Una nuova grana per la comunità internazionale sul fronte immigrazione arriva dalla Turchia e dal suo presidente Recep Tayyp Erdogan.
Istambul (WSI) - In barba agli appelli per aprire le frontiere dinanzi alla crescente ondata di migranti siriani in fuga dalla guerra in corso ad Aleppo, Erdogan alza la voce e minaccia di spedirli a casa di altri Paesi. Nel corso di un convegno ad Ankara con gli imprenditori, il premier turco ha detto senza troppo giri di parole: “Non abbiamo scritto ‘idioti’ sulla fronte, non crediate che pullman e aerei siano qui per niente
, faremo ciò che è necessario. Una nuova grana per la comunità internazionale sul fronte immigrazione arriva dalla Turchia e dal suo presidente Recep Tayyp Erdogan.
La minaccia di Erdogan è chiara: o l’Europa eroga ancora denaro alla Turchia per poter accogliere i profughi o la Turchia li spedirà in altri paesi. Proprio il governo di Ankara secondo il piano Ue otterrà 3 miliardi di euro in 2 anni per fronteggiare l’emergenza migranti, ma il presidente turco alza la posta chiedendo 3 miliardi sì, ma all’anno.
La beffa delle beffe, visto che paesi come l’Italia e la Grecia non hanno avuto nulla dall’Unione europea per fronteggiare l’emergenza migranti anzi, proprio Atene sta nuovamente vivendo la grande depressione imposta dalla Troika mentre l’Unione chiede urgentemente di adottare le misure necessarie per l’emergenza migranti.
“Che farà la UE con i profughi senza un accordo? Li ucciderà? Non si tratterà solo di un bambino morto a largo delle coste turche: ce ne saranno 10-15mila. Come intende affrontare tutto questo?”
Il discorso del premier turco, trasmesso in diretta tv, è un duro attacco alla comunità internazionale, che viene anche sollecitata a fermare la pulizia etnica – così l’ha definita Erdogan- che il regime del presidente Bashar al Assad e le milizie alleate sciite filo-iraniane stanno perpetrando in Siria, altrimenti la Turchia “farà da sé”.
“Riguardo la crisi siriana la Turchia porterà pazienza fino ad una certa fase dopo la quale sarà costretta a muoversi”.
di Alessandra Caparello
Istambul (WSI) - In barba agli appelli per aprire le frontiere dinanzi alla crescente ondata di migranti siriani in fuga dalla guerra in corso ad Aleppo, Erdogan alza la voce e minaccia di spedirli a casa di altri Paesi. Nel corso di un convegno ad Ankara con gli imprenditori, il premier turco ha detto senza troppo giri di parole: “Non abbiamo scritto ‘idioti’ sulla fronte, non crediate che pullman e aerei siano qui per niente
, faremo ciò che è necessario. Una nuova grana per la comunità internazionale sul fronte immigrazione arriva dalla Turchia e dal suo presidente Recep Tayyp Erdogan.
La minaccia di Erdogan è chiara: o l’Europa eroga ancora denaro alla Turchia per poter accogliere i profughi o la Turchia li spedirà in altri paesi. Proprio il governo di Ankara secondo il piano Ue otterrà 3 miliardi di euro in 2 anni per fronteggiare l’emergenza migranti, ma il presidente turco alza la posta chiedendo 3 miliardi sì, ma all’anno.
La beffa delle beffe, visto che paesi come l’Italia e la Grecia non hanno avuto nulla dall’Unione europea per fronteggiare l’emergenza migranti anzi, proprio Atene sta nuovamente vivendo la grande depressione imposta dalla Troika mentre l’Unione chiede urgentemente di adottare le misure necessarie per l’emergenza migranti.
“Che farà la UE con i profughi senza un accordo? Li ucciderà? Non si tratterà solo di un bambino morto a largo delle coste turche: ce ne saranno 10-15mila. Come intende affrontare tutto questo?”
Il discorso del premier turco, trasmesso in diretta tv, è un duro attacco alla comunità internazionale, che viene anche sollecitata a fermare la pulizia etnica – così l’ha definita Erdogan- che il regime del presidente Bashar al Assad e le milizie alleate sciite filo-iraniane stanno perpetrando in Siria, altrimenti la Turchia “farà da sé”.
“Riguardo la crisi siriana la Turchia porterà pazienza fino ad una certa fase dopo la quale sarà costretta a muoversi”.
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