Bobba, sottosegretario al lavoro, a Mix24: Boeri? Bene la flessibilità in uscita. Il problema è il costo
Il sottosegretario al ministero del lavoro risponde a Boeri ai microfoni di Radio 24.
"Sono parole pesanti, però, guardare gli effetti di lungo periodo con lo sguardo dell'oggi non sempre ci fa cogliere dei fenomeni che poi possono sicuramente cambiare nel tempo". Luigi Bobba, sottosegretario al ministero del Lavoro con delega ai giovani, intervistato da Giovanni Minoli a Mix24 su Radio 24, commenta così le parole di Boeri, presidente dell'Inps, che parla di "generazione perduta" e di un rischio per intere generazioni a causa della disoccupazione giovanile.
Al conduttore che sottolinea che governare vuol dire anche proiettare nel tempo le scelte fatte, Bobba risponde:"Certamente, allora io potrei rispondere che proprio il fatto di aver privilegiato e sostenuto i contratti a tempo indeterminato è un modo di affrontare quel tema che oggi pone Boeri, perché la contribuzione è certa e non volatile come era in buona parte dei contratti di lavoro flessibile.Secondo, lo ha detto il ministro Padoan l'altro giorno di fronte alla Commissione Bilancio, certamente il tema di ripensare la flessibilità in uscita da un punto di vista pensionistico è un elemento importante perché questo favorirebbe il turn-over, cioè l'ingresso di giovani al lavoro. Le soluzioni sono tante, tutte apprezzabili, il problema è vedere il costo di questa operazione.
Jobs Act, nel tempo effetto duraturo
Sempre ai microfoni di Mix24, il sottosegretario Bobba commenta gli effetti del Jobs Act a fronte dei dati Inps che evidenziano un rallentamento dei contratti a tempo indeterminato: "Diciamo tre cose brevissime. La prima, i nuovi posti di lavoro non dipendono esclusivamente o prioritariamente da questi incentivi, ma dal fatto che la crescita mantenga e si rafforzi. Secondo punto, sicuramente per i contratti a tempo indeterminato, io credo che questi incentivi produrranno nel tempo un effetto sostanzialmente duraturo, e questo perché oggi costano meno di quello che costano i contratti cosiddetti flessibili o atipici. Terzo ed ultimo aspetto è chiaro che, se il ritmo degli investimenti sarà ancora quello dell'anno scorso avremo una stabilizzazione di questo fenomeno".
"Sono parole pesanti, però, guardare gli effetti di lungo periodo con lo sguardo dell'oggi non sempre ci fa cogliere dei fenomeni che poi possono sicuramente cambiare nel tempo". Luigi Bobba, sottosegretario al ministero del Lavoro con delega ai giovani, intervistato da Giovanni Minoli a Mix24 su Radio 24, commenta così le parole di Boeri, presidente dell'Inps, che parla di "generazione perduta" e di un rischio per intere generazioni a causa della disoccupazione giovanile.
Al conduttore che sottolinea che governare vuol dire anche proiettare nel tempo le scelte fatte, Bobba risponde:"Certamente, allora io potrei rispondere che proprio il fatto di aver privilegiato e sostenuto i contratti a tempo indeterminato è un modo di affrontare quel tema che oggi pone Boeri, perché la contribuzione è certa e non volatile come era in buona parte dei contratti di lavoro flessibile.Secondo, lo ha detto il ministro Padoan l'altro giorno di fronte alla Commissione Bilancio, certamente il tema di ripensare la flessibilità in uscita da un punto di vista pensionistico è un elemento importante perché questo favorirebbe il turn-over, cioè l'ingresso di giovani al lavoro. Le soluzioni sono tante, tutte apprezzabili, il problema è vedere il costo di questa operazione.
Jobs Act, nel tempo effetto duraturo
Sempre ai microfoni di Mix24, il sottosegretario Bobba commenta gli effetti del Jobs Act a fronte dei dati Inps che evidenziano un rallentamento dei contratti a tempo indeterminato: "Diciamo tre cose brevissime. La prima, i nuovi posti di lavoro non dipendono esclusivamente o prioritariamente da questi incentivi, ma dal fatto che la crescita mantenga e si rafforzi. Secondo punto, sicuramente per i contratti a tempo indeterminato, io credo che questi incentivi produrranno nel tempo un effetto sostanzialmente duraturo, e questo perché oggi costano meno di quello che costano i contratti cosiddetti flessibili o atipici. Terzo ed ultimo aspetto è chiaro che, se il ritmo degli investimenti sarà ancora quello dell'anno scorso avremo una stabilizzazione di questo fenomeno".
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