martedì, gennaio 12, 2016
Il 17 gennaio, in occasione del Giubileo dei migranti, saranno all’Angelus del Papa. Alla messa del cardinale Vegliò verranno consacrate le ostie prodotte da tre detenuti del carcere di Opera.

di Jacopo Scaramuzzi
Vatican Insider - Arriverà a San Pietro la croce di Lampedusa, realizzata con le assi di legno provenienti dai barconi su cui hanno viaggiato i migranti, per l’Angelus presieduto da papa Francesco, domenica 17 gennaio, in occasione del Giubileo dei migranti, nonché della 102esima Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato. Durante la Messa che seguirà nella Basilica vaticana, celebrata dal cardinale Antonio Maria Vegliò , verranno consacrate le ostie realizzate al carcere di massima sicurezza di Opera da tre detenuti per omicidio.

«Mentre in tutte le parrocchie italiane si pregherà per e con i migranti e, in particolare, si cercherà di coniugare accoglienza e misericordia, nello spirito del Giubileo, a Roma, domenica 17 gennaio, oltre 5mila migranti parteciperanno all’Angelus del Papa e, insieme, poi passeranno dalla Porta santa per partecipare alla Celebrazione eucaristica in San Pietro», ha ricordato monsignor Gian Carlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes. «Sotto lo sguardo e la protezione della croce di Lampedusa, i migranti affideranno a Dio, ricco di misericordia, il cammino e le sofferenze di tanti fratelli e sorelle rifugiati in fuga da guerre e disastri ambientali», conclude Monsignor Perego.

Il programma del Giubileo dei migranti prevede, dopo l’Angelus di mezzogiorno, l’ingresso dalla Porta santa a mezzogiorno e mezzo e, alle 13, la Messa. Il cardinale Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale dei Migranti e degli Itineranti, durante la Cerimonia che celebrerà, consacrerà le ostie «prodotte – si legge in una nota – al carcere di massima sicurezza di Opera da tre detenuti: tre persone che hanno commesso omicidi, ma che hanno seguito un percorso di consapevolezza e di redenzione personale, con l’aiuto e il sostegno dei sacerdoti del carcere». Un progetto ideato dalla «Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti Onlus», che si inserisce nel percorso di conversione e redenzione giubilare voluto da papa Francesco. Spiega Arnoldo Mosca Mondadori, fondatore della Casa dello Spirito e delle Arti: «Le ostie, che nascono da mani che hanno ucciso e che verranno consacrate in San Pietro, testimoniano che il bisogno di essere salvato dall’amore di Cristo è per ogni uomo e non soltanto per chi sta scontando una pena in carcere e che, spesso, ha già ritrovato una profonda consapevolezza degli errori commessi». La misericordia «si concretizza, in questo modo, attraverso la conversione dei cuori di chi ha compiuto un atroce delitto». E per dare un senso più profondo a questa giornata, arriverà a San Pietro anche la croce di Lampedusa – altro progetto della Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti Onlus – realizzata con le assi di legno provenienti dai barconi su cui hanno viaggiato i migranti, benedetta da papa Francesco il 9 aprile 2014 e da quel giorno in viaggio attraverso l’Italia, grazie a una «staffetta spirituale», guidata da volontari, che unisce parrocchie, monasteri, carceri e ospedali.

Martedì prossimo, intanto, alle 10 presso la «Sala Marconi» della Radio Vaticana saranno presentate le iniziative della Chiesa italiana per la celebrazione della Giornata. Intervengono monsignor Guerino Di Tora, vescovo ausiliare di Roma e presidente della commissione episcopale per le migrazioni e della Fondazione Migrantes, e Perego. Modera l’incontro don Ivan Maffeis, sottosegretario della Cei e direttore dell’ufficio nazionale per le Comunicazioni sociali. Il tema scelto da papa Francesco per la prossima Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato è «Migranti e rifugiati ci interpellano. La risposta del Vangelo della misericordia».


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