I problemi che hanno affossato il Concorde sembrano essere superati. È la nuova sfida dell’Ente spaziale statunitense che torna a puntare sugli aerei passeggeri supersonici.
di Paolo Antonio Magrì
Era il 26 novembre 2003 quando il Concorde effettuò il suo ultimo volo. I consumi eccessivi e gli enormi costi di manutenzione, oltre all’incidente del luglio 2000, avevano compromesso pesantemente il progetto, avviando l’aereo supersonico anglofrancese verso l’uscita di scena. Sembrava un discorso chiuso e destinato a rimanere nella memoria delle innovazioni flop e, invece, a tredici anni di distanza si torna a parlare di aerei non militari capaci di abbattere la barriera del suono.
Stavolta a tentare l’impresa è la NASA che ha selezionato un team, guidato da Lockheed Martin Aeronautics Company, che dovrà sv1iluppare il progetto preliminare della Quiet Supersonic Technology (QueSST) – da sviluppare in Virginia al Langley Research Center della Nasa e parte del più ampio programma “New Aviation Horizons” – al quale sono stati concessi 17 mesi e 20 milioni di dollari di finanziamento.
“La Nasa sta lavorando molto per consegnare un modo di volare sicuro, ecologico e silenzioso”, ha dichiarato Charles Bolden, Administrator della Nasa, spiegando che questo obiettivo verrà perseguito sviluppando aerei in grado di volare velocemente unitamente a un sistema aviazione più efficiente. I nuovi X-plane dovranno rispettare alcuni vincoli fondamentali come i bassi consumi di carburante e le basse emissioni, sfruttando le ultime scoperte nei settori dell’acustica e della scienza dei materiali. Obiettivo cruciale sarà quello di ridurre drasticamente la rumorosità legata al boom sonico, il rumore che l’aereo genera quando supera la velocità del suono (circa 1.200 Km/h).
“Sviluppare, costruire e testare in volo un aereo supersonico silenzioso è il prossimo passo logico del nostro percorso per sostenere l’industria del settore”, ha spiegato Jaiwon Shin, amministratore associato del dipartimento di ricerca aeronautica della Nasa. Il team – del quale fanno parte anche GE Aviation e Tri Models – svilupperà i requisiti base e un design preliminare di un velivolo, incluse specifiche tecniche e documentazione di supporto alla formulazione del concept e alla successiva pianificazione. La timeline è fissata al 2020, data in cui la NASA ha previsto il primo volo dimostrativo.
Fonti: blastr.com - airpressonline.it
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di Paolo Antonio Magrì
Era il 26 novembre 2003 quando il Concorde effettuò il suo ultimo volo. I consumi eccessivi e gli enormi costi di manutenzione, oltre all’incidente del luglio 2000, avevano compromesso pesantemente il progetto, avviando l’aereo supersonico anglofrancese verso l’uscita di scena. Sembrava un discorso chiuso e destinato a rimanere nella memoria delle innovazioni flop e, invece, a tredici anni di distanza si torna a parlare di aerei non militari capaci di abbattere la barriera del suono.
Stavolta a tentare l’impresa è la NASA che ha selezionato un team, guidato da Lockheed Martin Aeronautics Company, che dovrà sv1iluppare il progetto preliminare della Quiet Supersonic Technology (QueSST) – da sviluppare in Virginia al Langley Research Center della Nasa e parte del più ampio programma “New Aviation Horizons” – al quale sono stati concessi 17 mesi e 20 milioni di dollari di finanziamento.
“La Nasa sta lavorando molto per consegnare un modo di volare sicuro, ecologico e silenzioso”, ha dichiarato Charles Bolden, Administrator della Nasa, spiegando che questo obiettivo verrà perseguito sviluppando aerei in grado di volare velocemente unitamente a un sistema aviazione più efficiente. I nuovi X-plane dovranno rispettare alcuni vincoli fondamentali come i bassi consumi di carburante e le basse emissioni, sfruttando le ultime scoperte nei settori dell’acustica e della scienza dei materiali. Obiettivo cruciale sarà quello di ridurre drasticamente la rumorosità legata al boom sonico, il rumore che l’aereo genera quando supera la velocità del suono (circa 1.200 Km/h).
“Sviluppare, costruire e testare in volo un aereo supersonico silenzioso è il prossimo passo logico del nostro percorso per sostenere l’industria del settore”, ha spiegato Jaiwon Shin, amministratore associato del dipartimento di ricerca aeronautica della Nasa. Il team – del quale fanno parte anche GE Aviation e Tri Models – svilupperà i requisiti base e un design preliminare di un velivolo, incluse specifiche tecniche e documentazione di supporto alla formulazione del concept e alla successiva pianificazione. La timeline è fissata al 2020, data in cui la NASA ha previsto il primo volo dimostrativo.
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