Il leader dei miliziani, tornato nella "sua" Misurata
Il premier Khalifa Ghwell, ostile al governo di unità nazionale di Al Serraj, "ha lasciato Tripoli". Lo afferma Libya Herald, secondo il quale il responsabile libico "è tornato a Misurata, sua città natale". Anche il presidente del Parlamento, Abusahmin,avrebbe lasciato la capitale libica. Ghwell si era opposto all'ingresso del governo di unità nazionale designato dall'Onu e guidato da Fayez Al Sarraj. E' stato il Consiglio degli anziani di Misurata a fare pressioni su Al Ghwell: "Ormai è finita, devi abbandonare la causa".
Riferiscono i media libici: l'ufficio del premier "è stato occupato da elementi del comitato temporaneo della presidenza, i file e i computer sono stati confiscati".
Il governo di unità e il consiglio presidenziale, designato dall'Onu, avrebbe intanto incontrato i sindaci delle mucipalità di Tripoli e i responsabili delle installazioni petrolifere dell' area.
Renzi:"Pronti ad aiutare non vuol dire bombardare", e continua: "Significa che siamo pronti a dare una mano dal punto di vista degli aiuti sociali, delle forze di polizia, della cooperazione internazionale, non che ci alziamo la mattina e andiamo a bombardare qualcuno".
Il premier Khalifa Ghwell, ostile al governo di unità nazionale di Al Serraj, "ha lasciato Tripoli". Lo afferma Libya Herald, secondo il quale il responsabile libico "è tornato a Misurata, sua città natale". Anche il presidente del Parlamento, Abusahmin,avrebbe lasciato la capitale libica. Ghwell si era opposto all'ingresso del governo di unità nazionale designato dall'Onu e guidato da Fayez Al Sarraj. E' stato il Consiglio degli anziani di Misurata a fare pressioni su Al Ghwell: "Ormai è finita, devi abbandonare la causa".
Riferiscono i media libici: l'ufficio del premier "è stato occupato da elementi del comitato temporaneo della presidenza, i file e i computer sono stati confiscati".
Il governo di unità e il consiglio presidenziale, designato dall'Onu, avrebbe intanto incontrato i sindaci delle mucipalità di Tripoli e i responsabili delle installazioni petrolifere dell' area.
Renzi:"Pronti ad aiutare non vuol dire bombardare", e continua: "Significa che siamo pronti a dare una mano dal punto di vista degli aiuti sociali, delle forze di polizia, della cooperazione internazionale, non che ci alziamo la mattina e andiamo a bombardare qualcuno".
Tweet |
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.