È stata raggiunta l'intesa sul deficit con Bruxelles, che concederà all'Italia 11 miliardi in più di spazio di manovra. Governo implora più flessibilità anche nel 2017.
WSI - Finalmente una buona notizia per Renzi e Padoan che ultimamente hanno dovuto fare i conti con scandali interni al partito e dati congiunturali poco incoraggianti. È stata raggiunta l’intesa sul deficit con l’Unione Europea, che concederà all’Italia maggiore flessibilità per 11 miliardi. Le stime governative sul Pil di quest’anno, in compenso sono state tagliate dello 0,4% rispetto al +1,6% previsto in precedenza: stando a quanto risulta dalla bozza del Def che sarà esaminata dal Consiglio dei Ministri, l’economia italiana registrerà una crescita +1,2% quest’anno seguirà un +1,4% l’anno prossimo. Il tasso di crescita del Pil sarà poi dell`1,5 percento nel 2018 ed infine dell`1,4 percento nel 2019.
Dalla bozza emerge anche una stabilizzazione del rapporto debito/Pil nel 2015 e una stima per il 2016 di un calo dal 132,7% al 132,4%, fino al 124,3% nel 2019. Il debito scende tuttavia meno del previsto, in quanto il valore atteso risulta superiore di 1 punto rispetto a quanto stimato a settembre.
Sul fronte deficit, dopo il calo al 2,6% del Pil nel 2015, ci sarà una ulteriore discesa fino al 2,3% (contro il 2,4% inizialmente atteso), per arrivare a una flessione all’1,8% del Pil nel 2017. Tuttavia, proprio a proposito del 2017, la revisione del deficit è stata decisamente al rialzo, dal momento che nel settembre scorso di prevedeva un calo del deficit fino all’1,1%. Successivamente, nel 2019, l’Italia dovrebbe essere capace, in base alle previsioni, di riportare addirittura un surplus, sebbene in misura lieve.
Riguardo all’inflazione, si prevede un tasso all’1,3% nel 2017 e all’1,6% nel 2018. La disoccupazione è stimata in calo all’11,4% nel 2016, per scendere poi sotto la soglia del 10% nel 2019. Tra un mese dovrebbe arrivare una misura per aiutare le imprese e alimentare la crescita. Secondo i calcoli di Padoan il decreto, che dovrebbe dare una spinta dello 0,2% al Pil, prevede un azzeramento della tassa sui capital gain per chi investe in piccole e medie imprese e l’introduzione di conti-titoli mirati per favorire gli investimenti.
Si parla nella bozza anche dell’arrivo di un superbonus per le aziende che trasformeranno i tirocini in assunzioni con contratto a tempo indeterminato. L’incentivo è previsto per i datori di lavoro che assumono con un contratto a tempo indeterminato un giovane tra i 16 e i 29 anni che abbia svolto o stia svolgendo un tirocinio extracurricolare nell’ambito della Garanzia Giovani. Il governo Renzi, incontentabile, chiederà altra flessibilità alle autorità europee, allo scopo di ottenere un maggiore margine di manovra per poter ridurre le tasse sulle imprese (taglio dell’aliquota Ires), mentre per l’Irpef si dovrà ancora aspettare, probabilmente il 2018. La bozza Def parla così di una riduzione del rapporto tra debito pubblico e Pil, mentre le anticipazioni stampa affermano che nel 2017 veranno sterilizzati gli aumenti Iva e accise e resterà intatto il piano delle privatizzazioni.
Nel testo della bozza si legge che: “Il Governo sta dando attuazione al programma di privatizzazioni di società partecipate e proprietà immobiliari, con l`obiettivo di ridurre il debito pubblico e aprire il capitale delle società al mercato. Nel 2015 il gettito a favore dell`Erario è stato equivalente a più dello 0,4 percento del Pil, pari a oltre 6,5 miliardi. Il programma per i prossimi anni prevede entrate pari allo 0,5 per cento del Pil l`anno nel 2016, 2017 e 2018, e allo 0,3 per cento nel 2019. Tra le operazioni concluse nel 2015 rientrano la cessione al mercato di una quota del capitale di Enel e il collocamento in Borsa di azioni di Poste Italiane nella misura del 33,2 percento del capitale”. Ancora: “per il 2016sono state fissate le modalità per l`alienazione di una quota fino al 49 per cento del capitale sociale di Enav. Altre operazioni verranno attuate in corso d`anno in funzione degli obiettivi di gettito. La privatizzazione delle Ferrovie dello Stato o sue componenti rientra nel programma di medio periodo del Governo”.
WSI - Finalmente una buona notizia per Renzi e Padoan che ultimamente hanno dovuto fare i conti con scandali interni al partito e dati congiunturali poco incoraggianti. È stata raggiunta l’intesa sul deficit con l’Unione Europea, che concederà all’Italia maggiore flessibilità per 11 miliardi. Le stime governative sul Pil di quest’anno, in compenso sono state tagliate dello 0,4% rispetto al +1,6% previsto in precedenza: stando a quanto risulta dalla bozza del Def che sarà esaminata dal Consiglio dei Ministri, l’economia italiana registrerà una crescita +1,2% quest’anno seguirà un +1,4% l’anno prossimo. Il tasso di crescita del Pil sarà poi dell`1,5 percento nel 2018 ed infine dell`1,4 percento nel 2019.
Dalla bozza emerge anche una stabilizzazione del rapporto debito/Pil nel 2015 e una stima per il 2016 di un calo dal 132,7% al 132,4%, fino al 124,3% nel 2019. Il debito scende tuttavia meno del previsto, in quanto il valore atteso risulta superiore di 1 punto rispetto a quanto stimato a settembre.
Sul fronte deficit, dopo il calo al 2,6% del Pil nel 2015, ci sarà una ulteriore discesa fino al 2,3% (contro il 2,4% inizialmente atteso), per arrivare a una flessione all’1,8% del Pil nel 2017. Tuttavia, proprio a proposito del 2017, la revisione del deficit è stata decisamente al rialzo, dal momento che nel settembre scorso di prevedeva un calo del deficit fino all’1,1%. Successivamente, nel 2019, l’Italia dovrebbe essere capace, in base alle previsioni, di riportare addirittura un surplus, sebbene in misura lieve.
Riguardo all’inflazione, si prevede un tasso all’1,3% nel 2017 e all’1,6% nel 2018. La disoccupazione è stimata in calo all’11,4% nel 2016, per scendere poi sotto la soglia del 10% nel 2019. Tra un mese dovrebbe arrivare una misura per aiutare le imprese e alimentare la crescita. Secondo i calcoli di Padoan il decreto, che dovrebbe dare una spinta dello 0,2% al Pil, prevede un azzeramento della tassa sui capital gain per chi investe in piccole e medie imprese e l’introduzione di conti-titoli mirati per favorire gli investimenti.
Si parla nella bozza anche dell’arrivo di un superbonus per le aziende che trasformeranno i tirocini in assunzioni con contratto a tempo indeterminato. L’incentivo è previsto per i datori di lavoro che assumono con un contratto a tempo indeterminato un giovane tra i 16 e i 29 anni che abbia svolto o stia svolgendo un tirocinio extracurricolare nell’ambito della Garanzia Giovani. Il governo Renzi, incontentabile, chiederà altra flessibilità alle autorità europee, allo scopo di ottenere un maggiore margine di manovra per poter ridurre le tasse sulle imprese (taglio dell’aliquota Ires), mentre per l’Irpef si dovrà ancora aspettare, probabilmente il 2018. La bozza Def parla così di una riduzione del rapporto tra debito pubblico e Pil, mentre le anticipazioni stampa affermano che nel 2017 veranno sterilizzati gli aumenti Iva e accise e resterà intatto il piano delle privatizzazioni.
Nel testo della bozza si legge che: “Il Governo sta dando attuazione al programma di privatizzazioni di società partecipate e proprietà immobiliari, con l`obiettivo di ridurre il debito pubblico e aprire il capitale delle società al mercato. Nel 2015 il gettito a favore dell`Erario è stato equivalente a più dello 0,4 percento del Pil, pari a oltre 6,5 miliardi. Il programma per i prossimi anni prevede entrate pari allo 0,5 per cento del Pil l`anno nel 2016, 2017 e 2018, e allo 0,3 per cento nel 2019. Tra le operazioni concluse nel 2015 rientrano la cessione al mercato di una quota del capitale di Enel e il collocamento in Borsa di azioni di Poste Italiane nella misura del 33,2 percento del capitale”. Ancora: “per il 2016sono state fissate le modalità per l`alienazione di una quota fino al 49 per cento del capitale sociale di Enav. Altre operazioni verranno attuate in corso d`anno in funzione degli obiettivi di gettito. La privatizzazione delle Ferrovie dello Stato o sue componenti rientra nel programma di medio periodo del Governo”.
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