lunedì, febbraio 23, 2015
L'Occidente ha paura che interventi del genere destabilizzino per sempre la regione. Ma la vera minaccia sono gli aiuti russi alla Grecia.  

WSI - L'Occidente ha paura che tutta una serie di operazioni militari sotto copertura della Russia possano destabilizzare per sempre la regione dei paesi Baltici. In realtà più che l'invasione degli Stati del nordest europeo, la prossima mossa da abile scacchiere di Putin potrebbe essere la decisine di fornire aiuti finanziari alla Grecia. Il Segretario britannico della Difesa Micheal Fallon ha detto che il presidente russo Vladimir Putin "lancerà una campagna di attacchi sotto copertura per destabilizzare gli stati Baltici che fiancheggiano la Nato", ovvero Lituania, Estonia e Lettonia.

"Putin mi preoccupa. Non ci sono controlli efficaci del confine, sono preoccupato delle pressioni che può esercitare nel Baltico, il modo con cui sta mettendo alla prova la Nato, i sottomarini, gli aerei. Stanno modernizzando le loro forze convenzionali, stanno modernizzando le loro forze nucleari e stanno testando la Nato, perciò dobbiamo rispondere".

Ma la vera minaccia per la Nato non si trova nei Baltici ma nel cuore del Mediterraneo. Se la Grecia non dovesse riuscire a slegarsi mani e piedi dai piani di aiuti internazionali imposti in precedenza che hanno portato a una contrazione del Pil del 25% in 5 anni, si rivolgerebbe alla Russia. Ma Atene, va ricordato, è uno stato della Nato.

Tsipras e Putin si sono già accordati per la costruzione di un gasdotto che conduca il gas naturale russo dalla Turchia ai paesi del sud d'Europa, passando per la Grecia. Il prossimo passo potrebbe essere la costruzione di basi militari.
Putin ha più di una carta in mano per fregare ancora una volta tutti i leader europei. Un'altra mossa potrebbe riguardare l'Iran.

La Russia ha offerto alla Repubblica Islamica missili anti-aerei in sostituzione della fornitura di S-300 che era stata cancellata nel 2010 a causa delle sanzioni Onu contro Teheran.

Una mossa che non piacerà all'Occidente e soprattutto agli Usa, proprio nel momento in cui si cerca di mantenere alta la pressione sul Paese degli Ayatollah, per convicerlo ad accettare un accordo di compromesso sul proprio programma nucleare.

Mosca ora offre all'Iran missili Antey-2500, poichè "gli S-300 non vengono più prodotti", ha riferito Sergei Chemezov, il direttore generale della holding Rostec, che sviluppa tecnologie e armi, precisando che le autorità iraniane "stanno considerando l'offerta. Non è stata presa ancora alcuna decisione".

(DaC)


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