domenica, marzo 20, 2016
Proseguono senza sosta nel sud dell’Italia gli sbarchi dei migranti, il cui destino di ingiustizia e sofferenza paragonato a quello di Gesù davanti a Pilato, è stato ricordato oggi da Papa Francesco nell’omelia della celebrazione della Domenica delle Palme. Purtroppo, con l’incremento dei viaggi, aumentano anche i morti nel Mediterraneo e nell’Egeo. Il servizio di Roberta Barbi: ascolta  

Radio Vaticana - È morto schiacciato nella calca di un gommone stipato fino all’inverosimile, il cittadino ivoriano vittima di questa ennesima domenica di sbarchi. La polizia di Ragusa ha fermato lo scafista che guidava il natante con a bordo 125 migranti, per lo più ghanesi, nigeriani, marocchini, maliani, senegalesi, originari del Togo e provenienti dal Corno d’Africa. In totale sono 358 i migranti – comprese 27 donne e 8 minori – tratti in salvo su tre imbarcazioni dalla Guardia Costiera italiana e trasferiti a Pozzallo, mentre 470, tutti subsahariani, una donna incinta e 15 minorenni tra cui un bambino di appena 3 anni, i migranti arrivati sani e salvi ad Augusta grazie all’intervento della Marina militare.

Nuova tragedia nell'Egeo
È andata decisamente peggio nel Mar Egeo, dove si contano due uomini arrivati morti nell’isola di Lesbo su un barcone proveniente dalla Turchia, mentre i corpi senza vita di due bambine, rispettivamente di uno e due anni, sono stati recuperati nelle acque vicino all’isola di Rodi. Nelle ultime 24 ore, sono 875 gli immigrati arrivati nelle isole greche, secondo i dati pubblicati dal centro di gestione della crisi del governo ellenico proprio nel giorno in cui entra in vigore il nuovo accordo tra l’Unione Europea e la Turchia in tema d’immigrazione. Da oggi, infatti, i centri di registrazione sulle isole saranno la destinazione finale dei viaggi della speranza e i profughi che vi arriveranno potranno scegliere se fare richiesta d’asilo in Grecia o essere riportati in Turchia.

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