“In un conflitto che presto entrerà nel suo quinto anno, 4,8 milioni di siriani, ovvero circa il 40% dei 12 milioni di civili che hanno bisogno di aiuto, sono difficili da raggiungere”.
Misna - E' l’allarme lanciato dal sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli affari umanitari, Kang Kyung-wha, che è tornata a richiamare l’attenzione della comunità internazionale su quella che è definita la più grave crisi umanitaria del pianeta.
Una crisi, incredibilmente, dimenticata se, come ha detto la diplomatica sudcoreana, le agenzie dell’Onu hanno bisogno di 2,9 miliardi di dollari quest’anno per finanziare le loro attività, “ma hanno ricevuto meno della metà di questa somma già reclamata, invano, lo scorso anno”. Per mancanza di mezzi – ha sottolineato Kang Kyung-wha – “in inverno, centinaia di migliaia di persone sono state lasciate fuori” dalle operazioni umanitarie.
Kang Kyung-wha ha spiegato al Consiglio di sicurezza che dicembre, gli organismi preposti non sono riusciti a distribuire cibo ai civili nelle zone di Raqqa e Deir Ezzor, controllate dagli estremisti sunniti dalle bandiere nere del sedicente Stato Islamico, così come i villaggi assediati dalle truppe siriane e dai combattenti dell’opposizione. “L’aiuto transfrontaliero ha consentito di assistere 700.000 persone – ha evidenziato – ma malgrado questi sforzi dobbiamo accelerare la nostra risposta”.
Sono 7,6 milioni i civili sfollati all’interno della Siria, a cui si aggiungono 3,8 milioni di rifugiati nei paesi vicini, in particolare Giordania, Libano e Turchia. “Il Consiglio deve trovare un modo di porre fine ai combattimenti” ha insistito Kang Kyung-wha, ricordando che in quattro anni il numero dei siriani in stato di necessità è passato da 1 a 12 milioni.
Kang Kyung-wha ha spiegato al Consiglio di sicurezza che dicembre, gli organismi preposti non sono riusciti a distribuire cibo ai civili nelle zone di Raqqa e Deir Ezzor, controllate dagli estremisti sunniti dalle bandiere nere del sedicente Stato Islamico, così come i villaggi assediati dalle truppe siriane e dai combattenti dell’opposizione. “L’aiuto transfrontaliero ha consentito di assistere 700.000 persone – ha evidenziato – ma malgrado questi sforzi dobbiamo accelerare la nostra risposta”.
Sono 7,6 milioni i civili sfollati all’interno della Siria, a cui si aggiungono 3,8 milioni di rifugiati nei paesi vicini, in particolare Giordania, Libano e Turchia. “Il Consiglio deve trovare un modo di porre fine ai combattimenti” ha insistito Kang Kyung-wha, ricordando che in quattro anni il numero dei siriani in stato di necessità è passato da 1 a 12 milioni.
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