martedì, settembre 23, 2014
"Qui non si tratta di mettere in discussione l'identificazione o l'appartenenza di quel DNA ad una persona. E lo dimostra il fatto che dal DNA in questo caso si è arrivati ad identificare una persona di cui non si sapeva assolutamente nulla".  ascolta

Così a Effetto Giorno di Simone Spetia su Radio 24, Giuseppe Novelli, genetista, rettore dell'università di Tor Vergata, la cui squadra si è occupata anche delle analisi del DNA di Ignoto 1, identificato poi come Massimo Giuseppe Bossetti. "Tutto questo dimostra quanto è preciso quel test: quella prova di identificazione è accurata e certa. Il dubbio è un altro. Da quanto mi è dato di capire il dubbio è sulla natura biologica del campione trovato: quando si trova un campione di DNA, spesso bisogna risalire a da dove provenga, se sia sangue, sperma o urine. Lì era una traccia molto piccola, c'era del sangue, c'era qualcosa d'altro che non si può capire. Ma l'identità è certa". Il Dna può essere degradato, come quella relazione del RIS sembra ipotizzare? "No, altrimenti non si sarebbe arrivati ad una identificazione così certa". Quindi la traccia è indiscutibilmente pura e indiscutibilmente di Ignoto 1? "Non c'è ombra di dubbio".

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