Vertice dell’Unione europea a Bruxelles: Il presidente della Commissione Juncker si è detto "cautamente ottimista" sulla trattativa con Ankara, ma l'ultima bozza di accordo proposta al governo turco sembra essere molto meno in linea con le richieste di Erdogan.
Bruxelles (AsiaNews) - Trovare un’intesa a ventotto per un accordo da proporre alla Turchia perché agisca seriamente per bloccare il flusso dei migranti verso la Grecia e combattere i trafficanti di uomini, in risposta alle richieste di Ankara che vuole più fondi, l’esenzione dal visto per l'area Schengen per i suoi cittadini e una accelerazione dei negoziati per il suo ingresso nella UE. E’ il difficile obiettivo che si propone il vertice europeo di oggi pomeriggio a Bruxelles, il terzo che in poche settimane affronta la questione dei migranti verso l’Europa. Un incontro al quale domani si dovrebbe unire il primo ministro turco Ahmet Davutoglu. In vista del vertice, il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ha ammesso che rimane irrisolto il "catalogo dei problemi" per trovare un accordo. A sollecitarlo è in particolare il cancelliere tedesco Angela Merkel che ieri, parlando al Parlamento del suo Paese, ha esortato gli Stati membri dell'UE a fare di più. "Quello che la Turchia ha fatto per ... circa 2,7 milioni di rifugiati – ha detto - non può essere lodato altamente abbastanza” e “l'Europa non si è coperta di gloria per il modo in cui, come unione di 28 Stati membri con 500 milioni di cittadini, si è impegnata per una equa condivisione degli oneri”.
Nel vertice della settimana scorsa nel piano inizialmente proposto, i leader dell'UE dicevano che in cambio di azioni sulla crisi dei migranti, l'esenzione dal visto per l'Europa per i cittadini turchi sarebbe ammessa da giugno, si impegnavano per accrescere gli aiuti finanziari e si dicevano disponibili a intensificare i colloqui su un'eventuale adesione della Turchia all'UE. Ma l'ultima bozza di accordo proposta al governo turco sembra essere molto meno in linea con le richieste di Ankara. In primo luogo non c'è alcuna garanzia che la richiesta di adesione all'UE della Turchia sarà accelerata, c’è solo un impegno per prepararsi a ulteriori negoziati nel più breve tempo possibile. Poi l'esenzione dal visto per l'area Schengen per i cittadini turchi entro la fine del mese di giugno dipenderà dal rispetto di Ankara di tutte le 72 condizioni stabilite dalla UE e infine, non vi è alcuna certezza che gli aiuti finanziari per i rifugiati siriani in Turchia saranno raddoppiati rispetto ai tre miliardi di euro già promessi, ma saranno legati ai risultati positivi dati dalla prima tranche di denaro.
E c’è anche la questione giuridica, oltre che etica, posta dall’idea di costringere al rientro in Turchia di tutti i migranti irregolari che arrivino in Grecia. Senza dimenticare che, senza fare alcun riferimento al vertice europeo, ieri papa Francesco è tornato a chiedere “Com’è possibile che tanta sofferenza possa abbattersi su uomini, donne, bambini innocenti?”. “Quando cercano di entrare in qualche altra parte gli chiudono la porta. E sono lì, al confine perché tante porte e tanti cuori sono chiusi. I migranti di oggi che soffrono il freddo, senza cibo e non possono entrare, non sentono l’accoglienza. A me piace tanto sentire quando vedo le nazioni, i governanti che aprono il cuore e aprono le porte!”. Tutto ciò nonostante, il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker si è detto "cautamente ottimista" sulla possibilità che il vertice giunga a un accordo.
Bruxelles (AsiaNews) - Trovare un’intesa a ventotto per un accordo da proporre alla Turchia perché agisca seriamente per bloccare il flusso dei migranti verso la Grecia e combattere i trafficanti di uomini, in risposta alle richieste di Ankara che vuole più fondi, l’esenzione dal visto per l'area Schengen per i suoi cittadini e una accelerazione dei negoziati per il suo ingresso nella UE. E’ il difficile obiettivo che si propone il vertice europeo di oggi pomeriggio a Bruxelles, il terzo che in poche settimane affronta la questione dei migranti verso l’Europa. Un incontro al quale domani si dovrebbe unire il primo ministro turco Ahmet Davutoglu. In vista del vertice, il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ha ammesso che rimane irrisolto il "catalogo dei problemi" per trovare un accordo. A sollecitarlo è in particolare il cancelliere tedesco Angela Merkel che ieri, parlando al Parlamento del suo Paese, ha esortato gli Stati membri dell'UE a fare di più. "Quello che la Turchia ha fatto per ... circa 2,7 milioni di rifugiati – ha detto - non può essere lodato altamente abbastanza” e “l'Europa non si è coperta di gloria per il modo in cui, come unione di 28 Stati membri con 500 milioni di cittadini, si è impegnata per una equa condivisione degli oneri”.
Nel vertice della settimana scorsa nel piano inizialmente proposto, i leader dell'UE dicevano che in cambio di azioni sulla crisi dei migranti, l'esenzione dal visto per l'Europa per i cittadini turchi sarebbe ammessa da giugno, si impegnavano per accrescere gli aiuti finanziari e si dicevano disponibili a intensificare i colloqui su un'eventuale adesione della Turchia all'UE. Ma l'ultima bozza di accordo proposta al governo turco sembra essere molto meno in linea con le richieste di Ankara. In primo luogo non c'è alcuna garanzia che la richiesta di adesione all'UE della Turchia sarà accelerata, c’è solo un impegno per prepararsi a ulteriori negoziati nel più breve tempo possibile. Poi l'esenzione dal visto per l'area Schengen per i cittadini turchi entro la fine del mese di giugno dipenderà dal rispetto di Ankara di tutte le 72 condizioni stabilite dalla UE e infine, non vi è alcuna certezza che gli aiuti finanziari per i rifugiati siriani in Turchia saranno raddoppiati rispetto ai tre miliardi di euro già promessi, ma saranno legati ai risultati positivi dati dalla prima tranche di denaro.
E c’è anche la questione giuridica, oltre che etica, posta dall’idea di costringere al rientro in Turchia di tutti i migranti irregolari che arrivino in Grecia. Senza dimenticare che, senza fare alcun riferimento al vertice europeo, ieri papa Francesco è tornato a chiedere “Com’è possibile che tanta sofferenza possa abbattersi su uomini, donne, bambini innocenti?”. “Quando cercano di entrare in qualche altra parte gli chiudono la porta. E sono lì, al confine perché tante porte e tanti cuori sono chiusi. I migranti di oggi che soffrono il freddo, senza cibo e non possono entrare, non sentono l’accoglienza. A me piace tanto sentire quando vedo le nazioni, i governanti che aprono il cuore e aprono le porte!”. Tutto ciò nonostante, il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker si è detto "cautamente ottimista" sulla possibilità che il vertice giunga a un accordo.
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