martedì, gennaio 13, 2015
Padre Lombardi: non è vero che la Santa Sede abbia ricevuto segnalazioni di rischi specifici da servizi di sicurezza di altri Paesi. Sulla stessa linea anche il ministro dell’Interno Alfano e la Digos di Roma. 

di Iacopo Scaramuzzi  

Città del Vaticano - «Contrariamente a quanto diffuso da alcuni organi di informazione, non è vero che la Santa Sede abbia ricevuto segnalazioni di rischi specifici da servizi di sicurezza di altri Paesi». Lo ha dichiarato il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi. «Si conservano – ha detto nel primo pomeriggio il gesuita in risposta alle domande dei giornalisti – i normali e opportuni contatti fra servizi di sicurezza, che facendo riferimento alla situazione attuale invitano ad attenzione e ragionevole prudenza, ma non risultano segnalazioni di motivi concreti e specifici di rischio. Non è quindi il caso di alimentare preoccupazioni non motivate, che possono inutilmente turbare il clima di vita e di lavoro, e ciò anche nell’interesse dei tanti pellegrini e turisti che quotidianamente frequentano il Vaticano», ha concluso padre Lombardi.

Diversi organi di stampa hanno riferito di segnalazioni che i servizi di informazione statunitense ed israeliano avrebbero fatto al Vaticano circa la possibilità che lo Stato pontifico sia un bersaglio degli jihadisti dopo gli attentati dei giorni scorsi a Parigi al settimanale satirico Charlie Hebdo e ad un supermercato kosher.

Sempre oggi, peraltro, anche il Viminale e la Digos di Roma sono intervenuti in linea con la Santa Sede. Minacce concrete del terrorismo islamico sul Vaticano? «A noi non risulta», ha detto il ministro dell’Interno Angelino Alfano intervistato da Radio24. Questa ipotesi è stata verificata anche attraverso «il sistema delle nostre relazioni con le altre autorità sicurezza», ha detto ancora il ministro dell’Interno, sottolineando che «quello che risulta purtroppo evidente è che il Vaticano è stato più volte citato da colui che si è autoproclamato Califfo» dello Stato Islamico (Is) e «non sottovalutiamo nessun indizio ma abbiamo fatto ulteriori verifiche». Il capo della Digos di Roma, Diego Parente, ha dichiarato da parte sua che «non c'è al momento nessun riscontro sulle minacce al Vaticano ma l’allerta è massima» e «il servizio in Vaticano era giò cospicuo e sostanzioso ed e' stato rivisto come tutto il sistema di sicurezza della città».


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