Eni ha avviato la produzione del giacimento di Goliat, situato 85 km a nord ovest di Hammerfest, nella Licenza 229 (PL 229), in una zona priva di ghiacci del Mare di Barents, al largo della Norvegia.
Goliat, il primo giacimento a olio ad entrare in produzione nel Mare di Barents, è stato sviluppato attraverso la più grande e sofisticata unità galleggiante di produzione e stoccaggio cilindrica (FPSO) al mondo, che ha una capacità di 1 milione di barili di olio e che è stata costruita con le più avanzate tecnologie per affrontare le sfide tecnico-ambientali legate all’operatività in ambiente Artico.
La produzione giornaliera raggiungerà 100.000 barili di olio al giorno (65.000 barili di olio al giorno in quota Eni).
Secondo le stime il giacimento contiene riserve pari a circa 180 milioni di barili di olio.
La produzione avverrà attraverso un sistema sottomarino composto da 22 pozzi (17 dei quali già completati), di cui 12 sono pozzi di produzione, 7 serviranno a iniettare l’acqua nel giacimento e tre per iniettare gas. Goliat, inoltre, utilizza le soluzioni tecnologiche più avanzate per minimizzare l'impatto sull'ambiente. Goliat riceve energia elettrica da terra per mezzo di cavi sottomarini, il che permette di ridurre le emissioni di CO2 del 50% rispetto ad altre soluzioni, mentre l'acqua e il gas prodotti sono re-iniettati nel giacimento.
L'avvio di Goliat rappresenta una tappa importante nel piano di crescita di Eni e contribuirà in modo significativo alla generazione di cash flow.
Nella Licenza 229, Eni detiene una quota del 65% (operatore), mentre la norvegese Statoil detiene il rimanente 35%.
Eni è presente in Norvegia dal 1965, dove opera attraverso la controllata Eni Norge AS. Nel Paese la società ha interessi in licenze esplorative e giacimenti in produzione, tra i quali Ekofisk, Åsgard, Heidrun e Kristin, con una produzione equity complessiva nel 2015 pari a 106 mila barili equivalenti al giorno.
Goliat, il primo giacimento a olio ad entrare in produzione nel Mare di Barents, è stato sviluppato attraverso la più grande e sofisticata unità galleggiante di produzione e stoccaggio cilindrica (FPSO) al mondo, che ha una capacità di 1 milione di barili di olio e che è stata costruita con le più avanzate tecnologie per affrontare le sfide tecnico-ambientali legate all’operatività in ambiente Artico.
La produzione giornaliera raggiungerà 100.000 barili di olio al giorno (65.000 barili di olio al giorno in quota Eni).
Secondo le stime il giacimento contiene riserve pari a circa 180 milioni di barili di olio.
La produzione avverrà attraverso un sistema sottomarino composto da 22 pozzi (17 dei quali già completati), di cui 12 sono pozzi di produzione, 7 serviranno a iniettare l’acqua nel giacimento e tre per iniettare gas. Goliat, inoltre, utilizza le soluzioni tecnologiche più avanzate per minimizzare l'impatto sull'ambiente. Goliat riceve energia elettrica da terra per mezzo di cavi sottomarini, il che permette di ridurre le emissioni di CO2 del 50% rispetto ad altre soluzioni, mentre l'acqua e il gas prodotti sono re-iniettati nel giacimento.
L'avvio di Goliat rappresenta una tappa importante nel piano di crescita di Eni e contribuirà in modo significativo alla generazione di cash flow.
Nella Licenza 229, Eni detiene una quota del 65% (operatore), mentre la norvegese Statoil detiene il rimanente 35%.
Eni è presente in Norvegia dal 1965, dove opera attraverso la controllata Eni Norge AS. Nel Paese la società ha interessi in licenze esplorative e giacimenti in produzione, tra i quali Ekofisk, Åsgard, Heidrun e Kristin, con una produzione equity complessiva nel 2015 pari a 106 mila barili equivalenti al giorno.
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