Ieri i
ribelli hanno colpito l'ospedale pediatrico Al Dabeet di Aleppo situato
nella parte governativa, che si trova nel settore est della città:
l'esplosione ha causato la morte di tre donne incinte.
di Patrizio Ricci
L'agenzia di stampa siriana SANA ha diffuso un bilancio secondo cui le vittime sarebbero 16, comprese quelle uccise nei quartieri residenziali.
La televisione russa Ruptly TV ha mostrato gli effetti disastrosi dei bombardamenti, compresi immagini molto dure, di corpi mutilati.
La strage, secondo l'esercito siriano, è stata compiuta dal gruppo qaedista al Nusra, il gruppo più numeroso ad Aleppo.
L'esercito siriano nel fine settimana aveva eliminato una dozzina di militanti del gruppo terrorista ma i bombardamenti erano proseguiti incessanti.
La settimana scorsa era stato colpito un altro ospedale, ma quella volta l'ospedale rifornito da Medici Senza Frontiere, situato nella zona ribelle. Nell'attacco erano erano morte più di 50 persone, tra cui tre medici il solo pediatra nella zona. Sia il Ministero della Difesa russo che quello siriano avevano negato ogni responsabilità sull'accaduto.
L'assalto arriva a meno di una settimana dopo un attacco del governo su un ospedale di territorio in mano ai ribelli uccisi che ha causato 55 morti, tra cui l'unico pediatra esistente nella zona controllata dai ribelli.
Martedì scorso, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione che chiede di "garantire il rispetto e la protezione di tutto il personale medico e personale umanitario che opera esclusivamente con funzioni sanitarie, dei loro mezzi di trasporto e delle attrezzature, così come degli ospedali e delle altre strutture mediche."
Lunedì, il Segretario di Stato Usa John Kerry e il suo omologo russo Sergei Lavrov, hanno discusso sulla possibilità di istituire un cessate il fuoco anche ad Aleppo, sull'esempio di quelli attualmente esistenti a Latakia e nella zona di Damasco.
I ribelli hanno sparato 65 razzi sui quartieri di al-Neel Street,
al-Siryian, al-Khalidyia, al-Mocambo, al-Sabeel e nei dintorni della
moschea di al-Rahman moschea causando 11 morti e 37 feriti, tutti
civili.
Oltre a queste vittime, c'è ampia conferma che che altre
tre donne sono state uccise e altre 17 donne e bambini sono stati feriti a causa dei
razzi lanciati dai ribelli sull'ospedale al-Dhabeet situato nel quartiere al-Mouhafaza .
Oltre a quelli già
menzionati, colpiti nella prima fase di bombardamenti della guerriglia,
successivamente sono stati colpiti anche i quartieri di al-Midan,
al-Furqan, via del Nilo, al-Mukambo, al-Khalidiye, Jami'et al-Zahra'a,
al-Ameriye, al-Ramousa, al-Masharqa, al-muhafaza , al-Meridian,
al-Serian, al-Sabeel, e al-Jamiliye.razzi lanciati dai ribelli sull'ospedale al-Dhabeet situato nel quartiere al-Mouhafaza .
L'agenzia di stampa siriana SANA ha diffuso un bilancio secondo cui le vittime sarebbero 16, comprese quelle uccise nei quartieri residenziali.
La televisione russa Ruptly TV ha mostrato gli effetti disastrosi dei bombardamenti, compresi immagini molto dure, di corpi mutilati.
La strage, secondo l'esercito siriano, è stata compiuta dal gruppo qaedista al Nusra, il gruppo più numeroso ad Aleppo.
L'esercito siriano nel fine settimana aveva eliminato una dozzina di militanti del gruppo terrorista ma i bombardamenti erano proseguiti incessanti.
La settimana scorsa era stato colpito un altro ospedale, ma quella volta l'ospedale rifornito da Medici Senza Frontiere, situato nella zona ribelle. Nell'attacco erano erano morte più di 50 persone, tra cui tre medici il solo pediatra nella zona. Sia il Ministero della Difesa russo che quello siriano avevano negato ogni responsabilità sull'accaduto.
L'assalto arriva a meno di una settimana dopo un attacco del governo su un ospedale di territorio in mano ai ribelli uccisi che ha causato 55 morti, tra cui l'unico pediatra esistente nella zona controllata dai ribelli.
Martedì scorso, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione che chiede di "garantire il rispetto e la protezione di tutto il personale medico e personale umanitario che opera esclusivamente con funzioni sanitarie, dei loro mezzi di trasporto e delle attrezzature, così come degli ospedali e delle altre strutture mediche."
Lunedì, il Segretario di Stato Usa John Kerry e il suo omologo russo Sergei Lavrov, hanno discusso sulla possibilità di istituire un cessate il fuoco anche ad Aleppo, sull'esempio di quelli attualmente esistenti a Latakia e nella zona di Damasco.
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