Il Papa all’Angelus, ricorda lo scoppio della Prima guerra mondiale, di cui oggi ricorre il 100.mo anniversario, invocando che non si ripetano gli sbagli del passato e si persegua la pace nel dialogo paziente e coraggioso. Pregando, poi, per le crisi in Medio Oriente, in Iraq e in Ucraina, implora: “fermatevi, per favore!”. Dal Vangelo odierno la speranza di scoprire il Regno di Dio, che cambia la nostra vita. Il servizio di Roberta Gisotti: ascolta
Radio Vaticana - Quell’ “inutile strage” – come la definì Benedetto XV – “causò milioni di vittime e immense distruzioni”:
“Domani sarà una giornata di lutto nel ricordo di questo dramma. Mentre ricordiamo questo tragico evento, auspico che non si ripetano gli sbagli del passato, ma si tengano presenti le lezioni della storia, facendo sempre prevalere le ragioni della pace mediante un dialogo paziente e coraggioso”.
Il pensiero del Papa è andato in particolare, “a tre aree di crisi: quella mediorientale, quella irachena e quella ucraina, per chiedere preghiere:
“... perché il Signore conceda alle popolazioni e alle Autorità di quelle zone la saggezza e la forza necessarie per portare avanti con determinazione il cammino della pace, affrontando ogni diatriba con la tenacia del dialogo e del negoziato e con la forza della riconciliazione".
“Al centro di ogni decisione – ha aggiunto Francesco - non si pongano gli interessi particolari, ma il bene comune e il rispetto di ogni persona”:
“Ricordiamo che tutto si perde con la guerra e nulla si perde con la pace. Fratelli e sorelle, mai la guerra! Mai la guerra!”.
Poi un pensiero accorato ai bambini, “ai quali si toglie la speranza di una vita degna, di un futuro”:
“... bambini morti, bambini feriti, bambini mutilati, bambini orfani, bambini che hanno come giocattoli residui bellici, bambini che non sanno sorridere. Fermatevi, per favore! Ve lo chiedo con tutto il cuore. E’ l’ora di fermarsi! Fermatevi, per favore!”
Ispirato dalle parabole del Vangelo odierno, Francesco ha ricordato “che la scoperta del Regno di Dio può avvenire improvvisamente, come per il contadino che arando, trova il tesoro insperato; o “dopo lunga ricerca come per il mercante di perle, che finalmente trova la perla preziosissima”. “In un caso e nell’altro” – ha sottolineato Francesco - “il tesoro e la perla valgono più di tutti gli altri beni”:
“Non hanno bisogno di fare ragionamenti, di pensarci, di riflettere: si accorgono subito del valore incomparabile di ciò che hanno trovato, e sono disposti a perdere tutto pur di averlo”.
“Cosi è il Regno di Dio:”
“Chi conosce Gesù, chi lo incontra personalmente, rimane affascinato, attratto da tanta bontà, tanta verità, tanta bellezza, e tutto in una grande umiltà e semplicità. Cercare Gesù, incontrare Gesù: questo è il grande tesoro”.
“Il Vangelo ti fa conoscere Gesù vero, vivo; ti parla al cuore e ti cambia la vita”:
“Puoi cambiare effettivamente tipo di vita, oppure continuare a fare quello che facevi prima ma tu sei un altro, sei rinato: hai trovato ciò che dà senso, sapore, luce a tutto, anche alle fatiche, anche alle sofferenze, anche alla morte”.
Tutto acquista senso quando trovi questo tesoro, che Gesù chiama “il Regno di Dio”,
“Questo è ciò che Dio vuole, è ciò per cui Gesù ha donato sé stesso fino a morire su una croce, per liberarci dal potere delle tenebre e trasferirci nel regno della vita”.
Radio Vaticana - Quell’ “inutile strage” – come la definì Benedetto XV – “causò milioni di vittime e immense distruzioni”:
“Domani sarà una giornata di lutto nel ricordo di questo dramma. Mentre ricordiamo questo tragico evento, auspico che non si ripetano gli sbagli del passato, ma si tengano presenti le lezioni della storia, facendo sempre prevalere le ragioni della pace mediante un dialogo paziente e coraggioso”.
Il pensiero del Papa è andato in particolare, “a tre aree di crisi: quella mediorientale, quella irachena e quella ucraina, per chiedere preghiere:
“... perché il Signore conceda alle popolazioni e alle Autorità di quelle zone la saggezza e la forza necessarie per portare avanti con determinazione il cammino della pace, affrontando ogni diatriba con la tenacia del dialogo e del negoziato e con la forza della riconciliazione".
“Al centro di ogni decisione – ha aggiunto Francesco - non si pongano gli interessi particolari, ma il bene comune e il rispetto di ogni persona”:
“Ricordiamo che tutto si perde con la guerra e nulla si perde con la pace. Fratelli e sorelle, mai la guerra! Mai la guerra!”.
Poi un pensiero accorato ai bambini, “ai quali si toglie la speranza di una vita degna, di un futuro”:
“... bambini morti, bambini feriti, bambini mutilati, bambini orfani, bambini che hanno come giocattoli residui bellici, bambini che non sanno sorridere. Fermatevi, per favore! Ve lo chiedo con tutto il cuore. E’ l’ora di fermarsi! Fermatevi, per favore!”
Ispirato dalle parabole del Vangelo odierno, Francesco ha ricordato “che la scoperta del Regno di Dio può avvenire improvvisamente, come per il contadino che arando, trova il tesoro insperato; o “dopo lunga ricerca come per il mercante di perle, che finalmente trova la perla preziosissima”. “In un caso e nell’altro” – ha sottolineato Francesco - “il tesoro e la perla valgono più di tutti gli altri beni”:
“Non hanno bisogno di fare ragionamenti, di pensarci, di riflettere: si accorgono subito del valore incomparabile di ciò che hanno trovato, e sono disposti a perdere tutto pur di averlo”.
“Cosi è il Regno di Dio:”
“Chi conosce Gesù, chi lo incontra personalmente, rimane affascinato, attratto da tanta bontà, tanta verità, tanta bellezza, e tutto in una grande umiltà e semplicità. Cercare Gesù, incontrare Gesù: questo è il grande tesoro”.
“Il Vangelo ti fa conoscere Gesù vero, vivo; ti parla al cuore e ti cambia la vita”:
“Puoi cambiare effettivamente tipo di vita, oppure continuare a fare quello che facevi prima ma tu sei un altro, sei rinato: hai trovato ciò che dà senso, sapore, luce a tutto, anche alle fatiche, anche alle sofferenze, anche alla morte”.
Tutto acquista senso quando trovi questo tesoro, che Gesù chiama “il Regno di Dio”,
“Questo è ciò che Dio vuole, è ciò per cui Gesù ha donato sé stesso fino a morire su una croce, per liberarci dal potere delle tenebre e trasferirci nel regno della vita”.
Tweet |
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.