martedì, aprile 19, 2016
Si è spento lunedì all'ospedale di Venezia "serenamente e senza accanimento", ha precisato la moglie.

E' morto a Venezia Fulvio Roiter, uno dei più grandi fotografi italiani. Aveva 89 anni. Fulvio Roiter nasce a Meolo (Venezia) nel 1926. La sua passione per la fotografia inizia a vent'anni. La notizia è stata conferta dalla moglie, signora Louise Enmbo. Roiter, che ha legato il proprio nome ad alcune delle più belle immagini di Venezia, autore di un centinaio di libri, era malato da alcuni mesi. Si è spento ieri sera "serenamente, senza alcun accanimento", ha precisato la moglie, all'ospedale di Venezia.

Biografia - Fulvio Roiter nasce a Meolo (Venezia) nel 1926.
Inizia a fotografare a vent’anni; nel 1949 aderisce al circolo fotografico La Gondola di Venezia. Insieme con Paolo Monti, a cui è legato da intensa amicizia, scopre gli autori stranieri del gruppo Fotoform e le opere di Hans Hammarskjöld. Nel febbraio 1953, parte per il suo primo viaggio fotografico, il primo di una lunghissima serie, in Sicilia. La pubblicazione su "Camera", nel gennaio 1954, di alcune fotografie siciliane segna il suo debutto sulla scena internazionale. Ha incarico dalla Guilde du Livre di Losanna di realizzare un libro sull’Umbria di San Francesco. Qui, ai primi di gennaio del 1954, nell’arco di poche ore scatta quattro tra le fotografie più famose della sua intera carriera. Ombrie. Terre de saint-François vincerà il premio Nadar nel 1956.

Nella primavera del 1955 compie, in Mosquito, il periplo della Sardegna e, poche settimane più tardi, il primo viaggio in Andalusia, dove tornerà anche l’anno seguente.

Nella primavera del 1959 parte per il primo viaggio in Brasile, dove resta nove mesi e dove, tra il 1960 e il 1962, tornerà molte volte. Nell’inverno del 1959 lavora in Belgio; conosce la fotografa Lou Embo, che sposerà pochi mesi più tardi. Bruges, uno dei suoi libri più intensi, apparirà nel 1963 per i tipi de L’Arcade. Tra il 1962 e il 1964 fotografa a più riprese in Portogallo: a Nazarè, un villaggio di pescatori vicino Lisbona; in Algarve, nel Sud; a Madeira. Inizia a collaborare con Atlantis Verlag, con cui realizza innumerevoli libri negli anni Settanta. Viaggia, instancabilmente, in Persia, nel 1964, in Turchia, 1965, in Messico, 1966, in Libano, 1967, in Spagna, 1969, in Irlanda, 1970, in Louisiana e in Tunisia nel 1971.

Tra il 1972 e il 1974, scopre l’Africa equatoriale, con una serie di viaggi in Costa d’Avorio, dove realizza tra l’altro un celebre reportage in un villaggio Senufo; nello Zaire, dove fotografa le danze rituali dei Watussi e i pigmei del monte Hoyo; e in Niger, ad Agades, la porta del deserto. Da questi viaggi hanno origine i suoi celeberrimi libri fotografici: ad oggi, oltre sessanta i più importanti.

Su Facebook è giunto il cordoglio anche del Presidente della Regione Veneto Luca Zaia: 

Attraverso ognuna delle sue fotografie Fulvio ‪#‎Roiter‬, il grandissimo fotografo di Meolo (Venezia) mancato oggi all'età di 89 anni, ha parlato, ha raccontato, ha descritto, ha trasmesso emozioni. Continuerà a farlo anche adesso che ci ha lasciato, perché i suoi scatti sono immortali e con la sua arte continuerà ad essere tra noi, nel mondo.

Alla sua Venezia e al suo Veneto, Roiter ha dedicato amore, attenzione, scatti entrati nella storia, dando uno straordinario contributo a farci conoscere e apprezzare in tutto il mondo. Non è certo un caso se proprio con un volume in bianco e nero su Venezia, realizzato nel lontano 1954, iniziò la sua favolosa carriera.

Roiter ci lascia un’eredità culturale, storica e artistica di valore inestimabile, per la quale non lo ringrazieremo mai abbastanza.


È presente 1 commento

Luca ha detto...

Un grande fotografo che attraverso le sue immagini mi ha insegnato tanto!
Non come oggi dove con una digitale un pc e photoshop puoi falsificare praticamente ogni cosa!

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