sabato, giugno 06, 2015
Quando la guerra ti ruba la vita, ma non la fantasia.

di Emanuela Biancardi 

In un campo profughi, in mezzo al deserto della Siria, sono in tanti a condividere cibo, paure, speranze e rassegnazione. Frugare tra i rifiuti alla ricerca di qualcosa è la normalità, perché quel poco che qualcuno getta via ad altri può tornare utile. Bambini, adulti e anziani si sono rifugiati in questo villaggio in cerca di aiuto, scappando dalla guerra, aspettando la pace. Tra loro c’è un signore con occhiali e barba bianca. E’ nonno Kareem Carpenter. Sei mesi fa uomini armati hanno fatto irruzione nella sua fattoria, costringendolo a fuggire insieme con la sua numerosa famiglia
. Dopo un cammino di giorni, l’arrivo al campo profughi. La nostalgia di casa non lo abbandona mai, come la speranza un giorno di poterci tornare. Ma nel villaggio di tutti ci si abitua presto a smettere di piangere e a darsi da fare, ad aiutare gli altri, a dispensare sorrisi e abbracci.

Kareem diventa ben presto il nonno di tutti i bambini del villaggio. “Non c’è niente di più prezioso dei figli di tuo figlio…” dice Kareem osservando i piccoli che si rincorrono e che riescono ad adattarsi così velocemente alle situazioni più drammatiche e alle sistemazioni di fortuna. A quei bambini però manca una delle cose più importanti alla loro età: un giocattolo.

Al campo c’è la necessità di reinventarsi la vita ogni giorno, di assicurare ad ognuno il necessario, di comunicare, di parlare, perché la rassegnazione non abbia il sopravvento. I giocattoli? Magari… un giorno…
Ma nonno Kareem non può permettere che la guerra rubi l’infanzia ai suoi nipoti e a tutti gli altri bambini del campo, perché lui lo sa bene: non è facile rimanere bambini in momenti come questi.

Così, frugando tra i rifiuti, trova pezzi di cartone, polistirolo, copertoni, ritagli di stoffa, contenitori. La sera, illuminato dalla luce di una lampada ad olio e dalla sua fantasia, si mette al lavoro e quegli scarti diventano macchinine, bambole, trenini, aeroplani, fiori da mettere nei capelli…

L’ultimo giocattolo che ha confezionato è un grande aeroplano. “Vorrei che un giorno un aereo come questo ci portasse in una terra dove regnano libertà e pace…” dice nonno Kareem guardando i bambini giocare. Poi sistema gli occhiali sul naso e si accarezza la barba. Proprio come farebbe Babbo Natale.

Sono presenti 0 commenti

Inserisci un commento

Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.



___________________________________________________________________________________________
Testata giornalistica iscritta al n. 5/11 del Registro della Stampa del Tribunale di Pisa
Proprietario ed Editore: Fabio Gioffrè
Sede della Direzione: via Socci 15, Pisa