Cancellare il debito estero dei paesi colpiti da ebola per permetter loro di combattere più efficacemente l’epidemia. La richiesta arriva dal presidente della Guinea, Alpha Condé.
Misna - L’annullamento, ha spiegato il capo di Stato, “dovrebbe riguardare i debiti bilaterali e multilaterali” e la speranza è che la questione sia discussa “al prossimo vertice dell’Unione africana” in programma a giugno. Seguire questa strada, sostiene Condé, significherebbe “andare nella direzione indicata dalla Commissione economica delle Nazioni Unite per l’Africa, che ha raccomandato l’annullamento del debito” in Liberia, Sierra Leone e appunto Guinea, i tre paesi più colpiti dal virus che finora ha provocato circa 8.500 vittime. La cancellazione parziale del debito dei tre Stati (riguardante cioè un quinto del totale) è stata chiesta al Fondo monetario internazionale (Fmi) anche dagli Stati Uniti. Complessivamente, Guinea, Liberia e Sierra Leone devono all’Fmi circa 480 milioni di dollari.
Misna - L’annullamento, ha spiegato il capo di Stato, “dovrebbe riguardare i debiti bilaterali e multilaterali” e la speranza è che la questione sia discussa “al prossimo vertice dell’Unione africana” in programma a giugno. Seguire questa strada, sostiene Condé, significherebbe “andare nella direzione indicata dalla Commissione economica delle Nazioni Unite per l’Africa, che ha raccomandato l’annullamento del debito” in Liberia, Sierra Leone e appunto Guinea, i tre paesi più colpiti dal virus che finora ha provocato circa 8.500 vittime. La cancellazione parziale del debito dei tre Stati (riguardante cioè un quinto del totale) è stata chiesta al Fondo monetario internazionale (Fmi) anche dagli Stati Uniti. Complessivamente, Guinea, Liberia e Sierra Leone devono all’Fmi circa 480 milioni di dollari.
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