sabato, maggio 28, 2016
Nell'ultima salita di Sant'Anna di Vinadio il siciliano compie l'impresa: stacca Chaves e lo passa in classifica. Ora il Giro è suo. All'estone della Katusha la vittoria di tappa.

Il capolavoro è compiuto. Taaramae si prende la tappa, Vincenzo Nibali si prende il Giro: queste le sentenze della 20ª tappa della Corsa Rosa, 163 km da Guillestre a San'Anna di Vinadio. Il siciliano scatta sul Colle della Lombarda, ai 15 chilometri dall'arrivo, e stacca Chaves e Valverde, gli unici a tenere fino a quel momento il ritmo. Quasi 5 chilometri in salita per costruire il vantaggio, quindi l'assolo fino all'arrivo.

Nessuno lo avrebbe mai detto fino alla rovinosa e sfortunata caduta dell'olandese Kruijswijk ieri sulla Cima Coppi: costola rotta e un trionfo annunciato, con più di cinque minuti di vantaggio, alle ortiche.

Gara di controllo e tatticismi, dove ad avere la meglio è stata la forza di squadra dell'Astana (una vero e proprio dream team, capace di annoverare molti dei più forti corridori in circolazione). La squadra kazaka ha saputo sfruttare al massimo una tattica vincente, senza mai lasciare solo il campione siciliano, a costo di richiamare uomini ormai in fuga per la vittoria di tappa.

Le fasi decisive all'inizio della Lombarda, quando Dombrowski, Atapuma, si lancia in fuga con Visconti, Taaramae e Kangert. Dietro è l’Astana con Fuglsang e Scarponi a dettare il ritmo. Restano in 14 nel gruppo dei migliori: tutti i big di classifica tranne Pozzovivo, in difficoltà già dalle rampe del Vars. Mentre Taaramae scatta dal gruppetto di testa per andare a prendersi la vittoria, Scarponi accelera e Nibali alle sue spalle dà una prima fiammata: Chaves ed uno stoico Kruijswijk sono alla sua ruota.

Scremato il gruppo maglia rosa, dall'ammiraglia Astana parte l’ordine a Kangert di rallentare e aspettare il capitano alle sue spalle. La stessa tattica messa in atto il giorno precedente con Scarponi e che aveva contribuito al successo del siciliano e che anche stavolta si rivela decisiva.

Nibali attacca sotto lo striscione dei -15 (a -4,7 dal gpm). Chaves non risponde, perde terreno e insegue insieme a Valverde. Mentre Uran li raggiunge, il messinese trova sulla sua strada Kangert e il vantaggio aumenta. Al gpm sono 56 i secondi di distacco dalla maglia rosa, la discesa è una danza sull'asfalto montano, le ultime rampe verso Sant'Anna di Vinadio sono una passerella di fatica e di gioia. Chaves è un ricordo, il Giro è suo.

In calce all'evento, da sottolineare anche il bel gesto sportivo dei genitori del giovane corridore colombiano, i primi a congratularsi con Nibali al suo arrivo al traguardo.


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