Il cioccolato fa bene alla memoria. In particolare, alcuni antiossidanti (flavonoidi) del cioccolato, aiutano la memoria nelle persone di una certa età ringiovanendola dopo una “cura” di tre mesi a base di questi flavonoidi.
Informa Salus - È quanto emerge da uno studio diretto da Scott Small, neurologo al Columbia University Medical Center, e pubblicato sulla rivista Nature Neuroscience. Gli studiosi hanno somministrato quotidianamente a un gruppo di persone di 50-69 anni una bevanda contenente 900 milligrammi di flavonoidi e poi ne hanno testato la memoria varie volte, all'inizio dello studio e per i tre mesi successivi. Dalla ricerca è emerso che coloro che avevano assunto questo mix di antiossidanti estratti dal cioccolato presentano miglioramenti consistenti della memoria fino anche a vedere scomparire il fisiologico declino cognitivo che colpisce tutti con l'età. La loro memoria risultava comparabile a quella di un 30-40enne dopo tre mesi di integrazione nutrizionale. >
Nei soggetti coinvolti nella ricerca, inoltre, il flusso di sangue al cervello in un'area chiave per la memoria, il 'giro dentato', risulta aumentato, segno che quella regione ha potenziato la propria attività in seguito alla cura.
Informa Salus - È quanto emerge da uno studio diretto da Scott Small, neurologo al Columbia University Medical Center, e pubblicato sulla rivista Nature Neuroscience. Gli studiosi hanno somministrato quotidianamente a un gruppo di persone di 50-69 anni una bevanda contenente 900 milligrammi di flavonoidi e poi ne hanno testato la memoria varie volte, all'inizio dello studio e per i tre mesi successivi. Dalla ricerca è emerso che coloro che avevano assunto questo mix di antiossidanti estratti dal cioccolato presentano miglioramenti consistenti della memoria fino anche a vedere scomparire il fisiologico declino cognitivo che colpisce tutti con l'età. La loro memoria risultava comparabile a quella di un 30-40enne dopo tre mesi di integrazione nutrizionale. >
Nei soggetti coinvolti nella ricerca, inoltre, il flusso di sangue al cervello in un'area chiave per la memoria, il 'giro dentato', risulta aumentato, segno che quella regione ha potenziato la propria attività in seguito alla cura.
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