Nuovo messaggio audio del califfo Abu Bakr al-Baghdadi che incita alla lotta, dopo il raid in cui sarebbe stato ferito.
Radio Vaticana - E mentre prosegue in Siria e Iraq la guerra contro l’autoproclamato Stato Islamico, in Libia l’orrore di un’altra decapitazione si contrappone alla liberazione del tecnico italiano Marco Vallisa, rapito a Zwara, il 5 luglio scorso. Massimiliano Menichetti: ascolta
E’ ancora incertezza sulla sorte di Abu Bakr al-Baghdadi dopo il raid della coalizione a guida americana, quattro giorni fa, in Iraq. Oggi però i jihadisti dell’autoproclamato Stato islamico hanno diffuso un file audio in cui si sente la voce del califfo: 17 minuti in cui al-Baghdadi incita i suoi seguaci a portare avanti la jihad contro i "crociati" e fa riferimento a fatti successivi al raid in cui sarebbe stato almeno ferito. E mentre sono senza sosta i combattimenti a Kobane, la città siriana a maggioranza curda, vicino alla Turchia, assediata da oltre un mese e mezzo, i jihadisti oggi hanno presentato la loro moneta, battuta in sette tagli: in oro, argento e rame valida in tutto il califfato, ovvero nelle ampie zone conquistate di Iraq e Siria. Ma il califfato sempre più sta federando realtà come i gruppi radicali nella penisola del Sinai, in Egitto, o i terroristi di Ansar al Sharia in Libia che oggi hanno decapitato un giovane che combatteva tra le fila dell'ex generale Khalifa Haftar, nell'est del Paese. Intanto è allarme sul fronte umanitario: Libano, Turchia, Giordania e Iraq starebbero riducendo il numero di accessi per i rifugiati siriani e molti civili, secondo il Consiglio norvegese per i rifugiati e il Comitato internazionale di soccorso, sarebbero intrappolati in una terra di nessuno all'interno dei confini di Damasco.
Radio Vaticana - E mentre prosegue in Siria e Iraq la guerra contro l’autoproclamato Stato Islamico, in Libia l’orrore di un’altra decapitazione si contrappone alla liberazione del tecnico italiano Marco Vallisa, rapito a Zwara, il 5 luglio scorso. Massimiliano Menichetti: ascolta
E’ ancora incertezza sulla sorte di Abu Bakr al-Baghdadi dopo il raid della coalizione a guida americana, quattro giorni fa, in Iraq. Oggi però i jihadisti dell’autoproclamato Stato islamico hanno diffuso un file audio in cui si sente la voce del califfo: 17 minuti in cui al-Baghdadi incita i suoi seguaci a portare avanti la jihad contro i "crociati" e fa riferimento a fatti successivi al raid in cui sarebbe stato almeno ferito. E mentre sono senza sosta i combattimenti a Kobane, la città siriana a maggioranza curda, vicino alla Turchia, assediata da oltre un mese e mezzo, i jihadisti oggi hanno presentato la loro moneta, battuta in sette tagli: in oro, argento e rame valida in tutto il califfato, ovvero nelle ampie zone conquistate di Iraq e Siria. Ma il califfato sempre più sta federando realtà come i gruppi radicali nella penisola del Sinai, in Egitto, o i terroristi di Ansar al Sharia in Libia che oggi hanno decapitato un giovane che combatteva tra le fila dell'ex generale Khalifa Haftar, nell'est del Paese. Intanto è allarme sul fronte umanitario: Libano, Turchia, Giordania e Iraq starebbero riducendo il numero di accessi per i rifugiati siriani e molti civili, secondo il Consiglio norvegese per i rifugiati e il Comitato internazionale di soccorso, sarebbero intrappolati in una terra di nessuno all'interno dei confini di Damasco.
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