“Miseria e misericordia, una di fronte all’altra”
Radio Vaticana Papa Francesco all’Angelus commenta l’episodio evangelico della donna adultera e sottolinea: “Dio non vuole mai la morte del peccatore, ma che si converta e viva”. Parla delle pietre, che gli accusatori non scagliano, come di possibili “armi” contro la donna ma anche contro Gesù. Poi, il dono dei Vangeli tascabili e il pensiero forte del Papa ai nonni che lo distribuiscono in Piazza e a tutti i nonni che trasmettono la fede. Le sue parole nel servizio di Fausta Speranza:
“Tra la misericordia del Figlio di Dio e la violenza, la rabbia dei suoi accusatori”. Così nelle parole di Papa Francesco si trova la donna sorpresa in adulterio e trascinata da scribi e farisei. In un episodio evangelico che – dice - : “E’ tanto bello": "Mi piace tanto leggerlo e rileggerlo”. La portano di fronte a Gesù – spiega Francesco – non per chiedere il suo parere, ma per tendergli un tranello.
“Se Gesù seguirà la severità della legge, approvando la lapidazione della donna, perderà la sua fama di mitezza e bontà che tanto affascina il popolo; se invece vorrà essere misericordioso, dovrà andare contro la legge, che Egli stesso ha detto di non voler abolire ma compiere”.
Il Papa a braccio parla di “gente cattiva” che sembrava assetata di sangue, della “cattiva intenzione” degli accusatori. Spiega che Gesù, compiendo il “gesto misterioso” di chinarsi e scrivere con il dito per terra “invita tutti alla calma, a non agire sull’onda dell’impulsività, e a cercare la giustizia di Dio”. Il Papa dice: “Forse faceva disegni, alcuni dicono che scriveva i peccati dei farisei … mah … scriveva”. Poi, “la risposta che - ricorda Francesco - spiazza gli accusatori”:
“Chi è senza peccato, scagli la prima pietra. Tutti deposero le 'armi', cioè le pietre pronte ad essere scagliate, sia quelle visibili contro la donna, sia quelle nascoste contro Gesù".
E mentre il Signore continua a scrivere per terra, gli accusatori se ne vanno uno dopo l’altro, incominciando dai più anziani, più consapevoli di non essere senza peccato. Francesco aggiunge a braccio: l’espressione “a testa bassa”. Ricorda: “Quanto bene ci fa essere consapevoli che anche noi siamo peccatori!. quando sparliamo degli altri e tutte queste cose che conosciamo".
Il Papa chiede coraggio:
“E quanto bene ci farà avere il coraggio di far cadere a terra le pietre che abbiamo per scagliarle contro gli altri, e pensare un po’ ai nostri peccati".
“Rimasero lì solo la donna e Gesù: la miseria e la misericordia, una di fronte all’altra”, dice Francesco.
"Basta lo sguardo pieno di misericordia e di amore, per far sentire a quella persona – forse per la prima volta – che ha una dignità. Che lei non è il suo peccato, che può cambiare vita, può uscire dalle sue schiavitù e camminare in una strada nuova”.
La sua esperienza - ci ricorda Papa Francesco - rappresenta la volontà di Dio per ognuno di noi: non la nostra condanna, ma la nostra salvezza attraverso Gesù. Questa la sentenza di Dio:
“Non voglio che tu muoia, ma che tu viva”.“Dio non ci inchioda al nostro peccato, non ci identifica con il male che abbiamo commesso. Abbiamo un nome, e Dio non identifica questo nome con il peccato che abbiamo commesso".
“Dio vuole - spiega Francesco - che la nostra libertà si converta dal male al bene, e questo è possibile con la sua grazia". La richiesta di aiuto a Maria, perchè ci aiuti ad affidarci completamente alla misericordia di Dio, per diventare creature nuove.
Dopo la preghiera mariana, il saluto ai presenti, in particolare a tanti gruppi: quelli provenienti da Roma, dall’Italia e da diversi Paesi. E poi il riferimento al dono del Vangelo tascabile distribuito gratuitamente dai volontari del Dispensario pediatrico Santa Marta in Vaticano, con alcuni anziani e nonni di Roma. Si tratta del Vangelo di Luca, l’evangelista che riporta le parole di Gesù: “Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro”, da cui è tratto il tema dell’ Anno Giubilare. Il Papa aggiunge: ”E alla fine, nella pagina 123, ci sono le sette opere di misericordia corporale e le sette opere di misericordia spirituali: ma, sarebbe bello che le imparaste a memoria, così è più facile farle!”
L’invito di Papa Francesco:
“Vi invito a prendere questo Vangelo perchè la misericordia del Padre si faccia opere in voi”.
C’è anche un’indicazione precisa per i volontari, che esprime l’attenzione speciale di Francesco a non dimenticare nessuno: “E a voi, i volontari, i nonni, le nonne che distribuirete il Vangelo, pensate alla gente che è in Piazza Pio XII – si vede che non è potuta entrare – che anche loro ricevano questo Vangelo.”
L’augurio a tutti di “una buona domenica” e la consueta richiesta: “Per favore, non dimenticate di pregare per me”. “Buon pranzo e arrivederci!”
Radio Vaticana Papa Francesco all’Angelus commenta l’episodio evangelico della donna adultera e sottolinea: “Dio non vuole mai la morte del peccatore, ma che si converta e viva”. Parla delle pietre, che gli accusatori non scagliano, come di possibili “armi” contro la donna ma anche contro Gesù. Poi, il dono dei Vangeli tascabili e il pensiero forte del Papa ai nonni che lo distribuiscono in Piazza e a tutti i nonni che trasmettono la fede. Le sue parole nel servizio di Fausta Speranza:
“Tra la misericordia del Figlio di Dio e la violenza, la rabbia dei suoi accusatori”. Così nelle parole di Papa Francesco si trova la donna sorpresa in adulterio e trascinata da scribi e farisei. In un episodio evangelico che – dice - : “E’ tanto bello": "Mi piace tanto leggerlo e rileggerlo”. La portano di fronte a Gesù – spiega Francesco – non per chiedere il suo parere, ma per tendergli un tranello.
“Se Gesù seguirà la severità della legge, approvando la lapidazione della donna, perderà la sua fama di mitezza e bontà che tanto affascina il popolo; se invece vorrà essere misericordioso, dovrà andare contro la legge, che Egli stesso ha detto di non voler abolire ma compiere”.
Il Papa a braccio parla di “gente cattiva” che sembrava assetata di sangue, della “cattiva intenzione” degli accusatori. Spiega che Gesù, compiendo il “gesto misterioso” di chinarsi e scrivere con il dito per terra “invita tutti alla calma, a non agire sull’onda dell’impulsività, e a cercare la giustizia di Dio”. Il Papa dice: “Forse faceva disegni, alcuni dicono che scriveva i peccati dei farisei … mah … scriveva”. Poi, “la risposta che - ricorda Francesco - spiazza gli accusatori”:
“Chi è senza peccato, scagli la prima pietra. Tutti deposero le 'armi', cioè le pietre pronte ad essere scagliate, sia quelle visibili contro la donna, sia quelle nascoste contro Gesù".
E mentre il Signore continua a scrivere per terra, gli accusatori se ne vanno uno dopo l’altro, incominciando dai più anziani, più consapevoli di non essere senza peccato. Francesco aggiunge a braccio: l’espressione “a testa bassa”. Ricorda: “Quanto bene ci fa essere consapevoli che anche noi siamo peccatori!. quando sparliamo degli altri e tutte queste cose che conosciamo".
Il Papa chiede coraggio:
“E quanto bene ci farà avere il coraggio di far cadere a terra le pietre che abbiamo per scagliarle contro gli altri, e pensare un po’ ai nostri peccati".
“Rimasero lì solo la donna e Gesù: la miseria e la misericordia, una di fronte all’altra”, dice Francesco.
"Basta lo sguardo pieno di misericordia e di amore, per far sentire a quella persona – forse per la prima volta – che ha una dignità. Che lei non è il suo peccato, che può cambiare vita, può uscire dalle sue schiavitù e camminare in una strada nuova”.
La sua esperienza - ci ricorda Papa Francesco - rappresenta la volontà di Dio per ognuno di noi: non la nostra condanna, ma la nostra salvezza attraverso Gesù. Questa la sentenza di Dio:
“Non voglio che tu muoia, ma che tu viva”.“Dio non ci inchioda al nostro peccato, non ci identifica con il male che abbiamo commesso. Abbiamo un nome, e Dio non identifica questo nome con il peccato che abbiamo commesso".
“Dio vuole - spiega Francesco - che la nostra libertà si converta dal male al bene, e questo è possibile con la sua grazia". La richiesta di aiuto a Maria, perchè ci aiuti ad affidarci completamente alla misericordia di Dio, per diventare creature nuove.
Dopo la preghiera mariana, il saluto ai presenti, in particolare a tanti gruppi: quelli provenienti da Roma, dall’Italia e da diversi Paesi. E poi il riferimento al dono del Vangelo tascabile distribuito gratuitamente dai volontari del Dispensario pediatrico Santa Marta in Vaticano, con alcuni anziani e nonni di Roma. Si tratta del Vangelo di Luca, l’evangelista che riporta le parole di Gesù: “Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro”, da cui è tratto il tema dell’ Anno Giubilare. Il Papa aggiunge: ”E alla fine, nella pagina 123, ci sono le sette opere di misericordia corporale e le sette opere di misericordia spirituali: ma, sarebbe bello che le imparaste a memoria, così è più facile farle!”
L’invito di Papa Francesco:
“Vi invito a prendere questo Vangelo perchè la misericordia del Padre si faccia opere in voi”.
C’è anche un’indicazione precisa per i volontari, che esprime l’attenzione speciale di Francesco a non dimenticare nessuno: “E a voi, i volontari, i nonni, le nonne che distribuirete il Vangelo, pensate alla gente che è in Piazza Pio XII – si vede che non è potuta entrare – che anche loro ricevano questo Vangelo.”
L’augurio a tutti di “una buona domenica” e la consueta richiesta: “Per favore, non dimenticate di pregare per me”. “Buon pranzo e arrivederci!”
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