Letteralmente annientato per avere mostrato insofferenza verso il leader e non avere rispettato i suoi ordini.
Misna - Per questo il ministro della Difesa Hyon Yong-Chol è stato “fucilato” il 30 aprile con una batteria antiaerea davanti a centinaia di funzionari e gerarchi in un’accademia militare della capitale Pyongyang. Un’esecuzione di cui hanno dato notizia oggi le autorità sud-coreane e che per gli osservatori confermerebbe, più che la crudeltà del dittatore, la sua insicurezza. Ancor più perché finora, tra le sue vittime di Kim Jong-un sono stati personaggi ritenuti non solo potenti ma anche vicini alla sua figura e ai suoi ideali di dominio. Sorte umiliante e il plotone di esecuzione erano toccati nel 2013 allo zio Jang Song-Thaek che insieme alla consorte – a sua volta morta avvelenata nel 2014 – avevano accompagnato i primi passi del giovane Kim alla guida del paese dopo la morte del padre Kim Jong-il.
Nella segretezza del regime e nella disomogeneità delle fonti della dissidenza e dei servizi segreti sudcoreani, resta difficile capire se a muovere Kim Jong-un alla repressione sia il timore di finire nell’ombra oppure un dissenso interno che potrebbe minarne l’autorità. Il mancato viaggio a Mosca in occasione della commemorazione dei 70 anni dalla fine della Seconda guerra mondiale la scorsa settimana, comunicato solo giorni prima, era stato giustificato da “ragioni interne” non precisate.
Comunque sia, mentre il nonno Kim Il-sung, fondatore della dinastia comunista, e il padre furono personalità in modo diverso carismatiche con capacità di convinzione e di aggregazione alla propria ideologia comunista e nazionalista, l’ultimo rampollo manca di esperienza e di carisma e, forse ancor più, si ritrova in un contesto di isolamento in cui né minacce né ricatti sembrano in grado di convincere la comunità internazionale a dargli un qualche credito.
Contemporaneamente, tecnologie sempre più avanzate e una sempre crescente fuga di nordcoreani dal paese, alimentano informazioni e illazioni che sempre più mostrano l’orrore del regime dietro propaganda e intimidazioni.
Pochi giorni fa, immagini satellitari di fonte statunitense avevano mostrato l’esecuzione di alcuni individui in un centro di detenzione. Anche in questo caso, anziché fucili, contro i condannati in piedi a una distanza d 30 metri sono stati puntate batterie antiaeree in grado di colpire bersagli a 800 metri.
Per lo spionaggio del Sud, sarebbero 15 i funzionari di alto livello, inclusi due vice-ministri, giustiziati dall’inizio dell’anno.
Misna - Per questo il ministro della Difesa Hyon Yong-Chol è stato “fucilato” il 30 aprile con una batteria antiaerea davanti a centinaia di funzionari e gerarchi in un’accademia militare della capitale Pyongyang. Un’esecuzione di cui hanno dato notizia oggi le autorità sud-coreane e che per gli osservatori confermerebbe, più che la crudeltà del dittatore, la sua insicurezza. Ancor più perché finora, tra le sue vittime di Kim Jong-un sono stati personaggi ritenuti non solo potenti ma anche vicini alla sua figura e ai suoi ideali di dominio. Sorte umiliante e il plotone di esecuzione erano toccati nel 2013 allo zio Jang Song-Thaek che insieme alla consorte – a sua volta morta avvelenata nel 2014 – avevano accompagnato i primi passi del giovane Kim alla guida del paese dopo la morte del padre Kim Jong-il.
Nella segretezza del regime e nella disomogeneità delle fonti della dissidenza e dei servizi segreti sudcoreani, resta difficile capire se a muovere Kim Jong-un alla repressione sia il timore di finire nell’ombra oppure un dissenso interno che potrebbe minarne l’autorità. Il mancato viaggio a Mosca in occasione della commemorazione dei 70 anni dalla fine della Seconda guerra mondiale la scorsa settimana, comunicato solo giorni prima, era stato giustificato da “ragioni interne” non precisate.
Comunque sia, mentre il nonno Kim Il-sung, fondatore della dinastia comunista, e il padre furono personalità in modo diverso carismatiche con capacità di convinzione e di aggregazione alla propria ideologia comunista e nazionalista, l’ultimo rampollo manca di esperienza e di carisma e, forse ancor più, si ritrova in un contesto di isolamento in cui né minacce né ricatti sembrano in grado di convincere la comunità internazionale a dargli un qualche credito.
Contemporaneamente, tecnologie sempre più avanzate e una sempre crescente fuga di nordcoreani dal paese, alimentano informazioni e illazioni che sempre più mostrano l’orrore del regime dietro propaganda e intimidazioni.
Pochi giorni fa, immagini satellitari di fonte statunitense avevano mostrato l’esecuzione di alcuni individui in un centro di detenzione. Anche in questo caso, anziché fucili, contro i condannati in piedi a una distanza d 30 metri sono stati puntate batterie antiaeree in grado di colpire bersagli a 800 metri.
Per lo spionaggio del Sud, sarebbero 15 i funzionari di alto livello, inclusi due vice-ministri, giustiziati dall’inizio dell’anno.
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