Il boss corleonese racconta un altro episodio controverso al suo compagno di ora d’aria Alberto Lorusso.
"Questo Dalla Chiesa ci sono andati a trovarlo e gli hanno aperto la cassaforte e gli hanno tolto la chiave. I documenti dalla cassaforte e glieli hanno fottuti". Alla vigilia dell’anniversario dell’assassinio del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa torna il mistero della cassaforte del generale prefetto di Palermo assassinato insieme alla moglie Emanuele Setti Carraro il 3 settembre del 1982. Ne parla il boss Riina che, intercettato in carcere, racconta a Lorusso di quando venne svuotato il forziere della casa palermitana del generale. "Non abbiamo bisogno della conferma del boss. Noi lo diciamo da 32 anni...", afferma Nando Dalla Chiesa.
Queste intercettazioni sono finite agli atti del processo sulla trattativa Stato-mafia in corso a Palermo.
«Minchia il figlio faceva... il folle. Perché dice che c’erano cose scritte» ha detto il boss corleonese nel carcere di Opera a Milano il 29 agosto dello scorso anno.
«Ma pure a Dalla Chiesa – chiede Lorusso – gli hanno portato i documenti dalla cassaforte? ». «Sì, sì – è la risposta del boss – Loro - continua, tornando a Dalla Chiesa - quando fu di questo... di Dalla Chiesa... gliel‘hanno fatta, minchia, gliel’hanno aperta, gliel’hanno aperta la cassaforte... tutte cose gli hanno preso».
"Questo Dalla Chiesa ci sono andati a trovarlo e gli hanno aperto la cassaforte e gli hanno tolto la chiave. I documenti dalla cassaforte e glieli hanno fottuti". Alla vigilia dell’anniversario dell’assassinio del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa torna il mistero della cassaforte del generale prefetto di Palermo assassinato insieme alla moglie Emanuele Setti Carraro il 3 settembre del 1982. Ne parla il boss Riina che, intercettato in carcere, racconta a Lorusso di quando venne svuotato il forziere della casa palermitana del generale. "Non abbiamo bisogno della conferma del boss. Noi lo diciamo da 32 anni...", afferma Nando Dalla Chiesa.
Queste intercettazioni sono finite agli atti del processo sulla trattativa Stato-mafia in corso a Palermo.
«Minchia il figlio faceva... il folle. Perché dice che c’erano cose scritte» ha detto il boss corleonese nel carcere di Opera a Milano il 29 agosto dello scorso anno.
«Ma pure a Dalla Chiesa – chiede Lorusso – gli hanno portato i documenti dalla cassaforte? ». «Sì, sì – è la risposta del boss – Loro - continua, tornando a Dalla Chiesa - quando fu di questo... di Dalla Chiesa... gliel‘hanno fatta, minchia, gliel’hanno aperta, gliel’hanno aperta la cassaforte... tutte cose gli hanno preso».
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