martedì, aprile 19, 2016
Nessun allarme terrorismo specifico sulle spiagge italiane. Fonti della nostra Intelligence smentiscono all'agenzia Agi la ricostruzione del giornale tedesco Bild. "Non risultano informazioni del genere", spiegano le stesse fonti, negando di aver segnalato ai colleghi tedeschi quanto rivelato dal giornale.

di Lorenzo Carchini

Allarme terrorismo sulle spiagge europee, in particolare in Italia e Spagna: lo scrive la tedesca Bild, che cita i servizi segreti italiani che hanno contattato quelli tedeschi. "Terrorismo pianificato sulle nostre spiagge!", scrive il giornale in apertura. Secondo gli esperti della sicurezza, "travestiti da venditori ambulanti" gli islamisti potrebbero farsi esplodere sulle spiagge europee.Un alto funzionario della sicurezza tedesca afferma:"Potrebbe darsi che in questo modo l'Isis concepisca una nuova dimensione di terrore. Le spiagge non possono essere protette".

"Non ho nessuna valutazione ulteriore da aggiungere a quella di smentita che è già stata fatta. Non vorrei ci fosse dell'allarmismo che danneggia il nostro turismo senza aggiungere nulla alla sicurezza". Lo ha detto il ministro dell'Interno Angelino Alfano interpellato sull'allarme lanciato oggi dalla Bild. "Stiamo lavorando molto - ha detto Alfano - sul piano della prevenzione, attraverso intercettazioni, controlli personali, controlli di navi e di veicoli, espulsione di soggetti radicalizzati. Nessun paese è a rischio zero, ma fin qui la prevenzione ha funzionato".

Dura reazione anche dal presidente del Copasir, Giacomo Stucchi: "Per quanto riguarda le informazioni in nostro possesso, mai nessuno ci ha parlato di pianificazione in corso di attentati di questo genere che non ci risultano nella maniera più assoluta - dichiara a LaPresse - Le fonti del giornale tedesco dovrebbero essere meglio verificate, anche perché se ci fosse stato un minimo allarme di questo genere sulle spiagge italiane avremmo già visto un innalzamento dell'attenzione da parte delle forze dell'ordine. Il fatto che non ci sia stato porta ragionevolmente a pensare che tali informazioni non siano basate su dati di realtà".


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