giovedì, luglio 17, 2014
Il tifone Rammasun, che tra martedì e mercoledì ieri aveva provocato danni ingenti e 38 vittime nelle Filippine, si avvicina alle coste meridionali cinesi che supererà domattina con venti fino a 150 chilometri orari, a partire dalla grande isola di Hainan. 
 
Misna - Mentre il vicino arcipelago fa i conti con le conseguenze dell’ultimo evento atmosferico ad averlo colpito in modo pesante, con almeno 53 di milioni di dollari Usa di danni stimati finora nel solo settore agricolo, Pechino si trova davanti a una doppia emergenza Gli effetti del tifone andranno infatti a sommarsi a quello di piogge torrenziali che da una settimana mettono in ginocchio vaste aree del paese, con decine di vittime. Molte dovute ai fulmini. Come i sei morti nella provincia centrale di Jianxi e i sette in quella di sud-occidentale di Guizhou, dove altre nove persone sono rimaste uccise da uno smottamento improvviso, come quello che nel vicino Yunnan ha sepolto nove abitanti e nel Sichuan altri tre.

Finora il culmine delle precipitazioni si è registrato domenica scorsa con quasi 6000 abitazioni distrutte e oltre 16.000 danneggiate nella sola provincia di Guizhou, ma il maggior numero di sfollati, oltre 280.000, si registra nella provincia centrale di Hunan.

Per le autorità è già emergenza ma la situazione attuale e ancor più l’arrivo di Rammasun non consentono soccorsi adeguati o ulteriori previsioni di vittime e danni.


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