografici e accademici dei vincitori sono stati tracciati dal cardinale Camillo Ruini che ha messo in evidenza le loro grandi personalità: la professoressa Pelletier come studiosa di ermeneutica e di esegesi biblica che si è anche dedicata alla questione della donna nel cristianesimo e nella Chiesa; monsignor Chrostowski come biblista, impegnato a fondo nel dialogo cattolico-giudaico. "La professoressa Pelletier - ha precisato il cardinale Ruini - è una personalità di forte rilievo nel cattolicesimo francese contemporaneo, che unisce a un meritato prestigio scientifico e a una grande e versatile vivacità culturale un’autentica dedizione a cause assai importanti per la testimonianza cristiana nella società. Il professor Waldemar Chrostowski, da parte sua, unisce al rigore scientifico la passione per la Parola di Dio, il servizio alla Chiesa e la sollecitudine per il dialogo interreligioso". L'altro appuntamento di rilievo, che vede impegnata la Fondazione intitolata al papa emerito, è il convegno di ottobre in Colombia. Un'iniziativa di alto valore scientifico promossa dall'Università Bolivariana in collaborazione con la Fondazione vaticana "Joseph Ratzinger": "come nei precedenti convegni - ha spiegato il presidente della Fondazione, monsignor Scotti - anche qui saranno attivamente coinvolte le università del Paese e del continente, oltre alla Chiesa locale e alle realtà civili e politiche". Appena un anno dopo la sua costituzione, avvenuta nel marzo del 2010, la Fondazione organizzò il primo convegno a Bygdoszcz, in Polonia, nel 2012 a Rio de Janeiro in Brasile e l'anno scorso a Roma, all'Università Lateranense. I primi due appuntamenti hanno rappresentato un momento di riflessione e di preparazione per accompagnare i viaggi del papa, rispettivamente in Polonia e Brasile, mentre quello dell'anno scorso ha voluto offrire un contributo scientifico a conclusione della trilogia su Gesù di Nazaret di Joseph Ratzinger. "In questi tre anni - ha aggiunto monsignor Scotti - vi è stata una partecipazione attiva e interessata di ben 275 Università di ogni continente e un coinvolgimento in progetti di riflessione e ricerca di oltre 1600 persone fra docenti e studenti. L’appuntamento di ottobre è in sintonia con questo cammino e, nello stesso tempo, sottolinea ancora una volta che le università possono e vogliono farsi parte attiva nella costruzione di un futuro pienamente umano". L'ambasciatore colombiano presso la Santa Sede, Germán Cardona Gutiérrez, ha sottolineato l'importanza del tema scelto, rimarcando come sia necessario difendere il valore del rispetto della vita, peraltro dinanzi alle molteplici minacce alle quali è esposta. Tra le iniziative della Fondazione, finalizzate a incoraggiare e premiare gli studi teologici, anche le borse di studio per dottorandi in teologia, patristica e sacra scrittura (per maggiori info: http://www.fondazioneratzinger.va/content/fondazioneratzinger/it.html).
Ecco, nel dettaglio, i vincitori della quarta edizione del Premio Ratzinger:
Anne-Marie Pelletier è nata a Parigi il 13 giugno 1946, è sposata e ha tre figli. Ha conseguito nel 1972 l’Aggregazione in Lettere moderne e nel 1986 il Dottorato di Stato in Scienze delle religioni all’Università di Parigi VIII, mentre nel 1984 ha ottenuto la Licenza in Teologia all’Istituto Cattolico di Parigi. Ha insegnato Linguistica generale e Letteratura comparata all’Università di Parigi X, poi Marne-la-Vallée, oltre che Teologia del matrimonio all’Istituto Cattolico di Parigi. Attualmente, e da molti anni, insegna Sacra Scrittura ed Ermeneutica biblica allo Studio della Facoltà Notre Dame del Seminario di Parigi. Fino al 2013 ha avuto anche l’incarico di insegnamento della Bibbia all’Istituto Europeo di Scienze delle Religioni (IESR), inquadrato nell’École Pratique des Hautes Études di Parigi. Le sue attività di ricerca si sono estese a "Giudaismo e Cristianesimo", presso il Collège des Bernardins, e al mondo monastico, con insegnamenti allo Studio Teologico Inter-monasteri e con ritiri comunitari che ha tenuto presso varie abbazie in Francia e in Belgio. Partecipa di frequente a Congressi e Simposi promossi a Roma dalla Santa Sede ed è stata Uditrice al Sinodo dei Vescovi del 2001, dedicato al Vescovo servitore del Vangelo. La sua produzione letteraria è molto estesa. Nel campo dell’ermeneutica e dell’esegesi biblica si segnalano Lectures du Cantique des Cantiques. De l’énigme du sens aux figures du lecteur, Roma, Pontificio Istituto Biblico 1989; Lectures bibliques. Aux sources de la culture occidentale, Parigi, Cerf 1995, tradotto in italiano dalle Dehoniane con il titolo La Bibbia e l’Occidente; D’âge en âge les Ecritures. La Bible et l’herméneutique contemporaine, Bruxelles, Lessius 2004; Le livre d’Isaïe, l'histoire au prisme de la prophétie, Parigi, Cerf 2008. Sono numerosissimi i suoi articoli e le sue partecipazioni a opere collettive.
Riguardo alla questione delle donne nel cristianesimo e nella Chiesa Anne-Marie Pelletier ha scritto due libri: Le christianisme et les femmes. Vingt siècles d’histoire, Parigi, Cerf 2001, tradotto in italiano da Jaca Book con il titolo Il Cristianesimo e le donne, e Le signe de la femme, Parigi, Cerf 2007, oltre a vari articoli. Infine, quanto alle relazioni tra il giudaismo e il cristianesimo, è stata Vice-Presidente del Servizio Informazione Documentazione Giudei-Cristiani (SIDIC) di Parigi ed è autrice di vari studi e interventi.
Mons. Waldemar Chrostowski è nato il 1° febbraio 1951 a Chrostowo, in Polonia. Nel 1968, dopo aver conseguito la maturità classica, è entrato in Seminario a Łomża e poi a Varsavia, dove ha ottenuto il Baccellierato in Teologia nel 1974. È stato ordinato sacerdote il 6 giugno 1976 per l’Arcidiocesi di Varsavia. Nel 1977 ha conseguito la Licenza in Teologia all’Accademia di Teologia, sempre a Varsavia. Dal 1978 al 1982 ha studiato al Pontificio Istituto Biblico di Roma ottenendo nel 1981 la Licenza in Sacra Scrittura e l’anno seguente la candidatura al Dottorato. Ha vinto una borsa di studio che gli ha permesso di approfondire l’ebraico biblico e contemporaneo all’Università Ebraica di Gerusalemme, oltre all’archeologia e alla geografia storica. Ha visitato a scopo scientifico la Grecia, Creta e l’Asia Minore. Nel 1986 ha ottenuto il Dottorato in Teologia all’Accademia di Varsavia. Poi, nel 1996, la libera Docenza in Teologia nel campo delle scienze bibliche. Infine, nel 2013, ha ricevuto il titolo di Professore Universitario dal Presidente della Repubblica Polacca. È redattore generale della rivista di teologia polacca Collectanea Theologica e fa parte dei Consigli scientifici di varie altre riviste. Dal 2004 è Preside dell’Associazione dei Biblisti Polacchi. Ha partecipato come Esperto al Sinodo dei Vescovi del 2008 sulla Parola di Dio e la missione della Chiesa. E’ Consultore della Commissione per la Dottrina della Fede dell’Episcopato polacco.
La sua produzione sia scientifica sia divulgativa è quanto mai abbondante. Tra i numerosi testi: Profeti di fronte alla storia. L’interpretazione della storia d’Israele in Ezechiele 16,20 e 23 e la loro reinterpretazione nella Bibbia dei Settanta, pubblicata nel 1991; i due volumi Il giardino di Eden – conosciuta testimonianza della diaspora assira, del 1996, e Diaspora assiriana degli Israeliti, del 2003, oltre ai due libri-intervista Dio, Bibbia, Messia, del 2006, e La Chiesa, i Giudei, la Polonia, del 2009. Sono moltissimi gli articoli a sua firma nei dizionari ed enciclopedie, oppure pubblicati su riviste bibliche e teologiche. Il suo campo di lavoro preferito è l’Antico Testamento, in particolare i Profeti, ma anche la letteratura giudaica intertestamentaria e il giudaismo rabbinico e i suoi rapporti con il cristianesimo. Dal 1987 insegna alla Facoltà di Teologia dell’Accademia di Varsavia, ora Università Cardinale Stefan Wyszyński, e in varie altre Università e Seminari: è particolarmente benemerito nella formazione di docenti e ricercatori. Ma è anche un infaticabile e apprezzatissimo divulgatore della conoscenza della Bibbia, attraverso corsi di formazione, esercizi spirituali, pellegrinaggi. E’ impegnato inoltre nel dialogo cattolico-giudaico e polacco-giudaico: è stato a lungo membro della Commissione dell’Episcopato polacco per il dialogo con il giudaismo ed è co-istitutore del Consiglio Polacco dei Cristiani e degli Ebrei.
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