Yarmouk
rischia continuamente di ricadere sotto controllo ISIS per il
disaccordo tra i responsabili palestinesi locali e quelli di Ramallah.
Oltre all’ISIS, nel quartiere, ci sono gli affiliati di al Qaida, il
gruppo palestinese Hamas e diverse fazioni di ribelli siriani, alcuni
estremisti e altri più moderati.
Il quotidiano russo 'Pravda' riferisce di un imminente attacco al quartiere Yarmouk di Damasco da parte delle forze governative, essendo fallito ogni tentativo di mediazione con le forze palestinesi. Tim Anderson nel suo articolo ''L’OLP diviso, incapace di gestire la crisi a Yarmouk'' spiega che '' L’invasione di ISIS nell’insediamento palestinese di Yarmouk, nella periferia sud di Damasco
, ha messo in luce gravi divisioni all’interno della leadership palestinese'' dopo che un tentativo di accordo con il governo siriano '' è stato rapidamente disconosciuto dalla leadership dell’OLP a Ramallah''.
Quindi, '' in assenza di una risposta unitaria palestinese è altamente probabile che l’esercito siriano, con le fazioni palestinesi alleate, imporrà una ‘soluzione di sicurezza’ per il territorio. Questo può significare la quasi completa evacuazione della zona e pesanti bombardamenti. Solo circa 18.000 persone della popolazione pre-crisi dei 160.000 che abitavano il quartiere sono ancora effettivamente rimasti all’interno di Yarmouk ''.
Il 9 aprile, Ahmed Majdalani, uno dei membri del Comitato Esecutivo dell’OLP, ha riconosciuto che " che la leadership siriana aveva trattato Yarmouk ‘con un alto livello di sensibilità’ dato il suo status speciale, anche in considerazione che è considerata simbolicamente come la capitale della diaspora palestinese" ma che a fronte di questa provata comprensione ''non vi era stata alcuna ‘soluzione per la sicurezza’. E tutti i tentativi di una ‘soluzione politica’ erano stati interrotti dai gruppi terroristici''. L'OLP, da Ramallah, dopo poche ore ha liquidato la questione, dicendo che si rifiuta di ‘trascinare la propria popolazione ed i loro campi profughi nel conflitto infernale che sta avvenendo in Siria’. Tuttavia, sono stati proprio i gruppi palestinesi all'interno del campo che hanno più volte invitato i cecchini Jabhat al Nusra in Yarmouk, compromettendo i dispositivi di sicurezza messi in atto nella zona.
Ad acuire l'attuale conflitto interno al gruppo ribelle di ribelli palestinesi Aknaf Beit al-Maqdis 'ABM' (attivo in Yarmouk ndr) è stata l'uccisione avvenuta il 30 marzo di Hamas Yahya Hourani (Abu Suhaib), il leader di Hamas del gruppo. A seguito di questo episodio "una delle fazioni di ABM ha arrestato alcuni individui allineati con ISIS, tra le proteste di Jabhat al-Nusra, ex alleati di ABM''. E' allora che "Jabhat al-Nusra insieme ad ABM ha organizzato l’invasione con i membri ISIS dalle zone di al-Hajar al-Aswad e al-Takadom. Un grande gruppo di miliziani ISIS ha preso rapidamente la maggior parte dell’area di Yarmouk ora in gran parte spopolato''.
La reazione governativa è stata immediata: "L’esercito siriano, nonostante la lotta su più fronti, si è spostato rapidamente per contenere la minaccia. Al Masdar riferisce che i rinforzi palestinesi sono arrivati dal campo Jarmana, mentre il PLA e PFLP-GC ha catturato Palestine Street. Nel frattempo Milizia Nazionalesiriana (NDF), appoggiata dall’esercito, il PLA e la milizia drusa, ha spazzato via un gruppo ISIS situato a sud, che aveva tentato di catturare Tal al-Khaldiyeh, nel nord-ovest As-Sweida''.
Le cause di queste conflittualità tra le forze palestinesi sono da ricercare nel ''settarismo nella leadership di Hamas''. E' questo che costuisce il problema: " Invece di restare al di fuori dell’insurrezione islamista in Siria, i leader politici di Hamas, legati ai Fratelli musulmani, hanno facilitato il loro impegno'' sovversivo.La fazione militare denominata ‘Aknaf Beit al-Maqdes’ (ABM) è stata costituita appositamente a questo scopo ed ha collaborato con Jabhat al Nusra rifiutandosi sempre di collaborare con il governo siriano, perché ‘infedele’.
L'esercito siriano quando precedentemente è accaduto che i combattenti di al Nusra sono penetrati nel quartiere, hanno sempre stretto ''un accordo per consentire ai miliziani palestinesi di mantenere autonomamente la sicurezza all'interno dell’area (a patto di tener fuori ISIS e terroristi ndr)''. Ma l'invasione dell'ISIS sembrerebbe aver distrutto questo accordo: " Con l'ISIS alle soglie di Damasco, l’esercito siriano non si limiterà solo alla quarantena. Ci sarà sicuramente un attacco pesante sulle aree detenute dallo Stato Islamico, quando una sufficiente evacuazione avrà avuto luogo. Questa è la stessa metodologia applicata prima a Homs e Qusayr''.
di Patrizio Ricci
Il quotidiano russo 'Pravda' riferisce di un imminente attacco al quartiere Yarmouk di Damasco da parte delle forze governative, essendo fallito ogni tentativo di mediazione con le forze palestinesi. Tim Anderson nel suo articolo ''L’OLP diviso, incapace di gestire la crisi a Yarmouk'' spiega che '' L’invasione di ISIS nell’insediamento palestinese di Yarmouk, nella periferia sud di Damasco
, ha messo in luce gravi divisioni all’interno della leadership palestinese'' dopo che un tentativo di accordo con il governo siriano '' è stato rapidamente disconosciuto dalla leadership dell’OLP a Ramallah''.
Quindi, '' in assenza di una risposta unitaria palestinese è altamente probabile che l’esercito siriano, con le fazioni palestinesi alleate, imporrà una ‘soluzione di sicurezza’ per il territorio. Questo può significare la quasi completa evacuazione della zona e pesanti bombardamenti. Solo circa 18.000 persone della popolazione pre-crisi dei 160.000 che abitavano il quartiere sono ancora effettivamente rimasti all’interno di Yarmouk ''.
Il 9 aprile, Ahmed Majdalani, uno dei membri del Comitato Esecutivo dell’OLP, ha riconosciuto che " che la leadership siriana aveva trattato Yarmouk ‘con un alto livello di sensibilità’ dato il suo status speciale, anche in considerazione che è considerata simbolicamente come la capitale della diaspora palestinese" ma che a fronte di questa provata comprensione ''non vi era stata alcuna ‘soluzione per la sicurezza’. E tutti i tentativi di una ‘soluzione politica’ erano stati interrotti dai gruppi terroristici''. L'OLP, da Ramallah, dopo poche ore ha liquidato la questione, dicendo che si rifiuta di ‘trascinare la propria popolazione ed i loro campi profughi nel conflitto infernale che sta avvenendo in Siria’. Tuttavia, sono stati proprio i gruppi palestinesi all'interno del campo che hanno più volte invitato i cecchini Jabhat al Nusra in Yarmouk, compromettendo i dispositivi di sicurezza messi in atto nella zona.
Ad acuire l'attuale conflitto interno al gruppo ribelle di ribelli palestinesi Aknaf Beit al-Maqdis 'ABM' (attivo in Yarmouk ndr) è stata l'uccisione avvenuta il 30 marzo di Hamas Yahya Hourani (Abu Suhaib), il leader di Hamas del gruppo. A seguito di questo episodio "una delle fazioni di ABM ha arrestato alcuni individui allineati con ISIS, tra le proteste di Jabhat al-Nusra, ex alleati di ABM''. E' allora che "Jabhat al-Nusra insieme ad ABM ha organizzato l’invasione con i membri ISIS dalle zone di al-Hajar al-Aswad e al-Takadom. Un grande gruppo di miliziani ISIS ha preso rapidamente la maggior parte dell’area di Yarmouk ora in gran parte spopolato''.
La reazione governativa è stata immediata: "L’esercito siriano, nonostante la lotta su più fronti, si è spostato rapidamente per contenere la minaccia. Al Masdar riferisce che i rinforzi palestinesi sono arrivati dal campo Jarmana, mentre il PLA e PFLP-GC ha catturato Palestine Street. Nel frattempo Milizia Nazionalesiriana (NDF), appoggiata dall’esercito, il PLA e la milizia drusa, ha spazzato via un gruppo ISIS situato a sud, che aveva tentato di catturare Tal al-Khaldiyeh, nel nord-ovest As-Sweida''.
Le cause di queste conflittualità tra le forze palestinesi sono da ricercare nel ''settarismo nella leadership di Hamas''. E' questo che costuisce il problema: " Invece di restare al di fuori dell’insurrezione islamista in Siria, i leader politici di Hamas, legati ai Fratelli musulmani, hanno facilitato il loro impegno'' sovversivo.La fazione militare denominata ‘Aknaf Beit al-Maqdes’ (ABM) è stata costituita appositamente a questo scopo ed ha collaborato con Jabhat al Nusra rifiutandosi sempre di collaborare con il governo siriano, perché ‘infedele’.
L'esercito siriano quando precedentemente è accaduto che i combattenti di al Nusra sono penetrati nel quartiere, hanno sempre stretto ''un accordo per consentire ai miliziani palestinesi di mantenere autonomamente la sicurezza all'interno dell’area (a patto di tener fuori ISIS e terroristi ndr)''. Ma l'invasione dell'ISIS sembrerebbe aver distrutto questo accordo: " Con l'ISIS alle soglie di Damasco, l’esercito siriano non si limiterà solo alla quarantena. Ci sarà sicuramente un attacco pesante sulle aree detenute dallo Stato Islamico, quando una sufficiente evacuazione avrà avuto luogo. Questa è la stessa metodologia applicata prima a Homs e Qusayr''.
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