Prendi un uomo Alto, biondo, bello, con due luminosi occhi azzurri ed un fisico statuario. A questo poi aggiungi carisma, spessore, profondità e mistero e otterremo un mix di doti per il perfetto principe azzurro che tutte le donne vorrebbero avere.
intervista di Simona Santullo
Alex Belli è sicuramente tutto questo. La sua bellezza, non ci sono dubbi, non sa fingere. Ovviamente la bellezza non è tutto nella vita, perché spesso, la bellezza senza fascino non è nulla e lui questo lo sa bene. Il suo fascino trapela dal suo modo di muoversi, di parlare, di gesticolare con la sigaretta che ha in mano mentre ci concede l’intervista. Insomma Alex Belli sa come interessare il pubblico femminile con una buona dose di charm e di attraente mascolinità
.
D.- Sei nel cast di Centovetrine ormai da tantissimo tempo e sicuramente ormai è molto più di un semplice lavoro per te, giusto?
R.- Parto dal fatto che il “lavoro” dell’attore per me non è un lavoro ma, per come lo concepisco io, è una “chiamata”, nel senso che quella dell’attore deve essere una passione che hai dentro, che ti tiene in vita, e che con molta fatica, riesci a portare avanti, perché è veramente un impegno molto difficile. Sono ormai sei stagioni che passo la mia vita, ventiquattro ore su ventiquattro in un posto chiamato Telecittà studio, situato nel nulla, perché noi siamo a San Giorgio Cavanese a Torino dove non c’è niente, ci sono solo questi studios. Sai, hanno aperto anche l’uscita dell’autostrada e lì c’è questo eremitaggio che ci “rinchiude” lì dentro dalla mattina alla sera.
D.- Jacopo Castelli è un personaggio sicuramente un pochino “Cinico”, Alex belli invece com’è?
R.- E’ il contrario. Il bello di fare questo tipo di lavoro è che puoi vivere la vita di una persona e di un personaggio che è completamente diverso dalla tua vita. Il bello di questo lavoro è sicuramente questo.
D.- Come modello hai girato il mondo. Che cosa pensi del mondo della moda?
R.- Ci sono tante informazioni sbagliate anche su questo campo. Io, ti dico la verità, ho vissuto il mondo della moda in modo molto molto naturale, e l’ho vissuto bene, ma perché l’ho usato per conoscere. Il poter girare il mondo attraverso un lavoro è la cosa più bella che ti possa capitare. Mio padre mi diceva sempre: “Non è importante la laurea che prendi, ma laureati nell’Università della vita perché è la cosa che ti porterai dietro per tutta la tua esistenza”.
D.- Continui a sfilare per il mondo della moda?
R.- No, non lo faccio più. L’ultimo lavoro che ho fatto nel campo della moda risale ormai a quattro, cinque anni fa. È stato un mezzo che ho usato, nel senso che la prima cosa che ho incontrato quando sono arrivato a Milano. Ti premetto che stavo ancora studiando recitazione e che Milano è una città molto costosa, è stato il mondo della moda. L’ho usata per vivere, l’ho usata per girare e per fare esperienza. Ho conosciuto un sacco di persone fantastiche, un sacco di amici frateeni, nonostante io abbia tre fratelli naturali, ma lì ho acquisito altri fratelli nel corso della vita.
D.- Secondo te si può fare un buon lavoro, anche se non ti piace il prodotto?
R.- No. Penso che tu debba fare quello che ti piace e crederci, altrimenti non funziona. Io quando sono arrivato a Centovetrine non conoscevo il prodotto Centovetrine. Sono arrivato a fare il provino e il produttore uscito fuori dalla sala del provino mi fa: “ Per me tu sei Jacopo Castelli, per i prossimi due anni starai qua”. Mi sono documentato dopo, nel senso che ho visto tutto il mondo che c’era prima per cercare di capire, ed io ora sono innamoratissimo del mio personaggio. Ci tengo tantissimo, l’ho costruito strada facendo, sul set, con i colleghi e con i registi. Sse sono sei stagioni che sono lì, è perché ho dato tanto a Jacopo Castelli, altrimenti un personaggio non prende vita se non gli dai tanto, se non ti ci dedichi anima e corpo.
D.- Ci sono tanti ragazzi che vorrebbero essere al tuo posto e quindi che vorrebbero arrivare a fare quello che fai tu. Che consiglio potresti dare loro?
R.- Il mondo dello spettacolo non ha una porta dalla quale si entra, non esiste. Come ti dicevo prima, fare l’attore, il ballerino, il cantante, è comunque e sempre una “chiamata”, una passione, una vocazione che tu hai o non hai, e soprattutto, se ce l’hai, è una vocazione che va coltivata. Il consiglio che do sempre è quello di costruirsi una professionalità, perché quello che oggi cerca il mondo del lavoro, anche quello dello spettacolo, è senza dubbio la professionalità. Se non hai questa, non hai nulla. Molti, soprattutto con l’avvento del reality, pensano che tutti possano fare televisione, e invece non è così, è solo una falsa illusione. Per fare anche un semplice programma televisivo, c’è un tempo che va studiato e non è facile.
D.- sei molto disponibile e hai un modo di fare molto easy, questo tuo modo di essere ti ha aiutato nel mondo in cui lavori?
R.- Ma sì perché sai, il divismo è finito da tantissimi anni, non esiste più, soprattutto nel nostro mondo. Chi ha delle velleità di divismo, non funziona più, le produzioni non li vogliono. Il contatto con la gente, soprattutto per un attore, è importantissimo. Considera che prima di fare Centovetrine io facevo teatro, scendevo dal palcoscenico e incontravo le persone e sicuramente avevo il contatto fisico, cosa che quando sei in televisione non hai perché ovviamente sei in uno studio. A me piace, quando giro, farmi vedere per come sono, senza maschera, la maschera la mettiamo se mai quando s’interpreta un personaggio.
D.- Facciamo un po’ di gossip. Sei sposato con una donna bellissima, e su questo non posso chiederti nulla, ma…hai mai ricevuto una proposta indecente da una donna?
R.- Ci sono tante situazioni anche imbarazzanti in cui mi sono trovato, ma le butto sempre un po’ sul ridere, però sì, ci sono state, finiremmo la memoria del tuo telefonino… (ride).
D. - Alla prossima allora…. Sei un bellissimo ragazzo, cosa significa essere belli?
R.- Ma sai, l’involucro è importante perché è la carta di presentazione, ma non basta, nel senso che l’involucro non basta da solo per concretizzare una carriera.
D.- Qui sotto è pieno di donne che aspettano solo te, questa cosa non ti agita un pochino…? Come reagisci a tutte queste donne che ti fermano, vogliono foto, ti toccano…
R.- Non sono “donnafobico” assolutamente… Ti assicuro che è assolutamente un piacere, il piacere di incontrare le persone è fondamentale, soprattutto se si vuol fare questo lavoro.
D.- Sei nel cast di Centovetrine ormai da tantissimo tempo e sicuramente ormai è molto più di un semplice lavoro per te, giusto?
R.- Parto dal fatto che il “lavoro” dell’attore per me non è un lavoro ma, per come lo concepisco io, è una “chiamata”, nel senso che quella dell’attore deve essere una passione che hai dentro, che ti tiene in vita, e che con molta fatica, riesci a portare avanti, perché è veramente un impegno molto difficile. Sono ormai sei stagioni che passo la mia vita, ventiquattro ore su ventiquattro in un posto chiamato Telecittà studio, situato nel nulla, perché noi siamo a San Giorgio Cavanese a Torino dove non c’è niente, ci sono solo questi studios. Sai, hanno aperto anche l’uscita dell’autostrada e lì c’è questo eremitaggio che ci “rinchiude” lì dentro dalla mattina alla sera.
D.- Jacopo Castelli è un personaggio sicuramente un pochino “Cinico”, Alex belli invece com’è?
R.- E’ il contrario. Il bello di fare questo tipo di lavoro è che puoi vivere la vita di una persona e di un personaggio che è completamente diverso dalla tua vita. Il bello di questo lavoro è sicuramente questo.
D.- Come modello hai girato il mondo. Che cosa pensi del mondo della moda?
R.- Ci sono tante informazioni sbagliate anche su questo campo. Io, ti dico la verità, ho vissuto il mondo della moda in modo molto molto naturale, e l’ho vissuto bene, ma perché l’ho usato per conoscere. Il poter girare il mondo attraverso un lavoro è la cosa più bella che ti possa capitare. Mio padre mi diceva sempre: “Non è importante la laurea che prendi, ma laureati nell’Università della vita perché è la cosa che ti porterai dietro per tutta la tua esistenza”.
D.- Continui a sfilare per il mondo della moda?
R.- No, non lo faccio più. L’ultimo lavoro che ho fatto nel campo della moda risale ormai a quattro, cinque anni fa. È stato un mezzo che ho usato, nel senso che la prima cosa che ho incontrato quando sono arrivato a Milano. Ti premetto che stavo ancora studiando recitazione e che Milano è una città molto costosa, è stato il mondo della moda. L’ho usata per vivere, l’ho usata per girare e per fare esperienza. Ho conosciuto un sacco di persone fantastiche, un sacco di amici frateeni, nonostante io abbia tre fratelli naturali, ma lì ho acquisito altri fratelli nel corso della vita.
D.- Secondo te si può fare un buon lavoro, anche se non ti piace il prodotto?
R.- No. Penso che tu debba fare quello che ti piace e crederci, altrimenti non funziona. Io quando sono arrivato a Centovetrine non conoscevo il prodotto Centovetrine. Sono arrivato a fare il provino e il produttore uscito fuori dalla sala del provino mi fa: “ Per me tu sei Jacopo Castelli, per i prossimi due anni starai qua”. Mi sono documentato dopo, nel senso che ho visto tutto il mondo che c’era prima per cercare di capire, ed io ora sono innamoratissimo del mio personaggio. Ci tengo tantissimo, l’ho costruito strada facendo, sul set, con i colleghi e con i registi. Sse sono sei stagioni che sono lì, è perché ho dato tanto a Jacopo Castelli, altrimenti un personaggio non prende vita se non gli dai tanto, se non ti ci dedichi anima e corpo.
D.- Ci sono tanti ragazzi che vorrebbero essere al tuo posto e quindi che vorrebbero arrivare a fare quello che fai tu. Che consiglio potresti dare loro?
R.- Il mondo dello spettacolo non ha una porta dalla quale si entra, non esiste. Come ti dicevo prima, fare l’attore, il ballerino, il cantante, è comunque e sempre una “chiamata”, una passione, una vocazione che tu hai o non hai, e soprattutto, se ce l’hai, è una vocazione che va coltivata. Il consiglio che do sempre è quello di costruirsi una professionalità, perché quello che oggi cerca il mondo del lavoro, anche quello dello spettacolo, è senza dubbio la professionalità. Se non hai questa, non hai nulla. Molti, soprattutto con l’avvento del reality, pensano che tutti possano fare televisione, e invece non è così, è solo una falsa illusione. Per fare anche un semplice programma televisivo, c’è un tempo che va studiato e non è facile.
D.- sei molto disponibile e hai un modo di fare molto easy, questo tuo modo di essere ti ha aiutato nel mondo in cui lavori?
R.- Ma sì perché sai, il divismo è finito da tantissimi anni, non esiste più, soprattutto nel nostro mondo. Chi ha delle velleità di divismo, non funziona più, le produzioni non li vogliono. Il contatto con la gente, soprattutto per un attore, è importantissimo. Considera che prima di fare Centovetrine io facevo teatro, scendevo dal palcoscenico e incontravo le persone e sicuramente avevo il contatto fisico, cosa che quando sei in televisione non hai perché ovviamente sei in uno studio. A me piace, quando giro, farmi vedere per come sono, senza maschera, la maschera la mettiamo se mai quando s’interpreta un personaggio.
D.- Facciamo un po’ di gossip. Sei sposato con una donna bellissima, e su questo non posso chiederti nulla, ma…hai mai ricevuto una proposta indecente da una donna?
R.- Ci sono tante situazioni anche imbarazzanti in cui mi sono trovato, ma le butto sempre un po’ sul ridere, però sì, ci sono state, finiremmo la memoria del tuo telefonino… (ride).
D. - Alla prossima allora…. Sei un bellissimo ragazzo, cosa significa essere belli?
R.- Ma sai, l’involucro è importante perché è la carta di presentazione, ma non basta, nel senso che l’involucro non basta da solo per concretizzare una carriera.
D.- Qui sotto è pieno di donne che aspettano solo te, questa cosa non ti agita un pochino…? Come reagisci a tutte queste donne che ti fermano, vogliono foto, ti toccano…
R.- Non sono “donnafobico” assolutamente… Ti assicuro che è assolutamente un piacere, il piacere di incontrare le persone è fondamentale, soprattutto se si vuol fare questo lavoro.
Tweet |
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.