Il sindaco Pd di Ventimiglia Enrico Ioculano e gli 11 consiglieri di maggioranza, si sono autosospesi dal partito per protestare "contro la mancata posizione a livello politico da parte degli organi centrali e regionali del Pd e del Governo, per risolvere la questione migranti a Ventimiglia". Intanto i profughi continuano ad arrivare:150 persone accampate sul lungofiume.
di Lorenzo Carchini
"Ho comunicato la decisione di autosospendermi, ieri sera". Così il sindaco di Ventimiglia Enrico Ioculano, assieme ad un assessore, undici consiglieri e il direttivo del circolo Pd locale, si sono autosospesi dal partito per protesta l'inerzia da parte del Governo e del partito sulla questione migranti. "Ci aspettavamo dei riscontri da esponenti nazionali, visto l'evolversi della situazione dei migranti, e invece non abbiamo avuto riscontri".
Un'emergenza infinita. Sin dall'inizio della Primavera, il flusso di migranti giunto in Italia nella speranza di oltrepassare il confine e richiedere asilo in Francia non è mai cessato, anzi sarebbe cresciuto a vista d’occhio. Uomini d'ogni provenienza, che dormono all'addiaccio in stazione o sulla spiaggia, con sistemazioni di fortuna, riuscendo a mangiare una volta al giorno grazie alla disponibilità della Caritas Intemelia.
Lo scorso 7 maggio, era stato chiuso il centro di accoglienza ma i migranti hanno continuato ad accamparsi in città. Circa un centinaio di profughi sono presenti, infatti, al campo di via Tenda, lungo il fiume Roya, gestito dal gruppo "No border" e altrettanti quelli di passaggio alla stazione, assistiti dalla Croce Rossa.
L'accusa del sindaco. Nonostante i proclami della politica romana e le richieste del comune ligure, il sindaco ha dovuto registrare "Il silenzio assoluto. Mai nessuno ha preso posizione sul problema dei migranti a Ventimiglia. Persone che vivono nel degrado, senza nessuna assistenza. Ci troviamo di fronte a un’emergenza di tipo umanitario, solo la senatrice Donatella Albano si è impegnata".
Nel mirino anche il "piano Alfano", che sanciva la chiusura del centro di accoglienza della stazione e la "militarizzazione" della città, provando a fermare e cacciare tutti i ragazzi rimasti a Ventimiglia per i respingimenti francesi: "In questo momento il piano Alfano o non è stato messo in piedi o non funziona e il risultato è che abbiamo più di 150 persone accampate sul lungofiume".
Da ieri, almeno, dare cibo ai migranti non è più illegale, visto che il sindaco ha ritirato l’ordinanza che lo vietava: "Un provvedimento di cui è venuto meno il senso", ammette lo stesso Ioculano, stretto tra le pressioni dei cittadini e la linea dura del piano ministeriale.
"Ho preso questa decisione con sommo rammarico", ha concluso il primo cittadino raggiunto da Adnkronos, ringraziando "il partito locale per il sostegno che mi sta dando".
di Lorenzo Carchini
"Ho comunicato la decisione di autosospendermi, ieri sera". Così il sindaco di Ventimiglia Enrico Ioculano, assieme ad un assessore, undici consiglieri e il direttivo del circolo Pd locale, si sono autosospesi dal partito per protesta l'inerzia da parte del Governo e del partito sulla questione migranti. "Ci aspettavamo dei riscontri da esponenti nazionali, visto l'evolversi della situazione dei migranti, e invece non abbiamo avuto riscontri".
Un'emergenza infinita. Sin dall'inizio della Primavera, il flusso di migranti giunto in Italia nella speranza di oltrepassare il confine e richiedere asilo in Francia non è mai cessato, anzi sarebbe cresciuto a vista d’occhio. Uomini d'ogni provenienza, che dormono all'addiaccio in stazione o sulla spiaggia, con sistemazioni di fortuna, riuscendo a mangiare una volta al giorno grazie alla disponibilità della Caritas Intemelia.
Lo scorso 7 maggio, era stato chiuso il centro di accoglienza ma i migranti hanno continuato ad accamparsi in città. Circa un centinaio di profughi sono presenti, infatti, al campo di via Tenda, lungo il fiume Roya, gestito dal gruppo "No border" e altrettanti quelli di passaggio alla stazione, assistiti dalla Croce Rossa.
L'accusa del sindaco. Nonostante i proclami della politica romana e le richieste del comune ligure, il sindaco ha dovuto registrare "Il silenzio assoluto. Mai nessuno ha preso posizione sul problema dei migranti a Ventimiglia. Persone che vivono nel degrado, senza nessuna assistenza. Ci troviamo di fronte a un’emergenza di tipo umanitario, solo la senatrice Donatella Albano si è impegnata".
Nel mirino anche il "piano Alfano", che sanciva la chiusura del centro di accoglienza della stazione e la "militarizzazione" della città, provando a fermare e cacciare tutti i ragazzi rimasti a Ventimiglia per i respingimenti francesi: "In questo momento il piano Alfano o non è stato messo in piedi o non funziona e il risultato è che abbiamo più di 150 persone accampate sul lungofiume".
Da ieri, almeno, dare cibo ai migranti non è più illegale, visto che il sindaco ha ritirato l’ordinanza che lo vietava: "Un provvedimento di cui è venuto meno il senso", ammette lo stesso Ioculano, stretto tra le pressioni dei cittadini e la linea dura del piano ministeriale.
"Ho preso questa decisione con sommo rammarico", ha concluso il primo cittadino raggiunto da Adnkronos, ringraziando "il partito locale per il sostegno che mi sta dando".
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