giovedì, aprile 21, 2016
Diritti umani negati e il killer Breivik vince la causa. E’ successo nel freddo Nord Europa. E infatti c’è di che rabbrividire. 

 "De Docta Ignorantia"di Danilo Stefani

Una bella storia fresca dalla Norvegia. Il 22 luglio 2011 Anders Behring Breivik uccise 77 persone. Fu condannato a 21 anni di carcere. Ieri ha vinto la causa contro lo Stato norvegese: secondo il tribunale sono stati violati i diritti umani. Il regime di isolamento che dura da 5 anni, misura che per il tribunale è “inumana e degradante”, viola l’articolo 3 della Convenzione europea sui diritti umani.

Per il suo legale Oystein Storrvik, il trattamento, che comprende una cella troppo stretta e una corrispondenza senza privacy, stava causando un grave stress al suo cliente - che è già un soggetto "mentalmente fragile".

Nel 2014 Breivik aveva iniziato uno sciopero della fame per ottenere una Playstation 3. Viveva con la console per i video giochi, la tv, una mini palestra per fare ginnastica, e la “cella” era di 35 metri quadrati, ma Breivik non si è accontentato - perché mai un killer che uccide 77 persone in un’unica giornata dovrebbe accontentarsi? - e ha vinto la causa. L'unica cosa che la sentenza non gli ha riconosciuto è la privacy sulla sua corrispondenza.

Non compete a noi discutere sulla giustezza del tribunale norvegese, però, maledizione, se qualcuno volesse giocare alla Playstation con lui non potrà scrivergli per prendere appuntamento.


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