Il parroco di Fiumicello ricorda il ricercatore friulano brutalmente ucciso in Egitto
"Grazie per questo compito di testimonianza che ci coinvolge tutti. Grazie e ancora grazie".
Lo ha detto don Luigi Fontanot, parroco di Fiumicello, nell'omelia per i funerali di Giulio Regeni, il giovane ucciso in Egitto, rivolgendosi direttamente a lui, suo amico personale. I funerali si sono svolti nella palestra del paese, gremita già prima che cominciassero. Presente anche il sacerdote copto che benedisse la salma all'ospedale de Il Cairo. Il sacerdote ha citato anche la scritta su un cartello appeso al portone del Battistero: "Non è giusto. Senza giustizia non si può costruire la pace".
Il parroco ha definito "Giulio una persona speciale, per l'entusiasmo, per la voglia di conoscere" ricordando i concetti di libertà e di amicizia che aveva espresso: "Libertà è la possibilità di esprimere te stesso in un certo contesto; amicizia e' un rapporto incondizionato tra due persone".
Il parroco ha definito "Giulio una persona speciale, per l'entusiasmo, per la voglia di conoscere" ricordando i concetti di libertà e di amicizia che aveva espresso: "Libertà è la possibilità di esprimere te stesso in un certo contesto; amicizia e' un rapporto incondizionato tra due persone".
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