Ridere è uno dei mezzi più sani per affrontare meglio le insoddisfazioni e i problemi che la vita tutti i giorni ci presenta. Saper ironizzare sugli aspetti della vita è sicuramente un talento, ma saper far ridere gli altri è una dote preziosa che poche persone hanno.
Roberto Fara, Stefano e Michele Manca meglio conosciuti come “Pino e gli anticorpi”, il trio sardo venuto alla ribalta per la loro lunga presenza in trasmissioni note come Zelig e Colorado Cafè, sanno bene come far divertire il loro pubblico. Lo sanno fare talmente bene che dopo tanti anni di preziosa gavetta nelle piazze e in importanti trasmissioni televisive nazionali, arrivano nelle sale cinematografiche di tutta Italia con “Bianco di Babbudoiu” commedia divertente ambientata nella splendida Sardegna, ricca di sole, mare, vitigni importanti ma non solo. Diretta da Igor Bibbau, con un cast che vede la presenza di artisti come la bellissima Caterina Murino, ma anche la bravura di Benito Urgu, Valeria Graci, Dario Cassini, Carlotta Bazzu, Marco “Baz” Bazzoni, Francesca Rossi e Dj Angelo (Domenico Raffaele).
Noi di LPL News24 li abbiamo raggiunti telefonicamente dopo l’uscita del film, e abbiamo scherzato un po’ con loro.
D. "Pino e gli anticorpi" nascono come un trio comico, due fratelli…Stefano e Michele Manca e Roberto Fara, tutti e tre di Sassari. Si dice che per i sardi l’amicizia sia un vincolo anche più forte dei legami familiari…è vero?
R. (Roberto) Chi vuol rispondere a questa domanda? (Ridono)
(Stefano) Sicuramente l’amicizia è un legame forte e importante ma anche il legame con i familiari non scherza…
(Roberto) Sono dei legami diversi, sicuramente i legami familiari sono un po’ più forti.
D. Come vi siete conosciuti?
(Roberto) Michele ed Io eravamo a scuola insieme, loro ovviamente sono fratelli e abbiamo iniziato a frequentarci, abbiamo fatto le prime serate insieme e da lì è nato tutto questo.
D. Bianco di Babbudoiu è il vostro primo film, attesissimo dal pubblico, ed è uscito nelle sale il 17 marzo…. Voi ovviamente eravate presenti in sala. Quali sono stati i commenti della gente alla fine della prima proiezione?
R. (Roberto) Sono stati tutti commenti positivi ovviamente, ma per il semplice fatto che eravamo lì fuori ad aspettarli…. Hanno detto che è un film carino, godibile, ci sono state diverse risate ed è piaciuto.
(Stefano) Non si sono azzardati a farli negativi….
D. Siete soddisfatti quindi…?
R. assolutamente sì, siamo soddisfatti.
D. Com’è nata l’idea di “Bianco di Babbudoiu”?
R. (Stefano) L’idea è stata di Michele e nasce dal fatto che il suo babbo produce un minimo quantitativo di vino e quindi ha pensato di fare una storia sul vino.
D. Babbudoiu è una tipica espressione sarda ma è anche un marchio che vi portate dietro ormai da anni, quasi fosse un portafortuna. Siete superstiziosi?
R. (Stefano) …io no, (Roberto) io un po’, non esageratamente, ma un po’ sì.
D. Vent’anni di attività tra spettacoli e grandi successi nei teatri e in televisione. Ora siete al cinema. Come vi definireste…attori o artisti teatrali?
R. (Michele) Attori forse…poi dove li metti li metti…
(Roberto) Attori comici che stanno provando a fare delle altre cose.
D. A proposito di “attori comici che stanno provando a fare altre cose”, ci sono stati alcuni attori comici che ad un certo punto della loro carriera, hanno affrontato anche ruoli “drammatici” rivelandosi una vera sorpresa e sono piaciuti molto al pubblico. Ne cito alcuni fra tutti….Cristian De Sica o Massimo Boldi. Voi avete mai pensato di affrontare anche questo ruolo?
R. (Stefano) Mah…veramente di drammatica ora c’è la nostra situazione, un ruolo drammatico sarebbe troppo autobiografico in questo momento…(si ride)
(Roberto) Io sì, sto cercando ultimamente di fare altri lavori e di dare ai personaggi che interpreto delle sfumature differenti e non solo quelle comiche. Anche se ancora non so se mi riuscirà questa cosa, nel senso che ancora devo debuttare quindi…staremo a vedere. Posso dirti che la cosa mi piace, sento di poter riuscire e di essere in grado di affrontare anche ruoli impegnati
D. Comicità sarda, comicità napoletana, comicità romana, ma anche comicità meneghina ….espressioni dialettali e modi di dire regionali che sono capiti ovunque, a patto che raccontino i problemi di tutti?
R. (Michele) Si sente parlare di comicità legata ad un territorio semplicemente perché si utilizza un accento o uno slang legate a quel territorio e molte battute sono praticamente intraducibili, le puoi capire solo se appartieni a quegli schemi culturali.
(Roberto) Io credo che comunque la nostra sia una comicità abbastanza nazionale.
(Michele) La comicità è nazionale poi………….
D. Comici per scelta, o lo siete vostro malgrado?
R. (Roberto) Per scelta. Per quanto mi riguarda la comicità è come se fosse una missione. Da quando ero piccolo ho sempre cercato di far ridere la gente, ho sempre cercato di fare un po’ il buffone sia a scuola sia in famiglia, poi ovviamente maturando ti rendi conto che provocare una risata nella gente è un qualche cosa di cui non puoi fare a meno… .
(Michele) e poi quando ti rendi conto di questo devi decidere o di fare il comico o di fare della psicoterapia e guarire…. (Michele) No no…purtroppo tu parli e la gente ti guarda e ti ride in faccia e allora capisci che non ci sono alternative….(si ride)
D. Quindi se non aveste fatto i comici cosa avreste fatto nella vita?
R. (Michele) C’è sempre quel vecchio progetto di frutta e verdura da gestire… .
(Roberto) Io avrei forse fatto il musicista, ho questa passione, suono anche la batteria quindi avrei sicuramente riversato tutta la mia energia su uno strumento musicale
D. Vi divertite sempre quando fate divertire gli altri? Oppure è diventata una routine?
R. (Roberto) Ci divertiamo anche noi, sicuramente. Credo sia un presupposto fondamentale quello di fare qualche cosa divertendosi e se non fosse così il pubblico percepirebbe questa sensazione. Ogni cosa che facciamo la facciamo divertendoci, per noi è un gioco.
D. Torniamo a Bianco di Babbudoiu…che cosa vi ha lasciato l’esperienza di questo primo film?
R. Intanto ci ha lasciato tanti debiti….no scherzo. Credo sia presto per capire cosa ci ha lasciato, anche perché nelle sale danno ancora il film, stiamo quindi vedendo come reagisce la gente. Di base comunque c’è la soddisfazione e il raggiungimento di obiettivi che avevamo nella registrazione di questo film, tipo…avere delle bellissime attrici in questo film…in quello ci siamo riusciti
D. Ragazzi, ora che le riprese del film sono finite….come occuperete le vostre giornate? Quali saranno i vostri prossimi impegni professionali?
R.- (Roberto) Io ho in programma uno spettacolo in teatro che si chiama “Passion proibita” che è un po’ la parodia del mondo della telenovela e delle fiction. Debutterò ad aprile e poi varie serate live in giro per l’Italia.
(Stefano e Michele) Anche per noi ci sono vari impegni live in giro per l’Italia.
l'intervista di Simona Santullo
Roberto Fara, Stefano e Michele Manca meglio conosciuti come “Pino e gli anticorpi”, il trio sardo venuto alla ribalta per la loro lunga presenza in trasmissioni note come Zelig e Colorado Cafè, sanno bene come far divertire il loro pubblico. Lo sanno fare talmente bene che dopo tanti anni di preziosa gavetta nelle piazze e in importanti trasmissioni televisive nazionali, arrivano nelle sale cinematografiche di tutta Italia con “Bianco di Babbudoiu” commedia divertente ambientata nella splendida Sardegna, ricca di sole, mare, vitigni importanti ma non solo. Diretta da Igor Bibbau, con un cast che vede la presenza di artisti come la bellissima Caterina Murino, ma anche la bravura di Benito Urgu, Valeria Graci, Dario Cassini, Carlotta Bazzu, Marco “Baz” Bazzoni, Francesca Rossi e Dj Angelo (Domenico Raffaele).
Noi di LPL News24 li abbiamo raggiunti telefonicamente dopo l’uscita del film, e abbiamo scherzato un po’ con loro.
D. "Pino e gli anticorpi" nascono come un trio comico, due fratelli…Stefano e Michele Manca e Roberto Fara, tutti e tre di Sassari. Si dice che per i sardi l’amicizia sia un vincolo anche più forte dei legami familiari…è vero?
R. (Roberto) Chi vuol rispondere a questa domanda? (Ridono)
(Stefano) Sicuramente l’amicizia è un legame forte e importante ma anche il legame con i familiari non scherza…
(Roberto) Sono dei legami diversi, sicuramente i legami familiari sono un po’ più forti.
D. Come vi siete conosciuti?
(Roberto) Michele ed Io eravamo a scuola insieme, loro ovviamente sono fratelli e abbiamo iniziato a frequentarci, abbiamo fatto le prime serate insieme e da lì è nato tutto questo.
D. Bianco di Babbudoiu è il vostro primo film, attesissimo dal pubblico, ed è uscito nelle sale il 17 marzo…. Voi ovviamente eravate presenti in sala. Quali sono stati i commenti della gente alla fine della prima proiezione?
R. (Roberto) Sono stati tutti commenti positivi ovviamente, ma per il semplice fatto che eravamo lì fuori ad aspettarli…. Hanno detto che è un film carino, godibile, ci sono state diverse risate ed è piaciuto.
(Stefano) Non si sono azzardati a farli negativi….
D. Siete soddisfatti quindi…?
R. assolutamente sì, siamo soddisfatti.
D. Com’è nata l’idea di “Bianco di Babbudoiu”?
R. (Stefano) L’idea è stata di Michele e nasce dal fatto che il suo babbo produce un minimo quantitativo di vino e quindi ha pensato di fare una storia sul vino.
D. Babbudoiu è una tipica espressione sarda ma è anche un marchio che vi portate dietro ormai da anni, quasi fosse un portafortuna. Siete superstiziosi?
R. (Stefano) …io no, (Roberto) io un po’, non esageratamente, ma un po’ sì.
D. Vent’anni di attività tra spettacoli e grandi successi nei teatri e in televisione. Ora siete al cinema. Come vi definireste…attori o artisti teatrali?
R. (Michele) Attori forse…poi dove li metti li metti…
(Roberto) Attori comici che stanno provando a fare delle altre cose.
D. A proposito di “attori comici che stanno provando a fare altre cose”, ci sono stati alcuni attori comici che ad un certo punto della loro carriera, hanno affrontato anche ruoli “drammatici” rivelandosi una vera sorpresa e sono piaciuti molto al pubblico. Ne cito alcuni fra tutti….Cristian De Sica o Massimo Boldi. Voi avete mai pensato di affrontare anche questo ruolo?
R. (Stefano) Mah…veramente di drammatica ora c’è la nostra situazione, un ruolo drammatico sarebbe troppo autobiografico in questo momento…(si ride)
(Roberto) Io sì, sto cercando ultimamente di fare altri lavori e di dare ai personaggi che interpreto delle sfumature differenti e non solo quelle comiche. Anche se ancora non so se mi riuscirà questa cosa, nel senso che ancora devo debuttare quindi…staremo a vedere. Posso dirti che la cosa mi piace, sento di poter riuscire e di essere in grado di affrontare anche ruoli impegnati
D. Comicità sarda, comicità napoletana, comicità romana, ma anche comicità meneghina ….espressioni dialettali e modi di dire regionali che sono capiti ovunque, a patto che raccontino i problemi di tutti?
R. (Michele) Si sente parlare di comicità legata ad un territorio semplicemente perché si utilizza un accento o uno slang legate a quel territorio e molte battute sono praticamente intraducibili, le puoi capire solo se appartieni a quegli schemi culturali.
(Roberto) Io credo che comunque la nostra sia una comicità abbastanza nazionale.
(Michele) La comicità è nazionale poi………….
D. Comici per scelta, o lo siete vostro malgrado?
R. (Roberto) Per scelta. Per quanto mi riguarda la comicità è come se fosse una missione. Da quando ero piccolo ho sempre cercato di far ridere la gente, ho sempre cercato di fare un po’ il buffone sia a scuola sia in famiglia, poi ovviamente maturando ti rendi conto che provocare una risata nella gente è un qualche cosa di cui non puoi fare a meno… .
(Michele) e poi quando ti rendi conto di questo devi decidere o di fare il comico o di fare della psicoterapia e guarire…. (Michele) No no…purtroppo tu parli e la gente ti guarda e ti ride in faccia e allora capisci che non ci sono alternative….(si ride)
D. Quindi se non aveste fatto i comici cosa avreste fatto nella vita?
R. (Michele) C’è sempre quel vecchio progetto di frutta e verdura da gestire… .
(Roberto) Io avrei forse fatto il musicista, ho questa passione, suono anche la batteria quindi avrei sicuramente riversato tutta la mia energia su uno strumento musicale
D. Vi divertite sempre quando fate divertire gli altri? Oppure è diventata una routine?
R. (Roberto) Ci divertiamo anche noi, sicuramente. Credo sia un presupposto fondamentale quello di fare qualche cosa divertendosi e se non fosse così il pubblico percepirebbe questa sensazione. Ogni cosa che facciamo la facciamo divertendoci, per noi è un gioco.
D. Torniamo a Bianco di Babbudoiu…che cosa vi ha lasciato l’esperienza di questo primo film?
R. Intanto ci ha lasciato tanti debiti….no scherzo. Credo sia presto per capire cosa ci ha lasciato, anche perché nelle sale danno ancora il film, stiamo quindi vedendo come reagisce la gente. Di base comunque c’è la soddisfazione e il raggiungimento di obiettivi che avevamo nella registrazione di questo film, tipo…avere delle bellissime attrici in questo film…in quello ci siamo riusciti
D. Ragazzi, ora che le riprese del film sono finite….come occuperete le vostre giornate? Quali saranno i vostri prossimi impegni professionali?
R.- (Roberto) Io ho in programma uno spettacolo in teatro che si chiama “Passion proibita” che è un po’ la parodia del mondo della telenovela e delle fiction. Debutterò ad aprile e poi varie serate live in giro per l’Italia.
(Stefano e Michele) Anche per noi ci sono vari impegni live in giro per l’Italia.
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