sabato, marzo 26, 2016
Questa Mattina a Santa Maria Maggiore, Il cardinale Santos Abril y Castelló, arciprete della Basilica, ha presieduto la celebrazione dell'attesa di Maria. Un rito di passaggio che unisce l'Oriente e l'Occidente cristiano.

di Dario Cataldo

Il Sabato Santo è il giorno del silenzio. È il giorno in cui la Chiesa non celebra il Sacramento dell'Eucarestia, nell'attesa della Resurrezione di Cristo. Il clima di sconforto che accomuna i fedeli alla primissima comunità delle origini, quella degli apostoli impauriti dopo la morte di Gesù, ha un comune denominatore.

La chiave di volta per comprendere è Maria, la madre di Gesù. L'attesa speranzosa nel Messia che sconfigge la morte e risorge dagli inferi è l'attesa del popolo in cammino verso la terra promessa, l'attesa dei cristiani nella “ Parusia” del figlio di Dio
.

Nonostante il buio della morte, la Beata Maria spera in comunione con l'umanità. Mediante una tradizionale evocazione che unisce la Chiesa latina e quella bizantina, si sottolinea l'importanza della Madonna quale mediatrice tra Dio e gli uomini.

Ermanno Toniolo, dell'ordine dei Servi di Maria – ordine mendicante della Chiesa Cattolica fondato nel XIII secolo a Firenze – ricorda come: “a fede si è raccolta tutta nel cuore della Madre in quel giorno. Nessuno ci credeva più; tutti pensavano che fosse fallito, il Signore. Lei sola portava, Lei che tutto ricorda nel cuore, le sue divine parole, con le quali aveva promesso che sì, sarebbe morto, ma poi il terzo giorno sarebbe risorto”.

Inoltre, continua il religioso: “Con questa fede ardente, con questa speranza viva, Lei rimane, pregando, implorando, per così dire anticipando la venuta del Signore con le sue suppliche, Lei che ne è la Madre. L’Ora della Madre, dunque, è il commemorare insieme, come figli, quello che Lei ha per noi sofferto, completando ciò che ancora mancava, dice Paolo, alla Passione di Cristo per la sua Chiesa e per il mondo”.

L'invito all'intercessione presso la Madre di Dio è l'invito a seguire il figlio seguendo il modello materno. La Vergine Maria durante tutto il Triduo Pasquale è segno tangibile di luminosa speranza in un tribolato cammino che porta al Calvario prima e alla Resurrezione dopo.

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