Sono ore cruciali in Brasile per il futuro politico di Dilma Rousseff: il Senato infatti sta votando per la sospensione dalla sua presidenza, dopo che la Camera ha già approvato a larghissima maggioranza l'impeachment. Il servizio di Daniele Gargagliano: ascolta
Radio Vaticana - La stampa lo ha definito il giorno più lungo di Dilma Rousseff. Dalle 9 di ieri, le nostre 14, è infatti in corso ad oltranza la sessione di voto al Senato, mentre al di fuori si sono accesi scontri tra sostenitori della Presidente e la polizia. Al momento, 18 senatori su 22 hanno espresso parere favorevole alla sospensione. Per approvare l'impeachment sono necessari almeno 41 voti degli 81 senatori. Se vinceranno i ‘sì’, Rousseff sarà sospesa dalle funzioni ed il vice Presidente Michel Temer assumerà l'interim.
La Presidente avrà poi fino a sei mesi di tempo per difendersi dalle accuse davanti alla Corte suprema e, per la sua destituzione, il Senato dovrà votare nuovamente. Se invece vinceranno i ‘no’, il procedimento sarà archiviato e la prima Presidente donna del Brasile rimarrà in carica fino al 2018. Dilma Roussef è accusata dalle opposizioni di non aver saputo fronteggiare la crisi economica e gettato discredito sulle istituzioni denunciando un presunto golpe ai suoi danni ordito dall'elite finanziaria del Paese. A gettare ombre sulla sua figura anche gli scandali di corruzione che hanno decapitato i vertici del Partito dei lavoratori, coinvolgendo direttamente pure l'ex Presidente Lula.
Radio Vaticana - La stampa lo ha definito il giorno più lungo di Dilma Rousseff. Dalle 9 di ieri, le nostre 14, è infatti in corso ad oltranza la sessione di voto al Senato, mentre al di fuori si sono accesi scontri tra sostenitori della Presidente e la polizia. Al momento, 18 senatori su 22 hanno espresso parere favorevole alla sospensione. Per approvare l'impeachment sono necessari almeno 41 voti degli 81 senatori. Se vinceranno i ‘sì’, Rousseff sarà sospesa dalle funzioni ed il vice Presidente Michel Temer assumerà l'interim.
La Presidente avrà poi fino a sei mesi di tempo per difendersi dalle accuse davanti alla Corte suprema e, per la sua destituzione, il Senato dovrà votare nuovamente. Se invece vinceranno i ‘no’, il procedimento sarà archiviato e la prima Presidente donna del Brasile rimarrà in carica fino al 2018. Dilma Roussef è accusata dalle opposizioni di non aver saputo fronteggiare la crisi economica e gettato discredito sulle istituzioni denunciando un presunto golpe ai suoi danni ordito dall'elite finanziaria del Paese. A gettare ombre sulla sua figura anche gli scandali di corruzione che hanno decapitato i vertici del Partito dei lavoratori, coinvolgendo direttamente pure l'ex Presidente Lula.
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