Una serie di attentati terroristici ha insanguinato Bruxelles, questa mattina.
Radio Vaticana - In un telegramma a firma del cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, Papa Francesco ne condanna una "violenza cieca" e chiede a "Dio il dono della pace". Nelle parole del Pontefice anche la vicinanza ai feriti e ai loro familiari e a tutti quelli che prendono parte ai soccorsi. Bruxelles intanto è sconvolta: almeno 34 i morti e oltre 100 i feriti negli attacchi all’aeroporto e alla metro. “Serve calma e unità”, dice il premier belga. “E' un momento triste per tutta l’Ue”, commenta l’Alto rappresentante per la Politica estera europea, Federica Mogherini. La cronaca nel servizio di Gabriella Ceraso:ascolta
Una mattinata di terrore a Bruxelles che riporta con la memoria agli attacchi molteplici e simultanei a Parigi nel novembre scorso, e nel 2008 a Mumbay. L’intelligence belga ieri aveva saputo di un pericolo imminente ma non dove si sarebbe materializzato. E stamattina l’incubo è diventato realtà e non si è ancora concluso visto che cinque uomini sono ricercati. Tutto è iniziato intorno alle 8 con almeno un kamikaze, entrato in azione all'aeroporto internazionale "Zaventen" alle partenze del "Terminal A", vicino al banco dell'American e Bruxelles Airlines, con due esplosioni udite dopo alcune grida in arabo. Poco dopo, alle 9.20, almeno quattro esplosioni hanno preso di mira le stazioni della metropolitana: interessate, Maalbeek e Schuman ma pare anche Arts Loi, a due passi dal cuore istituzionale dell’Unione Europea. Ma il commando entrato in azione qui è ancora in libertà, per questo le autorità chiedono di restare in casa.
Caos, esercito nelle strade Il panico è generale, l’esercito è in strada: c’è il blocco totale dei trasporti da e verso Bruxelles. Chiuse scuole, musei e il palazzo reale. In allerta anche tutta l’Europa. Convocati consigli di sicurezza in Francia, Gran Bretagna e Italia. A una minaccia globale, a una guerra lunga al terrorismo, serve una risposta globale, leggi efficaci e rispettose delle libertà, ha detto il presidente francese, Hollande, ma anche un piano europeo antiterrorismo e controlli coordinati in ambito Schengen. Parigi chiude la metro e schiera altri 1.600 agenti tra infrastrutture e frontiere anche Olanda e Svezia elevano il livello di allerta. E con la rivendicazione dell’Is arrivano le voci dall’area: Egitto, Iran e ancora prima Mosca condannano l’accaduto e invocano la cooperazione internazionale contro il terrorismo.
Una tattica che crea scompiglio quella messa in atto dai terroristi oggi a Bruxelles, che trasforma la città in un campo di battaglia e fa pensare a un’Europa smarrita di fronte ad una simile potenza di fuoco. E’ così? E quali saranno le conseguenze? Gabriella Ceraso ne ha parlato con Stefano Silvestri, consigliere scientifico dell’Istituto Affari internazionali: ascolta
Radio Vaticana - In un telegramma a firma del cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, Papa Francesco ne condanna una "violenza cieca" e chiede a "Dio il dono della pace". Nelle parole del Pontefice anche la vicinanza ai feriti e ai loro familiari e a tutti quelli che prendono parte ai soccorsi. Bruxelles intanto è sconvolta: almeno 34 i morti e oltre 100 i feriti negli attacchi all’aeroporto e alla metro. “Serve calma e unità”, dice il premier belga. “E' un momento triste per tutta l’Ue”, commenta l’Alto rappresentante per la Politica estera europea, Federica Mogherini. La cronaca nel servizio di Gabriella Ceraso:ascolta
Una mattinata di terrore a Bruxelles che riporta con la memoria agli attacchi molteplici e simultanei a Parigi nel novembre scorso, e nel 2008 a Mumbay. L’intelligence belga ieri aveva saputo di un pericolo imminente ma non dove si sarebbe materializzato. E stamattina l’incubo è diventato realtà e non si è ancora concluso visto che cinque uomini sono ricercati. Tutto è iniziato intorno alle 8 con almeno un kamikaze, entrato in azione all'aeroporto internazionale "Zaventen" alle partenze del "Terminal A", vicino al banco dell'American e Bruxelles Airlines, con due esplosioni udite dopo alcune grida in arabo. Poco dopo, alle 9.20, almeno quattro esplosioni hanno preso di mira le stazioni della metropolitana: interessate, Maalbeek e Schuman ma pare anche Arts Loi, a due passi dal cuore istituzionale dell’Unione Europea. Ma il commando entrato in azione qui è ancora in libertà, per questo le autorità chiedono di restare in casa.
Caos, esercito nelle strade Il panico è generale, l’esercito è in strada: c’è il blocco totale dei trasporti da e verso Bruxelles. Chiuse scuole, musei e il palazzo reale. In allerta anche tutta l’Europa. Convocati consigli di sicurezza in Francia, Gran Bretagna e Italia. A una minaccia globale, a una guerra lunga al terrorismo, serve una risposta globale, leggi efficaci e rispettose delle libertà, ha detto il presidente francese, Hollande, ma anche un piano europeo antiterrorismo e controlli coordinati in ambito Schengen. Parigi chiude la metro e schiera altri 1.600 agenti tra infrastrutture e frontiere anche Olanda e Svezia elevano il livello di allerta. E con la rivendicazione dell’Is arrivano le voci dall’area: Egitto, Iran e ancora prima Mosca condannano l’accaduto e invocano la cooperazione internazionale contro il terrorismo.
Una tattica che crea scompiglio quella messa in atto dai terroristi oggi a Bruxelles, che trasforma la città in un campo di battaglia e fa pensare a un’Europa smarrita di fronte ad una simile potenza di fuoco. E’ così? E quali saranno le conseguenze? Gabriella Ceraso ne ha parlato con Stefano Silvestri, consigliere scientifico dell’Istituto Affari internazionali: ascolta
Tweet |
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.