venerdì, gennaio 30, 2015
"Non posso più affermare che questa Guerra Fredda non ci porterà a una "Guerra Calda". 

Roma (WSI) - "Ma hanno perso la testa?". Gli "Stati Uniti ci hanno già trascinati in una nuova Guerra Fredda, tentando di dimostrare la loro idea di trionfalismo". Sbotta Mikhail Gorbachev, 83 anni, ultimo presidente dell'Urss, in un'intervista rilasciata all'agenzia di stampa Interfax e riportata dal sito Commondreams.org. Non è la prima volta che l'ex segretario del Partito Comunista dell'Unione sovietica, passato alla storia per aver lanciato riforme come la perestrojka e la glasnost - che si tradussero nella fine dell'URSS e nella riunificazione della Germania - si mostra seriamente preoccupato per le tensioni geopolitiche legate alla crisi in Ucraina.

E, in particolare, a come l'Occidente sta gestendo la situazione.

Già nel novembre del 2014, aveva avvertito: "Il mondo è sull'orlo di una nuova Guerra Fredda". Successivamente, aveva detto che "una guerra di questo tipo potrebbe scatenare un conflitto nucleare", sperando che nessuno avrebbe "perso i nervi".

L'ultimo suo avvertimento, arrivato poche ore fa, è ancora più spaventoso: "Cosa dobbiamo aspettarci? Purtroppo, non posso essere sicuro sul fatto che questa Guerra Fredda non si trasformerà in una Guerra 'calda'. Temo che (gli Usa) potrebbero prendere questo rischio".

E ancora: "Tutto ciò che sentite riguarda le sanzioni contro la Russia da parte dell'America e dell'Unione europea. Hanno perso totalmente la testa?".

Le tensioni tra Usa e Russia preoccupano anche gli esperti di relazioni internazionale degli Stati Uniti. In questo caso, l'allarme è sulla possibilità di una nuova Guerra Fredda (che quindi a loro avviso non si sarebbe ancora concretizzata). A loro avviso, la probabilità che è del 38%; per i cittadini americani, invece, la probabilità che NON ci sia il conflitto è del 48%. I dati provengono da un sondaggio condotto alla fine di gennaio da, progetto Teaching, Research, and International Policy (TRIP) del College of William and Mary, in collaborazione con la rivista Foreign Policy.

In Russia, invece, un terzo della popolazione ritiene che il loro paese sia in rotta di collisione con gli Stati Uniti. (Lna)


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