La Quaresima è un tempo di lotta contro le insidie del demonio e da questa lotta scaturisce la conversione dei cuori.
Radio Vaticana - Lo ha affermato Francesco all’Angelus in Piazza San Pietro, al termine del quale il Papa ha fatto distribuire ai presenti un piccolo sussidio per la riflessione personale quaresimale. Inoltre, Francesco ha annunciato che la prossima settimana sarà in ritiro per vivere gli Esercizi spirituali. Il servizio di Alessandro De Carolis:
Il duello, meglio il “corpo a corpo”, con le tentazioni ha bisogno di un tempo e di uno spazio di silenzio e di preghiera per meglio individuare le trappole del demonio e batterle con l’aiuto di Dio. Francesco lo ricorda alla folla che abbraccia con lo sguardo dalla sua finestra sulla Piazza. C’è bisogno di un deserto fuori dell'anima e dentro l’anima, un luogo solitario simile a quello dove Gesù scelse di ritirarsi e raccogliersi prima di iniziare la sua missione tra la gente.
“Egli, in quei quaranta giorni di solitudine, affrontò Satana ‘corpo a corpo, smascherò le sue tentazioni e lo vinse. E in Lui abbiamo vinto tutti; ma a noi tocca proteggere nel nostro quotidiano questa vittoria. La Chiesa ci fa ricordare tale mistero all’inizio della Quaresima, perché esso ci dà la prospettiva e il senso di questo tempo, che è un tempo di combattimento, eh - nella Quaresima si deve combattere - un tempo di combattimento spirituale contro lo spirito del male”.
Deserto pulisce dagli "idoli"
Come per Gesù, osserva il Papa, nel silenzio del deserto diventa udibile “la voce di Dio” ma anche “la voce del tentatore”. Un luogo di ascolto per eccellenza dove – assicura Francesco – “possiamo scendere in profondità, dove si gioca veramente il nostro destino, la vita o la morte”. Ma in che modo sentiamo la voce di Dio?
“La sentiamo nella sua Parola. Per questo è importante conoscere le Scritture, perché altrimenti non sappiamo rispondere alle insidie del maligno. E qui vorrei ritornare sul mio consiglio di leggere ogni giorno il Vangelo. Ogni giorno leggere il Vangelo, meditarlo, un pochettino, dieci minuti (...) Il deserto quaresimale ci aiuta a dire no alla mondanità, agli ‘idoli’, ci aiuta a fare scelte coraggiose conformi al Vangelo e a rafforzare la solidarietà con i fratelli”.
In ritiro
Prima di recitare la preghiera dell’Angelus, Francesco ricorda che nel pomeriggio, assieme ai membri della Curia Romana, partirà per una settimana di Esercizi spirituali della Quaresima e chiede vicinanza spirituale per sé e i suoi collaboratori:
“Pregate perché in questo ‘deserto’ che sono gli Esercizi possiamo ascoltare la voce di Gesù e anche correggere tanti difetti che tutti noi abbiamo e fare anche fronte alle tentazioni che ogni giorno ci attaccano. Vi chiedo pertanto di accompagnarci con la vostra preghiera”.
Il cuore, luogo del bene e del male
Ma Francesco non pensa mai solo a sé e si congeda lasciando anche alla folla un aiuto concreto per vivere la Quaresima e combattere la buona battaglia della fede. Così, in modo simile ad altre volte, dopo aver salutato i gruppi presenti nel colonnato fra le sue mani compare un nuovo libretto tascabile. “Custodisci il tuo cuore”, si intitola, e – spiega il Papa – nelle sue pagine si trovano i “contenuti essenziali della nostra fede”. A distribuirlo alla gente, precisa inoltre, ci sarà anche un gruppo di sentatetto venuti in pellegrinaggio:
“E come sempre anche oggi qui in piazza coloro che sono nel bisogno, sono gli stessi a portarci una grande ricchezza: la ricchezza della nostra dottrina, per custodire il cuore. Prendete un libretto ciascuno di voi e portatelo con voi, come aiuto per la conversione e la crescita spirituale, che parte sempre dal cuore: lì dove si gioca la partita delle scelte quotidiane tra bene e male, tra mondanità e Vangelo, tra indifferenza e condivisione. L’umanità ha bisogno di giustizia, di pace, di amore e potrà averle solo ritornando con tutto il cuore a Dio, che ne è la fonte di tutto questo”.
Il duello, meglio il “corpo a corpo”, con le tentazioni ha bisogno di un tempo e di uno spazio di silenzio e di preghiera per meglio individuare le trappole del demonio e batterle con l’aiuto di Dio. Francesco lo ricorda alla folla che abbraccia con lo sguardo dalla sua finestra sulla Piazza. C’è bisogno di un deserto fuori dell'anima e dentro l’anima, un luogo solitario simile a quello dove Gesù scelse di ritirarsi e raccogliersi prima di iniziare la sua missione tra la gente.
“Egli, in quei quaranta giorni di solitudine, affrontò Satana ‘corpo a corpo, smascherò le sue tentazioni e lo vinse. E in Lui abbiamo vinto tutti; ma a noi tocca proteggere nel nostro quotidiano questa vittoria. La Chiesa ci fa ricordare tale mistero all’inizio della Quaresima, perché esso ci dà la prospettiva e il senso di questo tempo, che è un tempo di combattimento, eh - nella Quaresima si deve combattere - un tempo di combattimento spirituale contro lo spirito del male”.
Deserto pulisce dagli "idoli"
Come per Gesù, osserva il Papa, nel silenzio del deserto diventa udibile “la voce di Dio” ma anche “la voce del tentatore”. Un luogo di ascolto per eccellenza dove – assicura Francesco – “possiamo scendere in profondità, dove si gioca veramente il nostro destino, la vita o la morte”. Ma in che modo sentiamo la voce di Dio?
“La sentiamo nella sua Parola. Per questo è importante conoscere le Scritture, perché altrimenti non sappiamo rispondere alle insidie del maligno. E qui vorrei ritornare sul mio consiglio di leggere ogni giorno il Vangelo. Ogni giorno leggere il Vangelo, meditarlo, un pochettino, dieci minuti (...) Il deserto quaresimale ci aiuta a dire no alla mondanità, agli ‘idoli’, ci aiuta a fare scelte coraggiose conformi al Vangelo e a rafforzare la solidarietà con i fratelli”.
In ritiro
Prima di recitare la preghiera dell’Angelus, Francesco ricorda che nel pomeriggio, assieme ai membri della Curia Romana, partirà per una settimana di Esercizi spirituali della Quaresima e chiede vicinanza spirituale per sé e i suoi collaboratori:
“Pregate perché in questo ‘deserto’ che sono gli Esercizi possiamo ascoltare la voce di Gesù e anche correggere tanti difetti che tutti noi abbiamo e fare anche fronte alle tentazioni che ogni giorno ci attaccano. Vi chiedo pertanto di accompagnarci con la vostra preghiera”.
Il cuore, luogo del bene e del male
Ma Francesco non pensa mai solo a sé e si congeda lasciando anche alla folla un aiuto concreto per vivere la Quaresima e combattere la buona battaglia della fede. Così, in modo simile ad altre volte, dopo aver salutato i gruppi presenti nel colonnato fra le sue mani compare un nuovo libretto tascabile. “Custodisci il tuo cuore”, si intitola, e – spiega il Papa – nelle sue pagine si trovano i “contenuti essenziali della nostra fede”. A distribuirlo alla gente, precisa inoltre, ci sarà anche un gruppo di sentatetto venuti in pellegrinaggio:
“E come sempre anche oggi qui in piazza coloro che sono nel bisogno, sono gli stessi a portarci una grande ricchezza: la ricchezza della nostra dottrina, per custodire il cuore. Prendete un libretto ciascuno di voi e portatelo con voi, come aiuto per la conversione e la crescita spirituale, che parte sempre dal cuore: lì dove si gioca la partita delle scelte quotidiane tra bene e male, tra mondanità e Vangelo, tra indifferenza e condivisione. L’umanità ha bisogno di giustizia, di pace, di amore e potrà averle solo ritornando con tutto il cuore a Dio, che ne è la fonte di tutto questo”.
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