mercoledì, marzo 30, 2016
Il procuratore generale egiziano, Nabil Sadeq, ha ordinato la formazione di un nuovo team investigativo sull'omicidio di Giulio Regeni. 

I due procuratori Sadeq e Pignatone hanno concordato di proseguire con lo scambio di informazioni fino a quando i responsabili della morte del giovane ricercatore non saranno consegnati alla giustizia. Il Cairo intanto prosegue le indagini sullo scambio a fuoco avvenuto nei giorni scorsi e sul ritrovamento dei documenti di Regeni.

Un comunicato della Procura generale egiziana:
 “Nell’ambito dell’accordo di collaborazione positiva tra la procura generale egiziana e quella italiana – prosegue la nota – il procuratore egiziano Sadeq ha contattato telefonicamente il suo omologo Giuseppe Pignatone (arrivato al Cairo il 14 marzo per seguire da vicino le indagini dei colleghi egiziani, ndr) informandolo delle novità sul caso e sul prosieguo delle indagini. I due procuratori – in conclusione – hanno concordato di proseguire con lo scambio di informazioni finché i responsabili dell’accaduto non saranno consegnati alla giustizia perché siano puniti”.

Il team investigativo di tre agenti del Sco e tre del Ros inviati al Cairo il 5 febbraio, a 48 ore dal ritrovamento del corpo, avvenuto lungo la strada che collega il Cairo con Alessandria, riferisce che: "I documenti inviati fino a oggi dal Cairo contengono informazioni sommarie e carenti anche sui verbali delle testimonianze raccolte dagli inquirenti egiziani".


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