Gli studi di un team inglese lasciano ben sperare per la lotta all'Alzheimer.
di Paolo Antonio Magrì
Anche il cervello ha il Gps. Il nostro sistema di orientamento è assicurato da cellule a griglia – i neuroni Gps – che funzionano come i più moderni navigatori quando ci muoviamo nello spazio. Per la prima volta un team di scienziati dell'University College di Londra-Ucl – lo studio è stato pubblicato su 'Current' Biology' – ha osservato un'attività delle cellule a griglia in un gruppo di volontari sani ai quali era stato chiesto di immaginarsi in viaggio all'interno di un ambiente. Lo studio – finanziato dal Medical Research Council e dal Wellcome Trust – apre la strada verso nuove ipotesi in merito ai compiti ai quali sarebbe deputata questa tipologia di cellule, e soprattutto prospetta nuovi orizzonti nella lotta all'Alzheimer.
Nel loro esperimento, i ricercatori – utilizzando la risonanza magnetica funzionale – hanno visto “accendersi” i neuroni Gps dei partecipanti in modo consistente a livello della corteccia entorinale, hub cerebrale della memoria e della navigazione dello spazio, e una delle prime aree ad essere danneggiate dall’Alzheimer. Il lavoro del team inglese potrebbe aiutare, quindi, a spiegare la ragione della difficoltà nei processi di memorizzazione e immaginazione che caratterizza le persone colpite da questa forma di demenza.
"Le persone malate di Alzheimer possono avere difficoltà nel visualizzare o ricordare delle scene e le nostre ultime osservazioni contribuiscono a spiegare il perché", afferma Neil Burgess, direttore dell'Istituto di neuroscienze cognitive dell'Ucl. "In precedenza – aggiunge – abbiamo sviluppato un esame detto 'Test delle 4 montagne': i partecipanti devono tenere in mente dei paesaggi montuosi e poi cercare di riconoscerli fra 4 diversi scenari, uno dei quali è quello giusto mostrato da un punto di vista differente. Le performance ottenute a questa prova si sono dimostrate associate al grado di progressione dell'Alzheimer, e ora la nostra ricerca indica che le difficoltà riscontrate dai pazienti nel test possono essere legate a una perdita di cellule a griglia nella corteggia entorinale".
I neuroni a griglia costituiscono una frontiera importante e affascinante per la medicina moderna. La loro descrizione è valsa il Nobel per la Medicina 2014 al britannico John O'Keefe e ai coniugi norvegesi May-Britt ed Edvard Moser. Nuovi sviluppi si attendono dalla ricerca che ha il merito di avere fissato un punto fondamentale: le cellule Gps possono contribuire a ben più di una semplice navigazione spaziale e sono coinvolte in generale nella pianificazione e nell'immaginazione il futuro.
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Fonte: adnkronos - sciencenewsline
di Paolo Antonio Magrì
Anche il cervello ha il Gps. Il nostro sistema di orientamento è assicurato da cellule a griglia – i neuroni Gps – che funzionano come i più moderni navigatori quando ci muoviamo nello spazio. Per la prima volta un team di scienziati dell'University College di Londra-Ucl – lo studio è stato pubblicato su 'Current' Biology' – ha osservato un'attività delle cellule a griglia in un gruppo di volontari sani ai quali era stato chiesto di immaginarsi in viaggio all'interno di un ambiente. Lo studio – finanziato dal Medical Research Council e dal Wellcome Trust – apre la strada verso nuove ipotesi in merito ai compiti ai quali sarebbe deputata questa tipologia di cellule, e soprattutto prospetta nuovi orizzonti nella lotta all'Alzheimer.
Nel loro esperimento, i ricercatori – utilizzando la risonanza magnetica funzionale – hanno visto “accendersi” i neuroni Gps dei partecipanti in modo consistente a livello della corteccia entorinale, hub cerebrale della memoria e della navigazione dello spazio, e una delle prime aree ad essere danneggiate dall’Alzheimer. Il lavoro del team inglese potrebbe aiutare, quindi, a spiegare la ragione della difficoltà nei processi di memorizzazione e immaginazione che caratterizza le persone colpite da questa forma di demenza.
"Le persone malate di Alzheimer possono avere difficoltà nel visualizzare o ricordare delle scene e le nostre ultime osservazioni contribuiscono a spiegare il perché", afferma Neil Burgess, direttore dell'Istituto di neuroscienze cognitive dell'Ucl. "In precedenza – aggiunge – abbiamo sviluppato un esame detto 'Test delle 4 montagne': i partecipanti devono tenere in mente dei paesaggi montuosi e poi cercare di riconoscerli fra 4 diversi scenari, uno dei quali è quello giusto mostrato da un punto di vista differente. Le performance ottenute a questa prova si sono dimostrate associate al grado di progressione dell'Alzheimer, e ora la nostra ricerca indica che le difficoltà riscontrate dai pazienti nel test possono essere legate a una perdita di cellule a griglia nella corteggia entorinale".
I neuroni a griglia costituiscono una frontiera importante e affascinante per la medicina moderna. La loro descrizione è valsa il Nobel per la Medicina 2014 al britannico John O'Keefe e ai coniugi norvegesi May-Britt ed Edvard Moser. Nuovi sviluppi si attendono dalla ricerca che ha il merito di avere fissato un punto fondamentale: le cellule Gps possono contribuire a ben più di una semplice navigazione spaziale e sono coinvolte in generale nella pianificazione e nell'immaginazione il futuro.
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