martedì, febbraio 24, 2015
Otto civili, tra i quali cinque bambini, sono stati uccisi in Siria, vicino al confine con l'Iraq, in un bombardamento compiuto da miliziani curdi Peshmerga da oltre frontiera sulle postazioni del sedicente Stato islamico. 

Radio Vaticana - Lo riferisce l'ong Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus). Il bombardamento e' avvenuto sul villaggio di Salima, nella regione di Jaza. Intanto viene confermato che almeno 70 cristiani assiri sono stati rapiti dall'Is in villaggi nel Nord-Est della Siria, nella provincia di Al Hasakah. Intanto in Libia il governo di Al Thani, con sede a Tobruk, riconosciuto internazionalmente, ha annunciato di voler lasciare i colloqui mediati dall’Onu. Paolo Ondarza:


Rischia di saltare in Libia il dialogo, tra le diverse fazioni in lotta, mediato dall’Onu, precondizione perché la comunità internazionale possa decidere o meno un intervento per arginare la minaccia jihadista. Il governo di Tobruk ha infatti annunciato la sospensione della propria partecipazione ai colloqui, accusando la Turchia di sostenere le milizie filo-islamiche che a Tripoli hanno "imposto" il governo parallelo di al Hassi. Nel frattempo il sedicente Stato Islamico continua a seminare terrore in Siria. Jihadisti a bordo di mezzi pesanti avrebbero distrutto diversi villaggi nell’est del paese con l’obbiettivo di arrivare al confine turco: decine i morti. Imprecisato il numero di caldei, si parla di diverse centinaia tra donne e bambini, presi in ostaggio come merce di scambio. Fonti di stampa riferiscono della distruzione nelle fiamme di una delle più antiche chiese cattoliche del Paese. Tutto - secondo l’agenzia siriana Sana - sarebbe avvenuto mentre le forze della coalizione sorvolavano la zona senza intervenire. Intanto dopo aver messo in campo nella lotta anti Is, la Charles De Gaulle, la sua più prestigiosa portaerei, la Francia ha disposto per la prima volta il sequestro di carta d’identità e passaporto di sei connazionali aspiranti jihadisti in Siria e in Iraq.

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